Scuola e Lavoro
Studiare grandi eventi partendo dalla storia locale: l'esperienza del liceo "Oriani" di Corato
La visita sotto la guida attenta del professor Giovanni Capurso
Corato - giovedì 14 novembre 2024
12.21 Comunicato Stampa
Si possono studiare i grandi eventi partendo dalla micro storia. È quello che hanno fatto gli studenti della classe IIIA del Liceo Classico "A. Oriani" con il loro docente Giovanni Capurso seguendo le tracce del Medioevo a Corato.
Partendo dalla descrizione dello stemma civico, si è affrontata la questione della fondazione della città da parte di Pietro il Normanno nel 1046 e della edificazione della Chiesa Matrice, autentico cuore della città medievale. La storia locale si è quindi intrecciata con quella dell'arrivo dei Normanni nel Sud Italia. All'interno dell'edificio di culto, l'attenzione degli studenti è stata catturata dall'affresco della Madonna di Costantinopoli, attribuita all'artista ZT, e anche dalle tracce della devozione verso san Cataldo, raccontata con trasporto da don Gino De Palma.
Gli studenti poi si sono diretti all'ex complesso conventuale dei Cappuccini, dove sono stati ospitati dalla professoressa Angela Paganelli per seguire il restauro degli affreschi attualmente in corso nella sacrestia della Chiesa. Anche qui due grandi tele, la Deposizione dalla croce di Giovanni Donato Oppido Materano del 1614 e la pala d'altare del tardo Cinquecento attribuita al pittore e mercante di grano Gaspar Hovic, sono state delle ottime chiavi di lettura per comprendere la Corato di età moderna.
Partendo dalla descrizione dello stemma civico, si è affrontata la questione della fondazione della città da parte di Pietro il Normanno nel 1046 e della edificazione della Chiesa Matrice, autentico cuore della città medievale. La storia locale si è quindi intrecciata con quella dell'arrivo dei Normanni nel Sud Italia. All'interno dell'edificio di culto, l'attenzione degli studenti è stata catturata dall'affresco della Madonna di Costantinopoli, attribuita all'artista ZT, e anche dalle tracce della devozione verso san Cataldo, raccontata con trasporto da don Gino De Palma.
Gli studenti poi si sono diretti all'ex complesso conventuale dei Cappuccini, dove sono stati ospitati dalla professoressa Angela Paganelli per seguire il restauro degli affreschi attualmente in corso nella sacrestia della Chiesa. Anche qui due grandi tele, la Deposizione dalla croce di Giovanni Donato Oppido Materano del 1614 e la pala d'altare del tardo Cinquecento attribuita al pittore e mercante di grano Gaspar Hovic, sono state delle ottime chiavi di lettura per comprendere la Corato di età moderna.