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Attualità

Verso la "Notte prima degli esami"

Il giorno prima degli esami, un giorno indimenticabile, un giorno di intense emozioni.

Siamo ormai giunti alla meta. Il traguardo è lì, lo si può già intravedere. Quell'obbiettivo per il quale si è dovuto lottare per cinque anni, cinque lunghissimi anni, forse gli anni più belli o gli anni più brutti ma in ogni caso ci siamo, ormai sono alle spalle. L'ultimo atto di una saga intensa, di un'avventura straordinaria, di un viaggio di sola andata verso la maturità. Ci siamo: molti studenti dell'ultimo anno di scuola superiore stanno vivendo oggi il loro ultimo giorno prima dei fatidici esami con i quali lasceranno indietro, sul percorso della loro vita, la scuola che li ha segnati, li ha formati, che in qualche modo ha influito sul loro percorso di vita.

Ebbene si, l'ultimo giorno prima di poter prendere posto su uno di quei banchi collocati nei corridoi che nell'occasione appaiono così lunghi e stretti quasi claustrofobici. Le ultime ore prima di poter afferrare quella penna, l'ultima arma con la quale farsi strada per uscire da questa giungla di difficoltà, di sfide, di ricordi, di ansie, di paure ma anche di soddisfazioni che è la scuola superiore.

Il giorno prima degli esami, un giorno indimenticabile, un giorno di intense emozioni. Ogni studente vive queste ore in maniera differente ma per tutti questo sarà un giorno da incorniciare nei meandri della propria memoria così da rimanere sempre vivo, un ricordo pronto a riaffiorare ogni volta che si viaggia indietro sognando con un che di nostalgico gli anni dell'adolescenza.
È questo un giorno importante ed è curioso scoprire come gli studenti si preparano ad affrontare la lor ultima sfida. Per questo abbiamo ascoltato numerosi maturandi i quali ci hanno parlato della loro esperienza, delle loro sensazioni, di come stanno affrontando queste lunghe ore, questa giornata che sembra non volgere mai al termine quasi a voler ingigantire quello stato di ansia che continua a crescere in una climax senza fine.

Ma quali sono le sensazioni che accompagnano i ragazzi, quali i pensieri, i timori, le ansie? Nella maggior parte delle risposte i ragazzi esprimono il loro rimpianto dovuto alla consapevolezza di dover affrontare l'ultima esperienza assieme ai propri compagni di classe, una seconda famiglia se vogliamo, che dopo cinque anni è destinata a sciogliersi. Alcuni parlano di un vero e proprio rapporto fraterno nato all'interno delle classi, altri giudicano tale rapporto meno solido ma in ogni caso il dispiacere di lasciare i propri compagni è unanime, mentre a preoccupare i ragazzi nella maggior parte dei casi sono le prove alle quali dovranno sottoporsi. Uno stato di ansia sembra coinvolgere tutti gli studenti, ansia nel non immaginare con precisione cosa si possa provare seduti in quel banco o di fronte alla commissione, ansia nel dimenticare tutto quanto si è studiato e ripetuto in questi giorni, ansia per un momento così importante che sembra non arrivare mai.

Quasi tutti i ragazzi si sono preparati individualmente. Chiusi nella propria stanza fino alla sera tardi, la luce del lumino proiettata sulla scrivania cosparsa da quel cumulo di libri che in questi giorni pareva più che mai una montagna insormontabile, gli studenti hanno preferito lo studio individuale riservandosi gli ultimi giorni per il confronto con i propri compagni, momento di scambio di appunti, schemi e riassunti e non solo… è risaputo infatti che gli esami di maturità da sempre stimolano la creatività degli studenti in materia di escamotages: bigliettini, fisarmoniche, cinte munite di ogni tipologia possibile e immaginabile di scomparto nei quali inserire i suggerimenti preparati minuziosamente la sera prima, suole delle scarpe cosparse di nozioni e chi più ne ha più ne metta. Un vero e proprio lavoro di preparazione che richiede tempo e ingegno al pari dello studio e che impegna quasi tutti i maturandi. C'è chi invece tenterà di affidarsi al gioco di squadra per ricorrere a qualche aiutino in momenti di difficoltà, sperando in una buona organizzazione con i compagni. Pochi gli studenti che affermano di non voler ricorrere a qualche aiutino per paura di aggravare una situazione già di per sé delicata.

Una comune speranza di clemenza da parte dei professori interni, alleggerisce un po' la tensione. C'è chi invoca un po' di pietà da parte loro e chi vede invece nei propri professori una preziosa garanzia di sicurezza: "Loro ci conoscono, sanno quanto valiamo e credo che in fondo ci vogliano bene" afferma uno studente e magari ha proprio ragione. Il problema per molti si pone di fronte ai commissari esterni: c'è chi teme un eccesso di formalità e chi una rigidità nei giudizi ma le presupposizioni lasciano il tempo che trovano. Vedremo!

La prova che tra tutte sembra destare più preoccupazione è quella orale: imprevedibilità, impossibilità nel sapere come ci si può sentire dinanzi alla commissione, probabile inibizione, paura di attacchi di panico e vuoti di memoria percuotono gli animi degli studenti che tenteranno di puntare maggiormente sul loro percorso preparato durante questi giorni.

Se il giorno prima degli esami rappresenta un momento di tensione, lo stesso non si può dire per la sera. La notte prima degli esami, "Notte di lacrime e preghiere" cantava Venditti nella sua celebre canzone ed è proprio così: riunirsi con i compagni di classe, scambiarsi qualche ricordo, qualche pensiero, qualche lacrima per poi alleggerire la tensione brindando agli esami imminenti con chi anche in questo caso dovrà condividere la stessa sorte è ciò che intendono fare gli studenti consapevoli di dover trascorrere una notte insonne.
Finiti gli esami finalmente potrà cominciare l'estate, gli studenti potranno abbracciare il tanto reclamato meritato riposo. IL Mare, il caldo, le feste e le serate con gli amici coloreranno la stagione estiva dei ragazzi ormai maturi propensi a concedersi del sano relax prima di immergersi in progetti futuri.

Ancora uno sforzo quindi prima della fine, un altro passo in avanti prima di poter chiudere un'ulteriore capitolo della propria vita. Non sarà un esame a decretare quanto valga uno studente ma è questa una delle tante sfide da superare per progredire nel proprio percorso. È questa la prima sfida, il primo grosso gradino da superare prima di gettarsi in nuove avventure e qualunque sia l'esito, qualunque sia il valore, l'importanza attribuita, la maturità rimarrà sempre un momento romantico, un ricordo a cui rivolgersi con occhi sognanti, incantati dalla memoria di una giovinezza che vuol farsi strada, che vuole aprire un varco, far sentire la sua presenza all'adulto che si è diventati, una giovinezza che non smetterà mai di accompagnare e alla quale bisogna rivolgersi quando tutto sembrerà più cupo, più serio. Il ricordo di come si era, il ricordo di quegli anni che non torneranno più.
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