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POS: da settembre obbligatorio in tutti i negozi
Da settembre il POS diventerà obbligatorio per tutti i negozianti: in mancanza il cliente potrà anche andare via senza pagare
giovedì 31 agosto 2017
11.11
L'Italia è il Paese dei contanti. Quante volte, nei negozi o altrove, ci siamo sentiti dire: «Si accettano solo contanti: niente bancomat o carte di credito»?
Quante volte, ciascuno di noi, si è visto costretto a "prelevare" o a "fare bancomat" per paura di restare privo di liquidità?
Bene. Da settembre le cose cambieranno: il POS (Point Of Sale) sarà obbligatorio per tutti i negozianti, i commercianti, i professionisti ed i vari esercenti italiani, e non potranno più rifiutare un pagamento elettronico. In caso contrario, infatti, saranno previste forti sanzioni ed il cliente potrà – addirittura – andare via senza pagare.
Lo ha dichiarato il Viceministro dell'Economia e delle Finanze, Luigi Casero, il quale ha annunciato la firma – entro settembre – di un decreto che introduce severe sanzioni (sinora previste, ma quasi mai applicate) per chi rifiuti bancomat o carte di credito e pretenda di esser pagato solo con i "liquidi".
POS obbligatorio: perché?
In realtà, si parla già da tempo (sin dal governo Monti) della "questione POS", che si manifesta "travagliata" e discussa, soprattutto a causa delle polemiche dei negozianti, che lamentano costi aggiuntivi e commissioni troppo alte.
Si ritiene, tuttavia, che le cose debbano cambiare. A rendere necessario il cambiamento sono una serie di validi motivi: vediamo quali.
L'obbligatorietà di garantire la possibilità di pagamento elettronico al di sopra di una certa cifra (pari 30 euro) è stata introdotta dalla Legge di Stabilità del 2016, ma la sua attuazione, tuttavia, è stata caratterizzata, al meno fino ad ora, da lentezza ed incertezza: in molti – tra negozianti ed altri esercenti – ancora non sono dotati di POS.
L'obbligo è rivolto alle imprese, ai commercianti e ai professionisti (tra questi: notai, falegnami, idraulici, ingegneri, artigiani, con eccezione di chi può dimostrare l'impossibilità tecnica e oggettiva di utilizzo del dispositivo elettronico).
In caso di violazioni, sono previste delle sanzioni pecuniarie (finora, come detto poco o per nulla applicate).
Nel dettaglio, quella che scatta immediatamente dopo aver appurato che l'esercente non è provvisto di POS è una multa pari a 500 euro. Una volta pagata, si avranno trenta giorni di tempo per acquistare il dispositivo e mettersi in regola e sessanta giorni per far giungere comunicazione alla Guardia di Finanza dell'avvenuta installazione della postazione.
In mancanza, è prevista una seconda multa più salata e pari a 1.000 euro, alla quale seguirà un altro mese di tempo per mettersi in regola. In seguito a questo ulteriore avvertimento, è prevista la sospensione dell'attività commerciale o professionale fino all'installazione del dispositivo.
POS obbligatorio: cosa cambierà da settembre
Come anticipato, sino ad ora la normativa in vigore sulla obbligatorietà del POS non è stata molto rispettata.
Per questo si è reso necessario un più incisivo intervento.
Da settembre, infatti, il governo introdurrà regole e sanzioni più dure, che costringeranno professionisti e negozianti a dotarsi del POS.
Si prevede, in particolare:
Info: notiziesocialmenteutili@hotmail.com
Fonte: laleggepertutti.it
Quante volte, ciascuno di noi, si è visto costretto a "prelevare" o a "fare bancomat" per paura di restare privo di liquidità?
Bene. Da settembre le cose cambieranno: il POS (Point Of Sale) sarà obbligatorio per tutti i negozianti, i commercianti, i professionisti ed i vari esercenti italiani, e non potranno più rifiutare un pagamento elettronico. In caso contrario, infatti, saranno previste forti sanzioni ed il cliente potrà – addirittura – andare via senza pagare.
Lo ha dichiarato il Viceministro dell'Economia e delle Finanze, Luigi Casero, il quale ha annunciato la firma – entro settembre – di un decreto che introduce severe sanzioni (sinora previste, ma quasi mai applicate) per chi rifiuti bancomat o carte di credito e pretenda di esser pagato solo con i "liquidi".
POS obbligatorio: perché?
In realtà, si parla già da tempo (sin dal governo Monti) della "questione POS", che si manifesta "travagliata" e discussa, soprattutto a causa delle polemiche dei negozianti, che lamentano costi aggiuntivi e commissioni troppo alte.
Si ritiene, tuttavia, che le cose debbano cambiare. A rendere necessario il cambiamento sono una serie di validi motivi: vediamo quali.
- In primo luogo si tratta di un'agevolazione per i clienti, che non dovranno disporre necessariamente di denaro contante.
- Si tratta, inoltre, di una soluzione pratica contro l'evasione fiscale. Utilizzando il POS, infatti, aumenteranno i pagamenti tracciabili.
- Un terzo motivo, si ridurrebbero notevolmente i furti di denaro contante alle casse: pensiamo a quanti supermercati e tabaccai e farmacie sono stati rapinati.
- Non da ultimo, è importante che l'Italia si uniformi agli altri paesi europei quanto a pagamenti digitali e carte elettroniche, risultando al quanto "arretrata" in materia: chi ha avuto modo di fare acquisti all'esterno avrà notato la differenza.
L'obbligatorietà di garantire la possibilità di pagamento elettronico al di sopra di una certa cifra (pari 30 euro) è stata introdotta dalla Legge di Stabilità del 2016, ma la sua attuazione, tuttavia, è stata caratterizzata, al meno fino ad ora, da lentezza ed incertezza: in molti – tra negozianti ed altri esercenti – ancora non sono dotati di POS.
L'obbligo è rivolto alle imprese, ai commercianti e ai professionisti (tra questi: notai, falegnami, idraulici, ingegneri, artigiani, con eccezione di chi può dimostrare l'impossibilità tecnica e oggettiva di utilizzo del dispositivo elettronico).
In caso di violazioni, sono previste delle sanzioni pecuniarie (finora, come detto poco o per nulla applicate).
Nel dettaglio, quella che scatta immediatamente dopo aver appurato che l'esercente non è provvisto di POS è una multa pari a 500 euro. Una volta pagata, si avranno trenta giorni di tempo per acquistare il dispositivo e mettersi in regola e sessanta giorni per far giungere comunicazione alla Guardia di Finanza dell'avvenuta installazione della postazione.
In mancanza, è prevista una seconda multa più salata e pari a 1.000 euro, alla quale seguirà un altro mese di tempo per mettersi in regola. In seguito a questo ulteriore avvertimento, è prevista la sospensione dell'attività commerciale o professionale fino all'installazione del dispositivo.
POS obbligatorio: cosa cambierà da settembre
Come anticipato, sino ad ora la normativa in vigore sulla obbligatorietà del POS non è stata molto rispettata.
Per questo si è reso necessario un più incisivo intervento.
Da settembre, infatti, il governo introdurrà regole e sanzioni più dure, che costringeranno professionisti e negozianti a dotarsi del POS.
Si prevede, in particolare:
- l'introduzione dell'obbligo di possesso del POS e di accettare transazioni con carta per pagamenti al di sopra di 5 euro: è stata dunque "abbassata la soglia", finora pari a 30 euro;
- la previsione di un sistema di sgravi fiscali o incentivi se si utilizza maggiormente la carta di credito e/o di debito per i pagamenti. Si tenderà, dunque, a premiare l'esercente, il professionista o l'impresa che ha rispettato la normativa;
- l'esclusione di talune categorie da detti obblighi: è il caso degli avvocati che fatturano al proprio studio e da questo ricevono poi i soldi tramite bonifico;
- la possibilità, per il cliente, di andare via senza pagare se l'esercizio non è provvisto di POS. In tali casi, infatti, ben si potranno lasciare i propri dati, chiedendo di essere ricontattati non appena sarà possibile pagare con il bancomat.
Info: notiziesocialmenteutili@hotmail.com
Fonte: laleggepertutti.it