Basket
Basket Corato si impone per 75-66 sulla Scandone Avellino
I neroverdi a - 4 dalla zona playoff
Corato - lunedì 17 febbraio 2020
10.57 Comunicato Stampa
Sorride all'Adriatica Industriale Basket Corato la ventiduesima giornata di Serie B Old Wild West girone D: al PalaLosito, un un'atmosfera da categoria superiore, gli uomini guidati da coach Cadeo si impongono per 75-66 sulla Scandone Avellino, centrando la quarta vittoria nelle ultime cinque gare disputate (non era mai accaduto). Un match mai in discussione, con i padroni di casa che dominano il primo tempo (46-23) e controllano sempre attorno alla doppia cifra nella seconda frazione. La giornata appena svoltasi inoltre, sorride a Corato anche per il fatto che praticamente tutte le squadre che occupavano l'ottava piazza della graduatoria sono state sconfitte, in questo modo i neroverdi ora si trovano a - 4 dalla zona playoff, con otto match da giocare.
1° QUARTO: La "prima" dell'era Cadeo si apre con un personalissimo 5-0 di Gigi Brunetti (in doppia "doppia" con 17 punti e 11 rimbalzi), Marchetti accorcia da oltre l'arco. Tutto ciò nel primo minuto di gara. I ritmi sono forsennati, le squadre attaccano sempre nei primi 10" e ne vien fuori una partita spettacolare e senza esclusione di colpi seppur con qualche errore ambo le parti. Avellino è letale da fuori e trova altre due triple a stretto giro con Marzaioli e Ondo Mengue, Corato fa girare palla alla grande con Brunetti ancora sugli scudi (8-9 al 4'). Sereni mette la freccia con Idiaru, Marzaioli a cinque minuti e mezzo dalla fine del quarto segna l'ultimo canestro ospite. Da qui è un monologo tutto neroverde: Yabre (grande partita la sua), Kekovic, Stella e Sereni, griffano il 10-0 di parziale e l'Adriatica Industriale va a riposo doppiando gli avversari sul 22-11.
2° QUARTO: Il 2/2 dalla lunetta di Dilas è solo un fuoco di paglia, dall'altra parte capitan Stella spara dal gomito, Kekovic e Serroni fanno la voce grossa in penetrazione centrale (29-13 al 12'). Grande spavento per il capitano in seguito ad una caduta, che esce in maniera precauzionale, rientrerà al tramonto del primo tempo. Dopo 8' di digiuno, Avellino torna a segnare con il cronometro in movimento, sempre da lontano perché nel pitturato non c'è storia, Idiaru e Brunetti provano la fuga definitiva (34-16 al 14'). Stanzani prova a tenere i suoi quantomeno in partita, ancora Efe Idiaru vola in cielo su assist millimetrico di Brunetti in alley-oop, che si ripete dalla lunetta. Stella dimostra a tutti di stare bene con una bomba delle sue, Sereni non sbaglia dalla media, Idiaru chiude il quarto con una super stoppata. All'intervallo lungo è 46-23, con i tifosi di casa in visibilio per la qualità di gioco vista sul parquet.
3°QUARTO: Si rientra in campo, Corato prende fiato dopo un tempo a "mille all'ora", coach De Gennaro sistema a zona i suoi. Il risultato è che gli ospiti accorciano sospinti dal caloroso e numeroso pubblico ospite. Stanzani (10 punti), Ondo Mengue e Bianco firmano un parziale di 0-9 interrotto solo da Serroni (48-32 al 14'), ancora Ondo Mengue (top scorer con 18 punti) accorcia da lontano con due triple, inframezzate dal tiro da oltre la linea dei 6,75 di Idiaru. Brunetti e Tassone fissano il primo parziale di un terzo periodo da 14-26, Marchetti segna per i lupi, Brunetti e Marzaioli chiudono il quarto sul 60-49, con Avellino di nuovo in partita.
4° QUARTO: Pronti via, Ondo Mengue risponde a Serroni, Yabre segna in penetrazione, Tassone dai nove metri fa esplodere un PalaLosito caldissimo e festante e chiude nuovamente il match (67-51 al 33'). Serroni trova la gioia della tripla dopo alcuni sfortunati tentativi, poi a stretto giro mettono la firma Stanzani, Tassone e Marchetti (14 punti), Serroni e Ondo Mengue hanno la meglio delle difese in penetrazione (73-59 al 37'). Marzaioli e Marchetti provano a riaprirla ad un passo dalla fine sino al -9, il 2/2 dalla lunetta di Tassone vale oro, i due liberi di Ondo Mengue servono solo per le statistiche: Corato batte Avellino 75-66.
Convincente prova dell'Adriatica Industriale, che trova una vittoria importante in chiave classifica, che fa morale per la modalità in cui è arrivata. Certamente la squadra dovrà lavorare ancora tantissimo per assimilare la pallacanestro di lettura di coach Cadeo, ma la strada intrapresa è certamente molto positiva ed incoraggiante. Incoraggiante infine è stato l'apporto del pubblico, che sembra tornato caldo e rumoroso: in una bolgia così, da qui alla fine, tutti faranno fatica a portare via i due punti dal PalaLosito.
1° QUARTO: La "prima" dell'era Cadeo si apre con un personalissimo 5-0 di Gigi Brunetti (in doppia "doppia" con 17 punti e 11 rimbalzi), Marchetti accorcia da oltre l'arco. Tutto ciò nel primo minuto di gara. I ritmi sono forsennati, le squadre attaccano sempre nei primi 10" e ne vien fuori una partita spettacolare e senza esclusione di colpi seppur con qualche errore ambo le parti. Avellino è letale da fuori e trova altre due triple a stretto giro con Marzaioli e Ondo Mengue, Corato fa girare palla alla grande con Brunetti ancora sugli scudi (8-9 al 4'). Sereni mette la freccia con Idiaru, Marzaioli a cinque minuti e mezzo dalla fine del quarto segna l'ultimo canestro ospite. Da qui è un monologo tutto neroverde: Yabre (grande partita la sua), Kekovic, Stella e Sereni, griffano il 10-0 di parziale e l'Adriatica Industriale va a riposo doppiando gli avversari sul 22-11.
2° QUARTO: Il 2/2 dalla lunetta di Dilas è solo un fuoco di paglia, dall'altra parte capitan Stella spara dal gomito, Kekovic e Serroni fanno la voce grossa in penetrazione centrale (29-13 al 12'). Grande spavento per il capitano in seguito ad una caduta, che esce in maniera precauzionale, rientrerà al tramonto del primo tempo. Dopo 8' di digiuno, Avellino torna a segnare con il cronometro in movimento, sempre da lontano perché nel pitturato non c'è storia, Idiaru e Brunetti provano la fuga definitiva (34-16 al 14'). Stanzani prova a tenere i suoi quantomeno in partita, ancora Efe Idiaru vola in cielo su assist millimetrico di Brunetti in alley-oop, che si ripete dalla lunetta. Stella dimostra a tutti di stare bene con una bomba delle sue, Sereni non sbaglia dalla media, Idiaru chiude il quarto con una super stoppata. All'intervallo lungo è 46-23, con i tifosi di casa in visibilio per la qualità di gioco vista sul parquet.
3°QUARTO: Si rientra in campo, Corato prende fiato dopo un tempo a "mille all'ora", coach De Gennaro sistema a zona i suoi. Il risultato è che gli ospiti accorciano sospinti dal caloroso e numeroso pubblico ospite. Stanzani (10 punti), Ondo Mengue e Bianco firmano un parziale di 0-9 interrotto solo da Serroni (48-32 al 14'), ancora Ondo Mengue (top scorer con 18 punti) accorcia da lontano con due triple, inframezzate dal tiro da oltre la linea dei 6,75 di Idiaru. Brunetti e Tassone fissano il primo parziale di un terzo periodo da 14-26, Marchetti segna per i lupi, Brunetti e Marzaioli chiudono il quarto sul 60-49, con Avellino di nuovo in partita.
4° QUARTO: Pronti via, Ondo Mengue risponde a Serroni, Yabre segna in penetrazione, Tassone dai nove metri fa esplodere un PalaLosito caldissimo e festante e chiude nuovamente il match (67-51 al 33'). Serroni trova la gioia della tripla dopo alcuni sfortunati tentativi, poi a stretto giro mettono la firma Stanzani, Tassone e Marchetti (14 punti), Serroni e Ondo Mengue hanno la meglio delle difese in penetrazione (73-59 al 37'). Marzaioli e Marchetti provano a riaprirla ad un passo dalla fine sino al -9, il 2/2 dalla lunetta di Tassone vale oro, i due liberi di Ondo Mengue servono solo per le statistiche: Corato batte Avellino 75-66.
Convincente prova dell'Adriatica Industriale, che trova una vittoria importante in chiave classifica, che fa morale per la modalità in cui è arrivata. Certamente la squadra dovrà lavorare ancora tantissimo per assimilare la pallacanestro di lettura di coach Cadeo, ma la strada intrapresa è certamente molto positiva ed incoraggiante. Incoraggiante infine è stato l'apporto del pubblico, che sembra tornato caldo e rumoroso: in una bolgia così, da qui alla fine, tutti faranno fatica a portare via i due punti dal PalaLosito.