Arti e Professioni
Coldiretti: «Grazie al PSR fondi per 2000 giovani agricoltori»
Una nota di Coldiretti Puglia
Corato - mercoledì 22 febbraio 2017
Agricoltura del Sud sempre più green. Il settore agricolo è cresciuto al Sud più che nel resto d'Italia, secondo una analisi della Coldiretti a commento del Rapporto Ismea Svimez 2015-2016. E in Puglia grazie al PSR circa 2000 giovani riceveranno sostegno finanziario per avviare la propria attività agricola. Si tratta di 100 milioni di euro dedicati all'avviamento d'imprese per giovani agricoltori e un premio a fondo perduto tra i 40 ed i 55 mila euro. Per favorire l'ingresso dei giovani la Coldiretti anche in Puglia ha costituito una task force per accompagnare gli agricoltori in erba nella fase di avvio del percorso imprenditoriale.
"C'è una forte attesa da parte di tanti giovani che vedono nei Piani di Sviluppo Rurale – commenta Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia- un'opportunità di sviluppo economico e occupazionale. E' necessario conoscere gli strumenti a disposizione e Coldiretti è pronta ad accompagnare in questo percorso i tanti giovani che intendono operare nel settore agroalimentare. A crescere è la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all'interno dell'azienda dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell'uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici".
Si tratta di un concreto sostegno alla competitività dell'agricoltura pugliese dove le aziende condotte da giovani possiedono una superficie superiore alla media di oltre il 54 per cento, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75 per cento della media.
"Parallelamente va prestata grande attenzione alla semplificazione amministrativa. Sono troppe le "molestie" che un giovane che vuole fare impresa – spiega il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - si trova costretto a subire. Aspettare oltre due anni per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un'impresa giovane è ormai inaccettabile. Non va dimenticato il mancato accesso al credito in un paese dove per definizione danno i soldi a chi già li ha oppure a chi sa già di poterli restituire. Ma, altrettanto per definizione, i giovani all'inizio della loro carriera soldi non ne hanno e l'unico modo per dimostrare se sono capaci di restituirli è concedere loro credito".
L'identikit del giovane agricoltore pugliese è presto fatto: buona attitudine alla multifunzionalità in agricoltura con il 47% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (35%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all'agriturismo (22%). Decisamente poco sensibili alle certificazioni e marchi di origine e collettivi (35%), sono particolarmente attivi sui mercati locali (65%), su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione (37,5). Molto attenti all'informatizzazione, utile a rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna, i giovani imprenditori agricoli pugliesi scelgono già in prima battuta di avviare l'attività facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (73%), soprattutto utilizzando le misure del Piano di Sviluppo Rurale (primo insediamento 68%) e gli aiuti PAC (45%).
Il 35% delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l'anno (pari al 15% del totale nazionale). Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile.
"C'è una forte attesa da parte di tanti giovani che vedono nei Piani di Sviluppo Rurale – commenta Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia- un'opportunità di sviluppo economico e occupazionale. E' necessario conoscere gli strumenti a disposizione e Coldiretti è pronta ad accompagnare in questo percorso i tanti giovani che intendono operare nel settore agroalimentare. A crescere è la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all'interno dell'azienda dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell'uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici".
Si tratta di un concreto sostegno alla competitività dell'agricoltura pugliese dove le aziende condotte da giovani possiedono una superficie superiore alla media di oltre il 54 per cento, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75 per cento della media.
"Parallelamente va prestata grande attenzione alla semplificazione amministrativa. Sono troppe le "molestie" che un giovane che vuole fare impresa – spiega il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - si trova costretto a subire. Aspettare oltre due anni per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un'impresa giovane è ormai inaccettabile. Non va dimenticato il mancato accesso al credito in un paese dove per definizione danno i soldi a chi già li ha oppure a chi sa già di poterli restituire. Ma, altrettanto per definizione, i giovani all'inizio della loro carriera soldi non ne hanno e l'unico modo per dimostrare se sono capaci di restituirli è concedere loro credito".
L'identikit del giovane agricoltore pugliese è presto fatto: buona attitudine alla multifunzionalità in agricoltura con il 47% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (35%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all'agriturismo (22%). Decisamente poco sensibili alle certificazioni e marchi di origine e collettivi (35%), sono particolarmente attivi sui mercati locali (65%), su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione (37,5). Molto attenti all'informatizzazione, utile a rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna, i giovani imprenditori agricoli pugliesi scelgono già in prima battuta di avviare l'attività facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (73%), soprattutto utilizzando le misure del Piano di Sviluppo Rurale (primo insediamento 68%) e gli aiuti PAC (45%).
Il 35% delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l'anno (pari al 15% del totale nazionale). Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile.