Economia
Il PSR Puglia tradisce i giovani imprenditori pugliesi
Finanziabile solo il 20% delle domande presentate
Corato - martedì 19 gennaio 2021
Comunicato Stampa
Con il PSR Puglia risulta finanziabile solo il 20% delle 5.157 domande presentate dai giovani, una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per la Puglia che perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani. È quanto denuncia Coldiretti Puglia, che torna a ribadire la necessità di cambiare rotta e di individuare strumenti e ulteriori fondi per sostenere il ritorno in campagna dei giovani pugliesi.
«Con l'ultima graduatoria del PSR, su cui incombe lo spauracchio di nuovi ricorsi al TAR, risultano finanziabili solo 1.036 progetti degli oltre 5mila presentati dai giovani pugliesi che vogliono realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne, per la mancata semplificazione delle procedure e degli iter, problemi informatici ricorsi al Tar e la strutturazione dei Bandi», dichiara Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.
Il sostegno finanziario agli investimenti nei campi dei giovani è importante per la Puglia dove è in atto uno storico ritorno alla campagna con oltre 5306 under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del 12% negli ultimi cinque anni, un trend positivo che trova conferma anche ai tempi del Covid.
È in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale – insite Coldiretti Puglia - il mestiere della terra non è più considerato l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.
«Sono ancora troppe le "molestie" che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Aspettare 4 anni – aggiunge il direttore di Coldiretti regionale, Pietro Piccioni - per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un'impresa giovane, sottrarre ricchezza alla Puglia e all'Italia».
La Puglia ha speso solo il 41,7% delle risorse del PSR – aggiunge Coldiretti Puglia – con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 50% e del 62% della spesa a livello comunitario. Serve un impegno bipartisan dei parlamentari pugliesi in Europa per sostenere – spiega Coldiretti Puglia - la richiesta di deroga bis che avanzerà la Regione Puglia al principio del disimpegno automatico delle risorse del PSR Puglia per non perdere 95,6 milioni di euro di risorse comunitarie che con il cofinanziamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze superano i 158 milioni di euro.
Anche questa volta, come sempre, Coldiretti Puglia offrirà la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica.
«Con l'ultima graduatoria del PSR, su cui incombe lo spauracchio di nuovi ricorsi al TAR, risultano finanziabili solo 1.036 progetti degli oltre 5mila presentati dai giovani pugliesi che vogliono realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne, per la mancata semplificazione delle procedure e degli iter, problemi informatici ricorsi al Tar e la strutturazione dei Bandi», dichiara Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.
Il sostegno finanziario agli investimenti nei campi dei giovani è importante per la Puglia dove è in atto uno storico ritorno alla campagna con oltre 5306 under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del 12% negli ultimi cinque anni, un trend positivo che trova conferma anche ai tempi del Covid.
È in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale – insite Coldiretti Puglia - il mestiere della terra non è più considerato l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.
«Sono ancora troppe le "molestie" che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Aspettare 4 anni – aggiunge il direttore di Coldiretti regionale, Pietro Piccioni - per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un'impresa giovane, sottrarre ricchezza alla Puglia e all'Italia».
La Puglia ha speso solo il 41,7% delle risorse del PSR – aggiunge Coldiretti Puglia – con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 50% e del 62% della spesa a livello comunitario. Serve un impegno bipartisan dei parlamentari pugliesi in Europa per sostenere – spiega Coldiretti Puglia - la richiesta di deroga bis che avanzerà la Regione Puglia al principio del disimpegno automatico delle risorse del PSR Puglia per non perdere 95,6 milioni di euro di risorse comunitarie che con il cofinanziamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze superano i 158 milioni di euro.
Anche questa volta, come sempre, Coldiretti Puglia offrirà la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica.