Politica
Illustrata in Regione la proposta di legge contro gli sprechi alimentari
Dell'argomento si discusse a Corato lo scorso novembre
Puglia - lunedì 6 febbraio 2017
16.38
Nella seduta della Commissione agricoltura presieduta da Donato Pentassuglia, è stata illustrata la proposta di legge sul "Recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari", il cui primo firmatario è il consigliere del Pd Ruggiero Mennea.
Secondo quanto ha evidenziato il proponente durante la fase di presentazione delle finalità del provvedimento, con questa legge si intende intervenire sul fenomeno degli sprechi alimentari, promuovere e sostenere la lotta contro la povertà alimentare, il disagio e l'esclusione sociale, attraverso forme di intervento che mirano a ridurre le condizioni di disagio economico della popolazione, valorizzando l'attività di solidarietà e beneficenza svolta dai soggetti coinvolti, attraverso la raccolta e la redistribuzione dei generi alimentari non idonei alla commercializzazione ma commestibili, o dei pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione autorizzati e dalle eccedenze alimentari invendute dalla grande distribuzione.
"Il fenomeno della povertà e del disagio sociale - ha sottolineato Mennea - si sta allargando a macchia d'olio, arrivando a comprendere fasce della popolazione finora immuni. Questa condizione, in Puglia, riguarda almeno 320mila persone, a fronte di uno spreco alimentare che, secondo i dati Fao, soltanto in Italia, ogni anno nella spazzatura finisce cibo per un valore di 13 miliardi di euro, mentre in Puglia gli sprechi alimentari ammontano a circa 310mila tonnellate l'anno, quindi 76 chili a testa per ogni pugliese".
Secondo quanto è previsto dalla proposta di legge, si intende promuovere un forte intervento di solidarietà con il recupero delle eccedenze alimentari e agroalimentari e la loro successiva destinazione alle fasce fragili della società (indigenti, emarginati, persone escluse dai circuiti produttivi, donne vittime di violenza, madri sole, genitori separati in difficoltà), attraverso l'attività di raccolta operata da Onlus, cooperative, organizzazioni ed associazioni caritative e di beneficenza.
I soggetti attuatori della legge saranno i Comuni attraverso i Piani sociali di zona, perché possano interagire in questa materia insieme a tutto il mondo del volontariato, alle imprese di produzione alimentare e a quelle di distribuzione.
È prevista l'istituzione di un Tavolo di lavoro con i rappresentanti di ANCI Puglia, della Città metropolitana di Bari, del Forum del terzo settore e con i rappresentanti di tutti gli enti e gli organismi caritativi, che sarà coordinato congiuntamente dai due Assessorati regionali alle risorse agroalimentari e al welfare.
Per il raggiungimento delle finalità indicate nel testo, la Giunta regionale dovrà adottare un apposito regolamento entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, predisponendo le manovre a favore delle aziende produttrici e della distribuzione, che introdurranno interventi in materia di responsabilità sociale nella lotta allo spreco alimentare e finanziamenti agevolati per l'acquisto o la locazione di immobili destinati allo stoccaggio delle eccedenze alimentari in favore delle Onlus e delle associazioni aventi le caratteristiche indicate nella legge.
Per finanziare la legge e consentire di avviare una campagna informativa ad hoc, è stata assegnata una dotazione finanziaria pari a 600mila euro, da ripartire equamente fra le sei province pugliesi, che serviranno per il recupero, lo stoccaggio e la distribuzione delle eccedenze, per l'adeguamento di alcuni locali e per progetti di sensibilizzazione per i più giovani da realizzare nelle scuole.
Ai lavori della Commissione ha partecipato anche la struttura dell'Assessorato regionale all'agricoltura che ha suggerito di apportare al testo della legge delle modifiche di natura tecnica.
Il presidente Pentassuglia ha aggiornato i lavori alla prossima seduta che sarà convocata in sede congiunta con la Commissione al welfare, al fine di confrontarsi sulle iniziative riconducibili alle finalità della legge e le azioni per il pronto intervento sociale ed il contrasto alle povertà, attivati dai Comuni in ciascun Ambito territoriale sociale.
Secondo quanto ha evidenziato il proponente durante la fase di presentazione delle finalità del provvedimento, con questa legge si intende intervenire sul fenomeno degli sprechi alimentari, promuovere e sostenere la lotta contro la povertà alimentare, il disagio e l'esclusione sociale, attraverso forme di intervento che mirano a ridurre le condizioni di disagio economico della popolazione, valorizzando l'attività di solidarietà e beneficenza svolta dai soggetti coinvolti, attraverso la raccolta e la redistribuzione dei generi alimentari non idonei alla commercializzazione ma commestibili, o dei pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione autorizzati e dalle eccedenze alimentari invendute dalla grande distribuzione.
"Il fenomeno della povertà e del disagio sociale - ha sottolineato Mennea - si sta allargando a macchia d'olio, arrivando a comprendere fasce della popolazione finora immuni. Questa condizione, in Puglia, riguarda almeno 320mila persone, a fronte di uno spreco alimentare che, secondo i dati Fao, soltanto in Italia, ogni anno nella spazzatura finisce cibo per un valore di 13 miliardi di euro, mentre in Puglia gli sprechi alimentari ammontano a circa 310mila tonnellate l'anno, quindi 76 chili a testa per ogni pugliese".
Secondo quanto è previsto dalla proposta di legge, si intende promuovere un forte intervento di solidarietà con il recupero delle eccedenze alimentari e agroalimentari e la loro successiva destinazione alle fasce fragili della società (indigenti, emarginati, persone escluse dai circuiti produttivi, donne vittime di violenza, madri sole, genitori separati in difficoltà), attraverso l'attività di raccolta operata da Onlus, cooperative, organizzazioni ed associazioni caritative e di beneficenza.
I soggetti attuatori della legge saranno i Comuni attraverso i Piani sociali di zona, perché possano interagire in questa materia insieme a tutto il mondo del volontariato, alle imprese di produzione alimentare e a quelle di distribuzione.
È prevista l'istituzione di un Tavolo di lavoro con i rappresentanti di ANCI Puglia, della Città metropolitana di Bari, del Forum del terzo settore e con i rappresentanti di tutti gli enti e gli organismi caritativi, che sarà coordinato congiuntamente dai due Assessorati regionali alle risorse agroalimentari e al welfare.
Per il raggiungimento delle finalità indicate nel testo, la Giunta regionale dovrà adottare un apposito regolamento entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, predisponendo le manovre a favore delle aziende produttrici e della distribuzione, che introdurranno interventi in materia di responsabilità sociale nella lotta allo spreco alimentare e finanziamenti agevolati per l'acquisto o la locazione di immobili destinati allo stoccaggio delle eccedenze alimentari in favore delle Onlus e delle associazioni aventi le caratteristiche indicate nella legge.
Per finanziare la legge e consentire di avviare una campagna informativa ad hoc, è stata assegnata una dotazione finanziaria pari a 600mila euro, da ripartire equamente fra le sei province pugliesi, che serviranno per il recupero, lo stoccaggio e la distribuzione delle eccedenze, per l'adeguamento di alcuni locali e per progetti di sensibilizzazione per i più giovani da realizzare nelle scuole.
Ai lavori della Commissione ha partecipato anche la struttura dell'Assessorato regionale all'agricoltura che ha suggerito di apportare al testo della legge delle modifiche di natura tecnica.
Il presidente Pentassuglia ha aggiornato i lavori alla prossima seduta che sarà convocata in sede congiunta con la Commissione al welfare, al fine di confrontarsi sulle iniziative riconducibili alle finalità della legge e le azioni per il pronto intervento sociale ed il contrasto alle povertà, attivati dai Comuni in ciascun Ambito territoriale sociale.