PsicologicaMente
Lo stupro e la notizia. Ma chi pensa alle vittime?
Le ferite dell’anima dopo uno stupro
martedì 5 settembre 2017
10.57
In questi giorni, le cronache dei telegiornali riverberano della infausta notizia accaduta a Rimini, ad opera di 4 ragazzi stranieri.
Quello che stupisce, a prescindere dalle varie letture è che ciò che risalta della notizia sembra essere più la nazionalità degli stupratori quanto tutta la sofferenza sottesa alle vittime dello stupro.
I riflettori sembrano essere puntati esclusivamente alla nazionalità ed al colore della pelle degli autori senza preoccuparsi della ferita inflitta alle vittime, che nonostante lo scorrere del tempo resterà per sempre aperta. Nessuno si preoccupa di approfondire quelli che sono i vissuti delle vittime di stupro. Cosa accade ad una vittima di stupro? Una vittima di stupro deve far fronte a due tipi di traumi : quello fisico, guaribile in un tempo di convalescenza stabilito e quello psicologico la cui guarigione risulta lenta e in alcuni casi non definitiva.
Secondo uno studio di Burgess e Holstrom (1974), i quali parlano di "Trauma da stupro", lo stupro è accompagnato a reazioni di tipo somatico come :tensione muscolare, irritabilità gastrica e disturbi genitali e reazioni emotive quali: paura, ansia , agorafobia, insonnia, irritabilità,depressione e manifestazione di disturbi nella sfera sessuale. Quasi sempre, le vittime sviluppano un forte senso di colpa accusandosi di non essere "stupide" poiché non sono state in grado di difendersi dalla violenza, questo giudizio va ad inficiare ulteriormente l'autostima della persona stuprata. Non sempre la violenza viene denunciata per paura del giudizio sociale e a causa dei retaggi culturali sottesi,in questi casi l'elaborazione del trauma risulta ancora più difficile.
A volte per care di evitare il ricordo e le reazioni emotive associate allo stupro, le vittime possono trovare rifugio nell'uso di sostanze psicotrope o nell'abuso di alcool. Al fine di aiutare la vittima sia dal punto di vista psicologico che legale, sono sorti in tutto il territorio nazionale Centri antiviolenza ove la donna può sentirsi accolta, ascoltata e protetta senza essere giudicata o colpevolizzata.
Quello che stupisce, a prescindere dalle varie letture è che ciò che risalta della notizia sembra essere più la nazionalità degli stupratori quanto tutta la sofferenza sottesa alle vittime dello stupro.
I riflettori sembrano essere puntati esclusivamente alla nazionalità ed al colore della pelle degli autori senza preoccuparsi della ferita inflitta alle vittime, che nonostante lo scorrere del tempo resterà per sempre aperta. Nessuno si preoccupa di approfondire quelli che sono i vissuti delle vittime di stupro. Cosa accade ad una vittima di stupro? Una vittima di stupro deve far fronte a due tipi di traumi : quello fisico, guaribile in un tempo di convalescenza stabilito e quello psicologico la cui guarigione risulta lenta e in alcuni casi non definitiva.
Secondo uno studio di Burgess e Holstrom (1974), i quali parlano di "Trauma da stupro", lo stupro è accompagnato a reazioni di tipo somatico come :tensione muscolare, irritabilità gastrica e disturbi genitali e reazioni emotive quali: paura, ansia , agorafobia, insonnia, irritabilità,depressione e manifestazione di disturbi nella sfera sessuale. Quasi sempre, le vittime sviluppano un forte senso di colpa accusandosi di non essere "stupide" poiché non sono state in grado di difendersi dalla violenza, questo giudizio va ad inficiare ulteriormente l'autostima della persona stuprata. Non sempre la violenza viene denunciata per paura del giudizio sociale e a causa dei retaggi culturali sottesi,in questi casi l'elaborazione del trauma risulta ancora più difficile.
A volte per care di evitare il ricordo e le reazioni emotive associate allo stupro, le vittime possono trovare rifugio nell'uso di sostanze psicotrope o nell'abuso di alcool. Al fine di aiutare la vittima sia dal punto di vista psicologico che legale, sono sorti in tutto il territorio nazionale Centri antiviolenza ove la donna può sentirsi accolta, ascoltata e protetta senza essere giudicata o colpevolizzata.