#iorestoacasaeracconto
Il tempo della riscoperta
«Teniamo tutti a mente che sono solo nuvole di passaggio, presto tornerà il sereno, ma per il momento #iorestoacasa e racconto!»
mercoledì 22 aprile 2020
La nostra esistenza è cambiata, ex abrupto.
Accantoniamo il normale ritmo di vita ordinaria per riscoprire una routine differente. Archiviamo momentaneamente le nostri abitudini, rimandiamo ad un'altra occasione i propositi, i progetti, le attività che avevamo in programma per il futuro. Non è tutto. A mutare non è solo il nostro modo di vivere in senso stretto, ma anche la nostra salute mentale, il benessere emotivo di ognuno di noi.
La quarantena ci mette infatti a dura prova. È difficile poter descrivere quali sono le emozioni che si provano in contesti come questo. Forse accanto alla propagazione dei contagi vi è una diffusione altrettanto rapida di stati d'animo contrastanti e discrepanti tra loro.
Per certi versi però, questa temporanea infelicità oggi ci torna utile. Magari per comprendere il valore autentico delle cose, anche di ciò che normalmente rientra nelle dinamiche della ovvia e ripetitiva quotidianità.
È l'occasione giusta di una riscoperta, soprattutto del valore dei rapporti umani. In particolar modo il rapporto con persone che a scuola, sul posto di lavoro o in qualsiasi altro ambiente ogni giorno gravitano attorno a noi. Diamo per scontato la loro presenza o vi attribuiamo poca importanza, importanza che la distanza poi col tempo rivendica. Ognuno di noi ha infatti bisogno di qualcuno con cui dialogare, con cui confrontarsi, con cui condividere attimi, pezzi di vita. Gli smartphone ci agevolano, ma messaggi e videochiamate non potranno mai sostituire la bellezza del contatto fisico, la possibilità di guardare un persona negli occhi e al tempo stesso interpretare i suoi gesti, sentirne la voce, dare un significato al silenzio, alla distanza che pone da noi. Pertanto quando le persone ci sono distanti dobbiamo anche imparare a fare i conti con la solitudine e sperimentare il dialogo con noi stessi. Oltretutto il lockdown è stato ribattezzato come il Tempo della riscoperta.
Quando tutto questo sarà alle spalle un giorno, potremo comprendere quanto il dolore e lo sconforto legati alla lontananza dai propri cari sono niente in confronto alla gioia di rincontrarsi: la distanza rende ancora più uniti.
Può forse essere d'aiuto interpretare la quarantena come una sorta di percorso catartico: cosa fare per assopire, anche solo momentaneamente, inquietudini, tensione e angoscia che fanno da sfondo a questa emergenza? La poesia, la musica, la lettura, la scrittura, l'arte, la cinematografia sono un'ottima fonte di svago, ci liberano da emozioni indigeste, svincolano dal panico per raggiungere una maggiore serenità interiore.
Teniamo tutti a mente che sono solo nuvole di passaggio, presto tornerà il sereno, ma per il momento #iorestoacasa e racconto!
Accantoniamo il normale ritmo di vita ordinaria per riscoprire una routine differente. Archiviamo momentaneamente le nostri abitudini, rimandiamo ad un'altra occasione i propositi, i progetti, le attività che avevamo in programma per il futuro. Non è tutto. A mutare non è solo il nostro modo di vivere in senso stretto, ma anche la nostra salute mentale, il benessere emotivo di ognuno di noi.
La quarantena ci mette infatti a dura prova. È difficile poter descrivere quali sono le emozioni che si provano in contesti come questo. Forse accanto alla propagazione dei contagi vi è una diffusione altrettanto rapida di stati d'animo contrastanti e discrepanti tra loro.
Per certi versi però, questa temporanea infelicità oggi ci torna utile. Magari per comprendere il valore autentico delle cose, anche di ciò che normalmente rientra nelle dinamiche della ovvia e ripetitiva quotidianità.
È l'occasione giusta di una riscoperta, soprattutto del valore dei rapporti umani. In particolar modo il rapporto con persone che a scuola, sul posto di lavoro o in qualsiasi altro ambiente ogni giorno gravitano attorno a noi. Diamo per scontato la loro presenza o vi attribuiamo poca importanza, importanza che la distanza poi col tempo rivendica. Ognuno di noi ha infatti bisogno di qualcuno con cui dialogare, con cui confrontarsi, con cui condividere attimi, pezzi di vita. Gli smartphone ci agevolano, ma messaggi e videochiamate non potranno mai sostituire la bellezza del contatto fisico, la possibilità di guardare un persona negli occhi e al tempo stesso interpretare i suoi gesti, sentirne la voce, dare un significato al silenzio, alla distanza che pone da noi. Pertanto quando le persone ci sono distanti dobbiamo anche imparare a fare i conti con la solitudine e sperimentare il dialogo con noi stessi. Oltretutto il lockdown è stato ribattezzato come il Tempo della riscoperta.
Quando tutto questo sarà alle spalle un giorno, potremo comprendere quanto il dolore e lo sconforto legati alla lontananza dai propri cari sono niente in confronto alla gioia di rincontrarsi: la distanza rende ancora più uniti.
Può forse essere d'aiuto interpretare la quarantena come una sorta di percorso catartico: cosa fare per assopire, anche solo momentaneamente, inquietudini, tensione e angoscia che fanno da sfondo a questa emergenza? La poesia, la musica, la lettura, la scrittura, l'arte, la cinematografia sono un'ottima fonte di svago, ci liberano da emozioni indigeste, svincolano dal panico per raggiungere una maggiore serenità interiore.
Teniamo tutti a mente che sono solo nuvole di passaggio, presto tornerà il sereno, ma per il momento #iorestoacasa e racconto!