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PSR, al via il secondo bando per ristorare masserie e agriturismi

A disposizione ulteriori 5 milioni

La Regione Puglia mette a disposizione ulteriori 5 milioni per la Misura 21 del PSR con la pubblicazione del secondo avviso pubblico rivolto a masserie e agriturismi, provvedimento che segue altri tre bandi finalizzati a ristorare le aziende vitivinicole, florovivaistiche e agrituristiche colpite dalla stretta anti-Covid. Si amplia così la platea di beneficiari delle misure di sostegno, con l'intento di mantenere attiva l'offerta di servizi nelle aree rurali.

«In questo momento delicato per il turismo, gli ulteriori 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Puglia per sostenere le imprese agrituristiche pugliesi possono rappresentare una boccata d'ossigeno per l'intero comparto». Così il presidente della Commissione Agricoltura, Francesco Paolicelli, commenta la notizia della pubblicazione di un avviso pubblico finalizzato a ristorare agriturismi, masserie e boschi didattici pugliesi. «Si tratta del secondo bando – aggiunge Paolicelli – pubblicato con l'obiettivo di risollevare le sorti di quelle aziende che muovono un settore trainante per lo sviluppo economico e la crescita del nostro territorio. Poche regioni dispongono dello stesso inestimabile patrimonio in termini di masserie storiche e agriturismi ed è anche grazie a queste realtà che la Puglia negli anni è diventata meta privilegiata per turisti da ogni parte d'Italia e del mondo. Ora più che mai quelle aziende hanno bisogno di poter contare su misure straordinarie per poter organizzare la ripartenza che, ci auguriamo, possa avvenire quanto prima».

«Bene il secondo bando per gli agriturismi che farà arrivare 7000 euro ad ogni operatore agrituristico nelle campagne all'insegna della massima semplificazione». È quanto afferma Coldiretti Puglia, che plaude all'impegno mantenuto dall'Assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, che raccogliendo l'appello lanciato da Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, ha proposto il nuovo bando eliminando il requisito della iscrizione al portale ViaggiareinPuglia.

«Siamo fiduciosi che il nuovo bando sulla Misura 21 del PSR per recuperare gli agriturismi rimasti esclusi dal primo risulti più fruibile, perché l'Assessore Pentassuglia ha sburocratizzato il più possibile le procedure, dando la necessaria stretta sui pagamenti del primo bando. Il Covid ha inferto un colpo durissimo agli agriturismi con la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani nel 2020 e con le nuove restrizioni sono andati in fumo anche gli appuntamenti attesi di primavera con Pasqua e pasquetta in lockdown», afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L'assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull'ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall'estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.

«La Puglia - è fortemente dipendente dall'estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall'estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio», aggiunge Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

La Misura 21 è stata 'costruita' per dare una iniezione di liquidità al sistema agricolo – insiste Coldiretti Puglia - perché l'emergenza Covid-19, che pure ha confermato il valore strategico del settore agroalimentare ne ha messo a nudo tutte le fragilità, ma i tempi si sono dilatati, tanto che a marzo 2021 le imprese agricole non hanno ancora beneficiato degli aiuti per la perdita di fatturato registrata nel 2020 e certamente la situazione continua ad aggravarsi, considerato il permanere dello stato di crisi causato dalla diffusione pandemica che non accenna a rientrare.

Gli effetti dell'emergenza Covid si ripercuotono sul mondo del vino che per la prima volta in 30 anni in Puglia registra una frenata anche dell'export nel 2020 con una storica inversione di tendenza – denuncia Coldiretti Puglia - con quasi 4 cantine su 10 (39%) che fanno registrare difficoltà a seguito dell'emergenza, mentre oltre 6,5 milioni di litri di vino sono fermi nelle cantine in Puglia per effetto della chiusura di ristoranti, bar ed enoteche in Italia e all'estero che ha fatto crollare i consumi fuori casa con gravi difficoltà per il settore vitivinicolo pugliese in particolar modo quello legato ai vini a indicazione geografica, a maggior valore aggiunto.

Colpo durissimo per gli agriturismi con la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni si profila uno scenario a tinte fosche anche per Pasqua e per la stagione estiva targate 2021, mentre il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione – denuncia Coldiretti Puglia - il crollo degli ordini e il blocco totale dei mercati esteri ed internazionali con punte fino al 100%, con milioni di fiori e piante rimasti invenduti.

La prima e la seconda ondata della pandemia hanno causato il crollo delle attività di 20mila bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e di circa 900 agriturismi in Puglia ha un effetto negativo a valanga sull'agroalimentare – denuncia Coldiretti Puglia - con una perdita di fatturato di oltre 700 milioni di euro per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020.

Una drastica riduzione dell'attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi, formaggi di alta qualità e olio extravergine che trovano nel consumo fuori casa – incalza Coldiretti Puglia - un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

«Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione stanno tenendo duro, non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all'olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell'Horeca che oggi con la chiusura in tutto il mondo di bar e ristoranti rischiano la debacle. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo in primis, ma non solo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale», conclude il presidente Muraglia.

L'eccesso di burocrazia è una delle cause della difficoltà di utilizzare i contributi europei, per questo Coldiretti chiede di andare oltre le regole, superare i mille vincoli burocratici e spendere subito.
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