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Economia

Lavoratori nei campi, in Puglia quasi 1 su 4 è straniero

Coldiretti: il 22,4% dei prodotti agricoli è raccolto da uno straniero

In Puglia quasi un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 39mila lavoratori regolari provenienti da Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia su dati Crea, in riferimento al click day che scatta il 27 marzo 2023 per l'arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri).

Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall'estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – che si intensifica con l'avanzare dei periodi di raccolta, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all'uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà.

Il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell'anno precedente ma le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all'impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all'autorizzazione.

La vera ed importante novità di questo decreto è la riconferma – continua la Coldiretti – del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l'anno prima), a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022), sostenuta dalla Coldiretti. Le richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro, che avranno priorità sulla generalità delle istanze, saranno preventivamente verificate dalle organizzazioni professionali stesse che – evidenzia Coldiretti – assumono anche l'impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori, di fatto accelerando l'intero iter della procedura d'ingresso.

Il nuovo Decreto – conclude la Coldiretti – sarà anche l'occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l'immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all'ambasciata italiana all'estero per più tempestivo rilascio del visto di ingresso.
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