Cultura
Wanda Giannini, la vincitrice de "Il Pendio" di Corato si racconta
È stata premiata per la 56esima edizione della kermesse con l'opera: "Papaveri con bambina"
Corato - lunedì 26 agosto 2024
11.50
L'artista Wanda Giannini con il suo "Papaveri con bambina" ha trionfato alla 56ma edizione dello storico premio coratino intitolato "Il Pendio".
Nata a Foggia nel 1987, dopo aver conseguito la maturità scientifica, si avvicina al mondo dell'arte, diplomandosi in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia con il massimo dei voti. La sua carriera si arricchisce di partecipazioni a numerose collettive e premi, culminando nel 2020 con la fondazione del collettivo Rapsovive insieme a due compagne di studio. Attraverso un linguaggio artistico poliedrico, che spazia dalla pittura ai progetti relazionali e esperienziali esplora le complessità e le contraddizioni della contemporaneità, concentrandosi soprattutto sulle relazioni umane.
Recentemente, la sua opera "Papaveri con Bambina" ha conquistato sia la giuria che il pubblico delle kermesse, portandola alla vittoria dell'ultima edizione de "Il Pendio". In questa intervista, Wanda ci svela l'ispirazione e il significato dietro questa affascinante creazione, il processo creativo e le sue riflessioni sul percorso artistico e futuro.
L'ispirazione dietro "Papaveri con Bambina"
"L'opera "Papaveri con bambina" è nata da intuizioni e appunti accumulati nel tempo. La composizione è scaturita da un'immagine che mi ha colpito profondamente. I papaveri rappresentano una natura artificiale che, come un papavero nel grano, si insinua nel paesaggio e cattura l'attenzione di una bambina. Questa, però, osserva la scena con distacco, simbolizzando un senso di isolamento rispetto alla realtà e agli stimoli esterni, una condizione che affligge in particolare le nuove generazioni. L'opera tenta di rappresentare un interstizio psicologico, un momento di riflessione che va oltre lo spazio e il tempo".
Quale il processo creativo dietro l'opera e che tecnica ha utilizzato?
"Il mio processo creativo inizia spesso da schizzi e appunti che possono rimanere in sospeso per mesi. "Papaveri con Bambina" è emersa dall'elaborazione di un disegno nato per caso. La spontaneità è fondamentale nella mia pratica artistica, permettendomi di sviluppare un'opera che nasce da intuizioni improvvise ma che si radica profondamente nel mio vissuto e nelle mie riflessioni. Per realizzare l'opera ho utilizzato una tecnica mista che combina la pittura ad olio con quella acrilica".
Ha qualche artista a cui si ispira? O più di uno?
"Il mio lavoro si concentra sulle contraddizioni della nostra epoca, evidenziando il distacco tra l'individuo e le relazioni autentiche. Sono molto affascinata dalle esperienze dell'Arte Povera o da artisti come Gordon Matta- Clark o Joseph Beyus. Questi artisti, protagonisti indiscussi dello scenario contemporaneo, seppur si esprimano con linguaggi non solo pittorici, tentano per primi di ricucire quello strappo tra il fare artistico e la realtà".
Quale messaggio vuole trasmettere con le tue opere?
"Spero che le mie opere stimolino una riflessione critica e introspettiva, piuttosto che limitarsi alla semplice contemplazione. La mia ispirazione quotidiana deriva dall'osservazione del mondo e dalle esperienze casuali che incrocio. Ogni gioco di luce, volto o evento può scatenare un'idea che poi sviluppo ulteriormente".
Perché partecipare alla 56esima edizione del premio e cosa significa per lei?
"Partecipare a questi concorsi è molto importante sia da un punto di vista individuale che comunitario. Personalmente credo sia fondamentale uscire dalla propria comfort zone, mettersi alla prova e confrontarsi con altri artisti, inoltre, portare avanti eventi culturali come questo è essenziale per il bene di tutta la comunità".
Cosa significa aver vinto la 56ma edizione de "Il Pendio"?
"Vincere è stata una sorpresa inaspettata e meravigliosa. È importante ricevere una convalida per il proprio lavoro, e questo riconoscimento rappresenta un incoraggiamento a proseguire con maggiore determinazione nel mio percorso artistico. È un traguardo che mi dà nuova energia per continuare a esplorare e creare".
L'anno prossimo parteciperà nuovamente? Se sì perché?
"Come già detto, credo sia bello scrivere delle pagine "positive" della nostra terra. Si, penso che parteciperò anche l'anno prossimo".
Un anticipo dei suoi progetti futuri?
"Ho numerosi progetti in cantiere, sia individuali che con il collettivo Rapsovive. Il mio obiettivo è continuare a sviluppare la mia ricerca artistica con la stessa passione e determinazione che mi hanno portato ai successi odierni".
Nata a Foggia nel 1987, dopo aver conseguito la maturità scientifica, si avvicina al mondo dell'arte, diplomandosi in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia con il massimo dei voti. La sua carriera si arricchisce di partecipazioni a numerose collettive e premi, culminando nel 2020 con la fondazione del collettivo Rapsovive insieme a due compagne di studio. Attraverso un linguaggio artistico poliedrico, che spazia dalla pittura ai progetti relazionali e esperienziali esplora le complessità e le contraddizioni della contemporaneità, concentrandosi soprattutto sulle relazioni umane.
Recentemente, la sua opera "Papaveri con Bambina" ha conquistato sia la giuria che il pubblico delle kermesse, portandola alla vittoria dell'ultima edizione de "Il Pendio". In questa intervista, Wanda ci svela l'ispirazione e il significato dietro questa affascinante creazione, il processo creativo e le sue riflessioni sul percorso artistico e futuro.
L'ispirazione dietro "Papaveri con Bambina"
"L'opera "Papaveri con bambina" è nata da intuizioni e appunti accumulati nel tempo. La composizione è scaturita da un'immagine che mi ha colpito profondamente. I papaveri rappresentano una natura artificiale che, come un papavero nel grano, si insinua nel paesaggio e cattura l'attenzione di una bambina. Questa, però, osserva la scena con distacco, simbolizzando un senso di isolamento rispetto alla realtà e agli stimoli esterni, una condizione che affligge in particolare le nuove generazioni. L'opera tenta di rappresentare un interstizio psicologico, un momento di riflessione che va oltre lo spazio e il tempo".
Quale il processo creativo dietro l'opera e che tecnica ha utilizzato?
"Il mio processo creativo inizia spesso da schizzi e appunti che possono rimanere in sospeso per mesi. "Papaveri con Bambina" è emersa dall'elaborazione di un disegno nato per caso. La spontaneità è fondamentale nella mia pratica artistica, permettendomi di sviluppare un'opera che nasce da intuizioni improvvise ma che si radica profondamente nel mio vissuto e nelle mie riflessioni. Per realizzare l'opera ho utilizzato una tecnica mista che combina la pittura ad olio con quella acrilica".
Ha qualche artista a cui si ispira? O più di uno?
"Il mio lavoro si concentra sulle contraddizioni della nostra epoca, evidenziando il distacco tra l'individuo e le relazioni autentiche. Sono molto affascinata dalle esperienze dell'Arte Povera o da artisti come Gordon Matta- Clark o Joseph Beyus. Questi artisti, protagonisti indiscussi dello scenario contemporaneo, seppur si esprimano con linguaggi non solo pittorici, tentano per primi di ricucire quello strappo tra il fare artistico e la realtà".
Quale messaggio vuole trasmettere con le tue opere?
"Spero che le mie opere stimolino una riflessione critica e introspettiva, piuttosto che limitarsi alla semplice contemplazione. La mia ispirazione quotidiana deriva dall'osservazione del mondo e dalle esperienze casuali che incrocio. Ogni gioco di luce, volto o evento può scatenare un'idea che poi sviluppo ulteriormente".
Perché partecipare alla 56esima edizione del premio e cosa significa per lei?
"Partecipare a questi concorsi è molto importante sia da un punto di vista individuale che comunitario. Personalmente credo sia fondamentale uscire dalla propria comfort zone, mettersi alla prova e confrontarsi con altri artisti, inoltre, portare avanti eventi culturali come questo è essenziale per il bene di tutta la comunità".
Cosa significa aver vinto la 56ma edizione de "Il Pendio"?
"Vincere è stata una sorpresa inaspettata e meravigliosa. È importante ricevere una convalida per il proprio lavoro, e questo riconoscimento rappresenta un incoraggiamento a proseguire con maggiore determinazione nel mio percorso artistico. È un traguardo che mi dà nuova energia per continuare a esplorare e creare".
L'anno prossimo parteciperà nuovamente? Se sì perché?
"Come già detto, credo sia bello scrivere delle pagine "positive" della nostra terra. Si, penso che parteciperò anche l'anno prossimo".
Un anticipo dei suoi progetti futuri?
"Ho numerosi progetti in cantiere, sia individuali che con il collettivo Rapsovive. Il mio obiettivo è continuare a sviluppare la mia ricerca artistica con la stessa passione e determinazione che mi hanno portato ai successi odierni".