PsicologicaMente
Aiutare o filmare?
Riflessioni sull'uccisione di un italiano in vacanza in Spagna
mercoledì 16 agosto 2017
14.09
Nelle ultime 48 ore si è appreso della morte di un giovane connazionale, brutalmente aggredito e picchiato in una discoteca della Costa Brava.
Le risse, in ambienti dove talvolta si consuma più del dovuto l'alcool spesso unito a droghe, sono purtroppo molto frequenti, tuttavia aldilà dei motivi, che pur non trovando alcuna giustificazione all'azione compiuta, possano aver causato il pestaggio quello che ha colpito maggiormente è la solitudine estrema in cui si è trovato il nostro connazionale.
Solo tra tanti intenti a farsi i fatti propri osservando quasi come si trattasse di uno spettacolo o a filmare l'accaduto. Molto si è detto e scritto riguardo l'uso dei telefonini impiegati per filmare invece che per chiamare i soccorsi.
In realtà quello che è accaduto in Spagna è un fenomeno studiato a partire dal 1964, a seguito dell'omicidio di una giovane americana Kitty Genovese al quale nessun testimone prestò soccorso.
A seguito di questo due psicologi sociali Latanè e Darley diedero a questo fenomeno il nome di diffusione della responsabilità.
La diffusione di responsabilità è il processo per il quale, in presenza di altri i soggetti si attua la tendenza a ritenere che non sia solo mio dovere intervenire e che pur non facendolo ci sono altre persone che potrebbe farlo, in questa maniera e con questa idea diffusa, le persone che presteranno soccorso non ci saranno.
Oltre al fenomeno succitato, ciò che è successo in Spagna apre ad una serie di interrogativi riguardo il valore del mutuo soccorso, dell'empatia e il dovere civile di aiutare il prossimo, quanto accaduto è solo la punta di un iceberg che si è sviluppato nel tempo e che vede dilagare un egoismo diffuso a danno della collettività … Un vecchio detto recita: "Chi si fa i fatti suoi campa cento anni" e potrebbe essere anche vero, ma con quale coscienza e portandosi quanti rimorsi?
Le risse, in ambienti dove talvolta si consuma più del dovuto l'alcool spesso unito a droghe, sono purtroppo molto frequenti, tuttavia aldilà dei motivi, che pur non trovando alcuna giustificazione all'azione compiuta, possano aver causato il pestaggio quello che ha colpito maggiormente è la solitudine estrema in cui si è trovato il nostro connazionale.
Solo tra tanti intenti a farsi i fatti propri osservando quasi come si trattasse di uno spettacolo o a filmare l'accaduto. Molto si è detto e scritto riguardo l'uso dei telefonini impiegati per filmare invece che per chiamare i soccorsi.
In realtà quello che è accaduto in Spagna è un fenomeno studiato a partire dal 1964, a seguito dell'omicidio di una giovane americana Kitty Genovese al quale nessun testimone prestò soccorso.
A seguito di questo due psicologi sociali Latanè e Darley diedero a questo fenomeno il nome di diffusione della responsabilità.
La diffusione di responsabilità è il processo per il quale, in presenza di altri i soggetti si attua la tendenza a ritenere che non sia solo mio dovere intervenire e che pur non facendolo ci sono altre persone che potrebbe farlo, in questa maniera e con questa idea diffusa, le persone che presteranno soccorso non ci saranno.
Oltre al fenomeno succitato, ciò che è successo in Spagna apre ad una serie di interrogativi riguardo il valore del mutuo soccorso, dell'empatia e il dovere civile di aiutare il prossimo, quanto accaduto è solo la punta di un iceberg che si è sviluppato nel tempo e che vede dilagare un egoismo diffuso a danno della collettività … Un vecchio detto recita: "Chi si fa i fatti suoi campa cento anni" e potrebbe essere anche vero, ma con quale coscienza e portandosi quanti rimorsi?