Beniamino Marcone
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Politica

Vicesindaco Beniamino Marcone: "La Bellezza Costa, aprirsi al bello ha un costo"

La risposta ufficiale dell'amministrazione alle spese giudicate "folli" per l'estate coratina

Ho sempre pensato che il primo compito di chi amministra sia accompagnare una comunità lungo percorsi di crescita e sviluppo della persona.



È indubbio che i percorsi di crescita e sviluppo di una comunità vengono garantiti non solo dalla messa a disposizione di servizi efficaci ed efficienti, ma anche attraverso attente politiche di crescita culturale. Una città attenta ed educata alla cultura e all'arte è una città più vivibile per i suoi cittadini, è in grado di attrarre turismo e di offrire nuove opportunità di lavoro. Una comunità educata alla cultura è una comunità attenta, gentile, che si prende cura di sé e dell'altro.
In questo tempo trascorso, ho avvertito forte la necessità di sdoganare le visioni culturali della Città al solo "ascolto" della progettualità locale. Uscire dagli schemi dei confini è il primo passo per aprirsi ad esperienze e influenze "altre", che diventano stimolo e ragione di crescita. Per fare questo, in un tessuto che fatica a dialogare e a creare connessioni, occorreva e occorre ancora liberare, consentire, favorire.
Abbiamo, quindi, aperto l'esperienza culturale della città agli stimoli che sono arrivati e contemporaneamente abbiamo stimolato nuove progettualità culturali. Abbiamo favorito presenze importanti, non limitandole ad appuntamenti occasionali. Abbiamo costruito identità nella proposta culturale.
I cartelloni teatrali e le programmazioni estive e natalizie non sono semplici elencazioni di appuntamenti, ma processi di identificazione della Città e della comunità: nome definito della proposta, contenuti offerti da realtà locali intese come appartenenti al territorio vasto, presenza di nomi importanti del panorama artistico-culturale, consolidamento degli appuntamenti di maggior rilievo.
È in questo contesto che si collocano l'azione e le attività svolte. È questo contesto che ha favorito scelte importanti e di pregio per la collettività tutta. È questo contesto che ha consentito il proliferare di iniziative e di appuntamenti che hanno riportato la Città al centro di un fermento culturale riconosciuto dall'intero territorio.
Favorire cultura significa non solo assumersi l'onere di fare investimenti, ma anche l'onere di attuare soluzioni operative e organizzative efficaci. Da questo presupposto derivano le partnership efficaci con operatori culturali specializzati e dalla comprovata esperienza, il sostegno agli operatori culturali minori secondo regole chiare e definite e il consolidamento di relazioni e accordi di cooperazione con organismi pubblici specializzati nella promozione delle arti e della cultura.
È questa una politica culturale che non può risparmiarsi in termini di impegno, dedizione, attenzione e investimenti. Per questo non deve meravigliare o addirittura scandalizzare l'impegno di risorse importanti. Considerare la cultura come settore strategico importante non può prescindere dall'impiego di risorse. La spesa è strettamente connessa alla prospettiva e solo un cambio di questa giustificherebbe un'inversione di tendenza.
Nelle ultime ore, da alcuni ambienti della società civile e collaterali alla politica, si sono intrapresi esercizi infondati di delegittimazione (anche personale) e pesanti insinuazioni riguardo presunte connivenze e non meglio precisate spartizioni e sparizioni. È evidente che si parla o, peggio ancora, si scrive senza sapere e facendo supposizioni, cosa certamente non qualificante, perché così si commettono errori, anche grossolani, espressione di un approccio deliberatamente pretestuoso.
Tra l'altro si dimentica che l'interlocutore delle tanto contestate spese folli è un consorzio a partecipazione pubblica con il quale si sottoscrive un accordo di cooperazione sulla base di piano finanziario preventivo che sarà successivamente oggetto di consuntivo, considerato che al consorzio stesso viene riconosciuto un mero rimborso delle spese effettivamente sostenute.
Nessun segreto e nessuna connivenza dunque, solo stabile, proficua e trasparente collaborazione con un soggetto pubblico.
Per il concerto di martedì 22 agosto, i cui dettagli sono oggetto di pubblici atti deliberati, è stato stanziato un budget pari a 48.000 euro a cui vanno ad aggiungersi 5.000 euro di costi riferiti a pratiche di pubblico spettacolo, safety e security (piano di sicurezza redatto da professionista-stuart-servizio assistenza sanitaria-antincendio) e circa 2.000 euro di costi SIAE. Inoltre sono stati previsti ulteriori due appuntamenti per la comunità: il concerto del concittadino musicista internazionale Cesare Pastanella e uno spettacolo teatrale che farà vivere a tanti ragazzi e ragazze della Città l'esperienza del "teatro di comunità". Per i due eventi sono stati stanziati a budget 15.800 euro, a cui vanno ad aggiungersi 6.000 euro per spese riferite ad allestimento-logistica-tecnica- safety e security e circa 1.000 euro di costi SIAE. Per la promozione dell'intero programma estivo "Sei la mia città" (progettazione, comunicazione e grafica coordinata, stampa manifesti e brochure del programma, produzione di contenuti multimediali) è stato stanziato a budget un importo pari a 7.000 euro. Tutti gli importi sono da considerarsi al netto di IVA al 22%.
Per quanto attiene le "spese folli" della festa dedicata al Patrono, ho sempre sostenuto in estrema trasparenza che è esplicita volontà di questa amministrazione ridare lustro e valore al momento maggiormente identitario della nostra comunità. Questo lo si fa con professionalità ed è sotto gli occhi di tutti quanto si è fatto in tre anni. È stata restituita dignità e bellezza ad un rituale che si stava trascinando stancamente negli anni. All'associazione che ha collaborato con il Comune e con la Deputazione alla realizzazione dei festeggiamenti per il Santo Patrono è stato riconosciuto un contributo, a fronte di una proposta presentata, pari a 85.000 euro. La proposta progettuale presentata per la quale è stato stanziato il contributo prevedeva:
● direzione artistica e comunicazione (produzione di materiale multimediale e diffusione – grafica coordinata - stampa manifesti e programma);
● fornitura e allestimenti luminarie;
● spettacolo pirotecnico
● street-band;
● sbandieratori;
● artisti di strada;
● spettacolo con i palloni aerostatici.
La bellezza ha un costo e mantenere la bellezza ha un costo sempre maggiore considerato che quello che potevi fare ieri con un certo importo non puoi farlo certamente oggi. La scelta quindi è chiara: dare valore e aprirsi al bello. Si può non essere d'accordo ed esprimere giudizi differenti sulle scelte, ma rifugiarsi nell'insinuazione e nel sospetto, dequalifica e non porta valore alla Città che, invece, dovrebbe essere l'unico vero obiettivo del nostro agire e del nostro dire.
Stiamo rigenerando una Città e lo stiamo facendo con ordine e metodo.
Abbiamo ancora tanti appuntamenti che continueranno ad offrire alla città, alla comunità e al territorio occasioni di svago e di crescita. Appuntamenti importanti anche di caratura internazionale. L'invito è a vivere questo fermento culturale come un'opportunità per sé stessi e per la comunità di cui si è parte e che occorre ri-cominciare ad amare.
L'attuale programmazione estiva presenta ben due appuntamenti classificati come "grande evento regionale" e per questo aggiudicatari di somme importanti da destinare alla promozione e alla comunicazione con conseguente buona visibilità per la città. Abbiamo elaborato un progetto importante di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell'intero ex Liceo Oriani che ne farà un grande centro culturale moderno e polifunzionale: museo delle marionette - casa della banda - spazio per spettacoli dal vivo - centro di volontariato internazionale - ostello pugliese nell'ambito del progetto POP (Pubblici Ostelli di Puglia).
Invece, proprio nelle ultime ore, si fa riferimento ad un non meglio definito mio senso del dovere che dovrebbe condurmi alle dimissioni. La mancata partecipazione ad un bando regionale, che certamente avrebbe potuto rappresentare un'opportunità, diventa ragione per appellarsi al senso del dovere. Quasi a supporre che la partecipazione potesse di per sé significare aggiudicazione. È vero avremmo potuto cogliere l'occasione, ma mancavano le condizioni. Tante le persone, i soggetti interessati, nessuno è arrivato con proposte concrete, con grafici, progetti, piani di gestione e riqualificazione. Tante buone intenzioni, null'altro. Ci abbiamo provato a creare le condizioni giuste. Ci abbiamo lavorato per 10 giorni con la collega Varesano, ma abbiamo constatato con rammarico che i presupposti erano inconsistenti. Ci siamo assunti la responsabilità della scelta, nella consapevolezza di aver fatto comunque quanto possibile.
Stiamo continuando a lavorare, mettendo a frutto indicazioni e suggerimenti, nella consapevolezza che non è la mancata partecipazione ad un bando che può interrompere visioni, prospettive e progetti. Il senso del dovere credo di metterlo in campo tutti i giorni, continuando a fare ciò per cui sono stato democraticamente eletto con responsabilità e senza risparmio, rispondendo innanzitutto alla mia coscienza.
Lasciamo fuori la città e la comunità dalle logiche della conquista che
ci hanno reso piccoli per troppo tempo.
  • Beniamino Marcone
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