Economia
Task force Coldiretti contro le pratiche sleali nei campi
Speculazioni in corso, nello specifico, sul prezzo del latte
Corato - venerdì 6 maggio 2022
12.26
Coldiretti Puglia ha attivato una task force che presenterà a breve le prime denunce contro pratiche sleali al fine di tutelare il lavoro nei campi e nelle stalle di fronte alle speculazioni sul prezzo del latte che colpiscono agricoltori, lavoratori consumatori.
«Con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione, oggi più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività ma circa 1/3 del totale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell'aumento dei costi di produzione» ha commentato Savino Muraglia, presidente regionale dell'organizzazione dei coltivatori diretti, sottolineando che gli imprenditori agricoli si trovano ad affrontare il raddoppio dei costi di produzione, mentre «è deflazione in campagna con i prezzi dei prodotti agricoli che non coprono neppure i costi di gestione. Coldiretti ha ribadito anche a livello comunitario che se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna, non si sarebbero le storture che a volte rendono difficili anche i rapporti tra i datori di lavoro e i lavoratori».
L'opportunità per una riflessione sullo stato dell'arte nell'agro pugliese è scaturita in occasione dell'evento intermedio relativo al progetto Alexus, utile a favorire il dialogo sociale per uscire dal lavoro sommerso.
L'escalation del conflitto in Ucraina è uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.
«È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, percorrendo insieme ai lavoratori l'unica strada possibile della crescita, tenendo conto dello scenario europeo» ha evidenziato Muraglia. «Sono 100mila gli operai agricoli impiegati nei campi pugliesi che danno vita al 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale, un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare».
COldiretti sostiene il rafforzamento della catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all'industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi.
Una risposta tanto attesa e fortemente voluta da Coldiretti è arrivata con l'approvazione - da parte del Governo italiano - della direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole che, in controtendenza all'andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione.
Con il nuovo provvedimento scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal mancato rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.
«L'approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l'acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo» hanno ribadito da Coldiretti Puglia.
«Con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione, oggi più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività ma circa 1/3 del totale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell'aumento dei costi di produzione» ha commentato Savino Muraglia, presidente regionale dell'organizzazione dei coltivatori diretti, sottolineando che gli imprenditori agricoli si trovano ad affrontare il raddoppio dei costi di produzione, mentre «è deflazione in campagna con i prezzi dei prodotti agricoli che non coprono neppure i costi di gestione. Coldiretti ha ribadito anche a livello comunitario che se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna, non si sarebbero le storture che a volte rendono difficili anche i rapporti tra i datori di lavoro e i lavoratori».
L'opportunità per una riflessione sullo stato dell'arte nell'agro pugliese è scaturita in occasione dell'evento intermedio relativo al progetto Alexus, utile a favorire il dialogo sociale per uscire dal lavoro sommerso.
L'escalation del conflitto in Ucraina è uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.
«È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, percorrendo insieme ai lavoratori l'unica strada possibile della crescita, tenendo conto dello scenario europeo» ha evidenziato Muraglia. «Sono 100mila gli operai agricoli impiegati nei campi pugliesi che danno vita al 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale, un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare».
COldiretti sostiene il rafforzamento della catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all'industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi.
Una risposta tanto attesa e fortemente voluta da Coldiretti è arrivata con l'approvazione - da parte del Governo italiano - della direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole che, in controtendenza all'andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione.
Con il nuovo provvedimento scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal mancato rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.
«L'approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l'acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo» hanno ribadito da Coldiretti Puglia.