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Swap-party: a Corato tutela dell’ambiente e momenti di condivisione

Dall’America l’iniziativa che punta allo scambio di vestiti e oggettistica per dare nuova vita a capi usati e opportunità a tutti

Uno scambio reciproco accompagnato da un momento di condivisione con un piccolo rinfresco che cambia ad ogni appuntamento. L'evento si chiama "Swap- party" e si tiene due volte all'anno nella sede della Caritas di Corato in via Silvestri, 15.
Un'iniziativa che coinvolge cittadini di ogni fascia d'età che vogliano scambiare oggetti, vestiti e ogni bene che possa aiutare gli altri e l'ambiente in una sorta di economia circolare gratuita ma anche amica del verde e del portafoglio.
Quest'anno l'evento raddoppia e martedì 16 e mercoledì 17 luglio, in modo del tutto eccezionale e senza la possibilità di lasciare i capi, le porte dello swap si riapriranno per consentire agli appassionati dell'evento di ritirare i capi d'abbigliamento estivo.
L'ingresso di partecipazione prevede un contributo di 2 euro da devolvere alla Caritas cittadina. Gli orari delle due giornate si suddividono la mattina dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 18 alle 20.
"L'idea - raccontano Antonia Piccarreta, Maria Rutigliano e Irene Acella, le organizzatrici dell'evento - è nata nel 2013 e ha preso spunto da una pratica ormai diffusa all'estero. Noi abbiamo cercato di portare anche a Corato questa bellissima iniziativa e siamo partite con un evento di prova in soli 25 mq. Il risultato è stato positivo e così dal 2013 abbiamo cercato di migliorarci sempre di più".
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L'evento si tiene due volte l'anno in corrispondenza del cambio di stagione e in quel periodo vengono stabiliti dei giorni solo per la raccolta di oggetti, indumenti e altro materiale, in cui ognuno lascia tutto ciò che vuole scambiare.
Una volta consegnato il materiale viene sottoposto ai controlli delle volontarie dello swap e poi viene allestito e sistemato negli appositi spazi per essere pronto per lo scambio. A chi lascia indumenti oppure oggettistica si dà una tessera caricata di un punteggio stabilito sulla quantità e qualità della roba lasciata.
La tessera servirà per i giorni di scambio in cui ogni partecipante, dopo aver preso ciò che gli interessa, presenterà la scheda con i punti a lui assegnati. La regola base è che chiunque può prendere quello che gli interessa, senza vincoli, ma rispettando la soglia del punteggio della sua tessera. Nel caso in cui si vada oltre a tale punteggio si potrà comunque procedere con il ritiro ma con un'oblazione per la Caritas.
E per i mobili e gli elettrodomenstici? "Abbiamo creato anche un gruppo whatsapp chiamato Swap – spiega Antonia– per scambiare oggetti di grandi dimensioni e mobili. In questo modo superiamo il problema degli spazi e puntiamo sempre di più nell'andare incontro alle esigenze di tutti".
"Un evento, sottolinea Irene, che ha conquistato il cuore soprattutto di giovani studenti che sono rimasti innamorati di questa realtà. Un'iniziativa che mira a portare qui la mentalità delle università americane come quella di San Francisco, in California, dove vengono allestite delle vere e proprie bancarelle all'interno dell'università a cui possono accedere tutti, compresi i professori. L'università inoltre dà da mangiare e qualcosina da bere a chi partecipa. Qui nasce il termine swap che significa scambio e party che racchiude un momento di condivisione davanti a qualcosa da bere o da mangiare".
"Noi, afferma Maria la mente creativa dell'evento, non abbiamo nessun tornaconto personale ma lo facciamo con impegno e passione perché quello che ci sprona sono soprattutto i feedback positivi degli swappisti oltre al tema green e di economia circolare".
In questo senso lo swap non solo vuole aiutare l'ambiente ma punta anche a sostenere iniziative solidali collaborando talvolta anche con associazioni come "Amici a quattro zampe", "Casa famiglia della mamma" e "l'Orfanotrofio femminile antoniano".
"Il nostro sogno è quello di coinvolgere il sindaco in quest'iniziativa perché vorremmo portare lo swap anche nel chiostro comunale con una serie di sfilate, accompagnate da musica, in cui sono protagonisti i capi completamente recuperati grazie all'iniziativa".
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