Basket
Corato, l'anno (sportivo) che verrà: bilanci e sogni delle nostre squadre, seconda puntata
Uno sguardo alle maggiori realtà sportive della nostra città: cosa aspettarci dal 2023? Seconda puntata dedicata all’Adriatica Industriale Basket Corato
Corato - mercoledì 4 gennaio 2023
Quando un nuovo anno è alle porte si fanno sempre buoni propositi, progetti, ci si pone degli obiettivi e si fa un bilancio di quello appena trascorso. Quali le ambizioni, gli obiettivi e i bilanci delle nostre più importanti realtà sportive? Scopriamolo in questo focus, oggi dedicato all'Adriatica Industriale Basket Corato, che milita nel campionato di B nazionale.
Otto maggio duemilaventidue: una data scolpita nei cuori e nelle menti dei tifosi della Corato a spicchi, cerchiata in rosso sul calendario anche se non festiva. Dopo due anni di "purgatorio" l'Adriatica Industriale Corato torna nel basket che conta dopo una cavalcata trionfale nel massimo torneo pugliese. Secondo posto (per di fferenza canestri) dietro Molfetta in una regular season sensazionale, playoff senza sconfitte, con l'apoteosi in finale, proprio contro la DAI Optical.
Per blasone, per pubblico, per calore (non certamente per il fatiscente Palazzetto), Corato è una piazza da Serie B, questo è innegabile. Ma l'impatto con il terzo campionato nazionale non è mai semplice. Per nessuno.
E così con un roster svuotato del suo fulcro (Chiriatti e Brunetti via per scelte di vita, lavorativa e non, i due "top players" Ouandie e Lutterman impossibilitati a giocare in B per regolamento), la squadra di patron Marulli è intervenuta sul mercato. Ai confermati Stella, Idiaru, Del Tedesco, Tomasello (poi andato via in corso d'opera), si sono aggiunti giocatori di categoria come Artioli, Battaglia, Gatta , Infante e Gambarota, quest'ultimo a campionato già iniziato.
La squadra nero verde non parte nelle primissime file della griglia del girone D, ma sembra poter reggere la categoria senza scossoni. Il campo invece ha detto il contrario, almeno nelle prime 13 giornate: record negativo di 3-10, con un roster oggettivamente e matematicamente "corto" per una categoria così impegnativa, con gli under non in grado (non ancora) di far rifiatare i soliti sei o sette. Se a ciò si aggiunge il rendimento sotto le attese di alcuni over, causa continui infortuni e defezioni , il gioco è fatto.
Eppure i neroverdi all'alba del campionato avevano dato ottimi segnali contro corazzate quali Salerno e Bisceglie (due sconfitte di misura) e avevano conquistato i due punti contro Teramo (fuori casa) e Pozzuoli (al Palalosito). Di mezzo però la sconfitta tra le mura amiche contro Pescara, team ampiamente alla portata dei neroverdi, sliding door della stagione. Di lì qualcosa si è incrinato, neanche l'avvicendamento in panca tra coach Verile e coach Putignano, ha cambiato il corso di questa stagione per ora maledetta. Per l'allenatore ostunese una sola vittoria contro Monopoli, tre quarti ottimi contro Taranto e poco altro, complice anche un calendario tremendo (Caserta, Sant'Antimo e Roseto sono tre corazzate).
In una stagione transitoria (dall'anno prossimo tra B e C Gold ci sarà una B2 interregionale) senza retrocessioni, in un periodo di spending review, con un Palazzo non all'altezza lo ripetiamo, della categoria e della città, reso ancor meno capiente dalle stringenti regole LNP che pare valgano solo per talune realtà (come fa la Luiss Roma a giocare al Pala Luiss?), tutte queste difficoltà sono comprensibili, fanno parte di un percorso che ha visto sempre la società di patron Marulli attento alle finanze e mai propenso a pindarici passi più lunghi della gamba.
Ma fatta questa (lunga) premessa, il 2023 che prospettive avrà? Si ripartirà l'8 gennaio, esattamente otto mesi dopo quel già ampiamente citato 8 maggio (gli amanti della cabala apprezzeranno, i più scaramantici opteranno per i riti apotropaici più disparati), con una partita affatto banale, il derbyssimo contro Technoswitch Ruvo. Certamente non la partita più semplice per ripartire (la squadra di patron Fracchiolla è solissima in vetta e sembra quasi imbattibile), ma si sa, i derby hanno un fascino, una carica emotiva, una magia, che sparigliano quasi sempre i pronostici, cambiano le carte in tavola in maniera imprevedibile.
Che un'impresa nel derby possa rilanciare il team nero verde? Chi scrive (per motivi puramente romantici) e tutti i tifosi coratini, se lo augurano. Nel frattempo accontentiamoci di rivedere il nostro vituperato "Pala" ricolmo in ogni ordine di posto, affinché il sesto uomo faccia il suo compito. Poi chi vivrà, vedrà.
Otto maggio duemilaventidue: una data scolpita nei cuori e nelle menti dei tifosi della Corato a spicchi, cerchiata in rosso sul calendario anche se non festiva. Dopo due anni di "purgatorio" l'Adriatica Industriale Corato torna nel basket che conta dopo una cavalcata trionfale nel massimo torneo pugliese. Secondo posto (per di fferenza canestri) dietro Molfetta in una regular season sensazionale, playoff senza sconfitte, con l'apoteosi in finale, proprio contro la DAI Optical.
Per blasone, per pubblico, per calore (non certamente per il fatiscente Palazzetto), Corato è una piazza da Serie B, questo è innegabile. Ma l'impatto con il terzo campionato nazionale non è mai semplice. Per nessuno.
E così con un roster svuotato del suo fulcro (Chiriatti e Brunetti via per scelte di vita, lavorativa e non, i due "top players" Ouandie e Lutterman impossibilitati a giocare in B per regolamento), la squadra di patron Marulli è intervenuta sul mercato. Ai confermati Stella, Idiaru, Del Tedesco, Tomasello (poi andato via in corso d'opera), si sono aggiunti giocatori di categoria come Artioli, Battaglia, Gatta , Infante e Gambarota, quest'ultimo a campionato già iniziato.
La squadra nero verde non parte nelle primissime file della griglia del girone D, ma sembra poter reggere la categoria senza scossoni. Il campo invece ha detto il contrario, almeno nelle prime 13 giornate: record negativo di 3-10, con un roster oggettivamente e matematicamente "corto" per una categoria così impegnativa, con gli under non in grado (non ancora) di far rifiatare i soliti sei o sette. Se a ciò si aggiunge il rendimento sotto le attese di alcuni over, causa continui infortuni e defezioni , il gioco è fatto.
Eppure i neroverdi all'alba del campionato avevano dato ottimi segnali contro corazzate quali Salerno e Bisceglie (due sconfitte di misura) e avevano conquistato i due punti contro Teramo (fuori casa) e Pozzuoli (al Palalosito). Di mezzo però la sconfitta tra le mura amiche contro Pescara, team ampiamente alla portata dei neroverdi, sliding door della stagione. Di lì qualcosa si è incrinato, neanche l'avvicendamento in panca tra coach Verile e coach Putignano, ha cambiato il corso di questa stagione per ora maledetta. Per l'allenatore ostunese una sola vittoria contro Monopoli, tre quarti ottimi contro Taranto e poco altro, complice anche un calendario tremendo (Caserta, Sant'Antimo e Roseto sono tre corazzate).
In una stagione transitoria (dall'anno prossimo tra B e C Gold ci sarà una B2 interregionale) senza retrocessioni, in un periodo di spending review, con un Palazzo non all'altezza lo ripetiamo, della categoria e della città, reso ancor meno capiente dalle stringenti regole LNP che pare valgano solo per talune realtà (come fa la Luiss Roma a giocare al Pala Luiss?), tutte queste difficoltà sono comprensibili, fanno parte di un percorso che ha visto sempre la società di patron Marulli attento alle finanze e mai propenso a pindarici passi più lunghi della gamba.
Ma fatta questa (lunga) premessa, il 2023 che prospettive avrà? Si ripartirà l'8 gennaio, esattamente otto mesi dopo quel già ampiamente citato 8 maggio (gli amanti della cabala apprezzeranno, i più scaramantici opteranno per i riti apotropaici più disparati), con una partita affatto banale, il derbyssimo contro Technoswitch Ruvo. Certamente non la partita più semplice per ripartire (la squadra di patron Fracchiolla è solissima in vetta e sembra quasi imbattibile), ma si sa, i derby hanno un fascino, una carica emotiva, una magia, che sparigliano quasi sempre i pronostici, cambiano le carte in tavola in maniera imprevedibile.
Che un'impresa nel derby possa rilanciare il team nero verde? Chi scrive (per motivi puramente romantici) e tutti i tifosi coratini, se lo augurano. Nel frattempo accontentiamoci di rivedere il nostro vituperato "Pala" ricolmo in ogni ordine di posto, affinché il sesto uomo faccia il suo compito. Poi chi vivrà, vedrà.