Basket
La Virtus Corato Legends si qualifica ai play off di Prima Divisione
Una nota della società sportiva
Corato - lunedì 27 marzo 2017
16.58 Comunicato Stampa
Nota dell'Ufficio Stampa della società Virtus Corato Legends, per festeggiare la qualificazione della società ai play-off del Campionato di Prima Divisone
Un comunicato normale, di una società normale, andrebbe a celebrare l'approdo di una squadra (appunto,normale) ai tanto agognati play-off. Magari il culmine di un percorso lineare che premia sforzi e sacrifici centrando così gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. In fondo, raggiungere la post season, è quello che pianificava a settembre la Nuova Virtus Corato sponda Legends, per il secondo anno ai blocchi di partenza del campionato di prima divisione.
Questo, però, non è un articolo normale semplicemente perchè quella in oggetto tutto è fuorché una squadra normale.
E' la breve storia di quello che solo due anni fa difficilmente poteva essere definito gruppo, un qualcosa nato dalla fusione di due realtà così diverse e così lontane nonostante presenti, da tempo, sulla stessa scena, quella della pallacanestro coratina.
E' la breve storia di tanti singoli che diventano una sola voce in un progetto, quello Virtus, che sembrava pura utopia nonostante le semplici premesse: divertirsi e stare insieme grazie ad un pallone di pelle arancione.
E' la breve storia di un collettivo che mal sopportandosi prima ha imparato a conoscersi e costruire poi la propria identità. Incomprensibile ai più, quasi bizzarra, sicuramente folle.
Come altro chiamare una squadra che nelle partita decisiva, passa dal +9 al -9 in un giro di lancette? Come descrivere chi a meno di due minuti dalla fine deve recuperare 7 punti e riesce a vincere sul gong con un parziale di 0-9 in 1'48"?
Roba da matti. Anzi, roba da Legends. Non è un caso se 12 dei 20 punti in classifica sono arrivati al fotofinish, al termine di battaglie sportive al limite dell'assurdo e dal finale più psycho che thriller.
E' questa la fotografia emblematica di un branco che non muore mai, che ha sempre evitato le scelte e i percorsi semplici ma al bivio non ha mai toppato. Questa l'istantanea più nitida di una banda, quella dorata, che nelle difficoltà si è esaltata tirando fuori il meglio quando nessuno avrebbe più scommesso un centesimo.
Come a Bisceglie. Con gli spettri della delusione e del fallimento scacciati in 108 secondi fantascientifici e il dolce suono della sirena a sprigionare l'urlo di quei quindici pazzi che da "odiarsi" adesso si abbracciano e corrono uniti verso un piccolo sogno.
D'altronde sognare è qualcosa da piccoli e irrazionali.
Proprio come la breve storia delle Legends che proseguirà nell'anomala lotteria dei play-off."
Un comunicato normale, di una società normale, andrebbe a celebrare l'approdo di una squadra (appunto,normale) ai tanto agognati play-off. Magari il culmine di un percorso lineare che premia sforzi e sacrifici centrando così gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. In fondo, raggiungere la post season, è quello che pianificava a settembre la Nuova Virtus Corato sponda Legends, per il secondo anno ai blocchi di partenza del campionato di prima divisione.
Questo, però, non è un articolo normale semplicemente perchè quella in oggetto tutto è fuorché una squadra normale.
E' la breve storia di quello che solo due anni fa difficilmente poteva essere definito gruppo, un qualcosa nato dalla fusione di due realtà così diverse e così lontane nonostante presenti, da tempo, sulla stessa scena, quella della pallacanestro coratina.
E' la breve storia di tanti singoli che diventano una sola voce in un progetto, quello Virtus, che sembrava pura utopia nonostante le semplici premesse: divertirsi e stare insieme grazie ad un pallone di pelle arancione.
E' la breve storia di un collettivo che mal sopportandosi prima ha imparato a conoscersi e costruire poi la propria identità. Incomprensibile ai più, quasi bizzarra, sicuramente folle.
Come altro chiamare una squadra che nelle partita decisiva, passa dal +9 al -9 in un giro di lancette? Come descrivere chi a meno di due minuti dalla fine deve recuperare 7 punti e riesce a vincere sul gong con un parziale di 0-9 in 1'48"?
Roba da matti. Anzi, roba da Legends. Non è un caso se 12 dei 20 punti in classifica sono arrivati al fotofinish, al termine di battaglie sportive al limite dell'assurdo e dal finale più psycho che thriller.
E' questa la fotografia emblematica di un branco che non muore mai, che ha sempre evitato le scelte e i percorsi semplici ma al bivio non ha mai toppato. Questa l'istantanea più nitida di una banda, quella dorata, che nelle difficoltà si è esaltata tirando fuori il meglio quando nessuno avrebbe più scommesso un centesimo.
Come a Bisceglie. Con gli spettri della delusione e del fallimento scacciati in 108 secondi fantascientifici e il dolce suono della sirena a sprigionare l'urlo di quei quindici pazzi che da "odiarsi" adesso si abbracciano e corrono uniti verso un piccolo sogno.
D'altronde sognare è qualcosa da piccoli e irrazionali.
Proprio come la breve storia delle Legends che proseguirà nell'anomala lotteria dei play-off."