Attualità
Strage dei Treni, il Corpo dei Vigili del Fuoco ricorda l'immane tragedia
Sui social ufficiali il racconto delle drammatiche ore dei soccorsi
Corato - domenica 12 luglio 2020
14.32
Le immagini del 12 luglio 2016 sono ancora tristemente impresse nella mente di chi, poco dopo il tragico schianto, giunse sul posto lavorando incessantemente per salvare quante più possibili vite umane e recuperare i resti delle persone, purtroppo, rimaste uccise nel drammatico incidente.
Forze dell'ordine, volontari, ma soprattutto vigili del fuoco, impegnati con determinazione, commozione e forza in una delle operazioni più difficili sul piano psicologico e sul piano degli sforzi, che il corpo si sia trovato ad affrontare.
Centinaia le persone impegnate in una giornata afosa, sotto il sole cocente, senza sosta. Per 32 ore oltre cinquanta appartenenti al corpo dei vigili del fuoco furono impegnati nelle operazioni di soccorso. Oggi il Corpo dei Vigili del Fuoco, in occasione del quarto anniversario del drammatico evento, ha voluto ricordare la tragedia sulle sue pagine social ufficiali.
«Nella tarda mattinata del 12 luglio 2016, in aperta campagna andriese, un terribile rumore ruppe il silenzio tipico della zona: un incidente ferroviario al km 51 della ferrovia Bari - Barletta, tra le stazioni di Andria e Corato. Sono le prime foto aeree effettuate in elicottero dai vigili del fuoco a dare realmente idea di cosa fosse successo e soprattutto della violenza dell'incidente: 23 persone persero la vita. Per 32 ore consecutive, fino alle ore 20 del 13 luglio, 53 vigili del fuoco operarono senza sosta tra le lamiere con attrezzature speciali e macchine operatrici, gruppi da taglio a motore e oleodinamici, lance termiche e con nuclei cinofili per l'attività di ricerca» si legge sul canale Telegram ufficiale del Corpo dei Vigili del fuoco.
Le immagini, ancora presenti sul sito ufficiale del Corpo, raccontano un dramma incredibile. Sono il primo vero importante documento di un evento che ha cambiato la vita di tante famiglie, di un intero territorio e della nazione. Oggi, a distanza di quattro anni da quel tragico evento, il dolore è ancora vivo e il pensiero non può che essere orientato alle vittime, al dramma delle loro famiglie e al cuore di chi, in quel drammatico giorno, non risparmiò alcuna delle proprie energie.
Forze dell'ordine, volontari, ma soprattutto vigili del fuoco, impegnati con determinazione, commozione e forza in una delle operazioni più difficili sul piano psicologico e sul piano degli sforzi, che il corpo si sia trovato ad affrontare.
Centinaia le persone impegnate in una giornata afosa, sotto il sole cocente, senza sosta. Per 32 ore oltre cinquanta appartenenti al corpo dei vigili del fuoco furono impegnati nelle operazioni di soccorso. Oggi il Corpo dei Vigili del Fuoco, in occasione del quarto anniversario del drammatico evento, ha voluto ricordare la tragedia sulle sue pagine social ufficiali.
«Nella tarda mattinata del 12 luglio 2016, in aperta campagna andriese, un terribile rumore ruppe il silenzio tipico della zona: un incidente ferroviario al km 51 della ferrovia Bari - Barletta, tra le stazioni di Andria e Corato. Sono le prime foto aeree effettuate in elicottero dai vigili del fuoco a dare realmente idea di cosa fosse successo e soprattutto della violenza dell'incidente: 23 persone persero la vita. Per 32 ore consecutive, fino alle ore 20 del 13 luglio, 53 vigili del fuoco operarono senza sosta tra le lamiere con attrezzature speciali e macchine operatrici, gruppi da taglio a motore e oleodinamici, lance termiche e con nuclei cinofili per l'attività di ricerca» si legge sul canale Telegram ufficiale del Corpo dei Vigili del fuoco.
Le immagini, ancora presenti sul sito ufficiale del Corpo, raccontano un dramma incredibile. Sono il primo vero importante documento di un evento che ha cambiato la vita di tante famiglie, di un intero territorio e della nazione. Oggi, a distanza di quattro anni da quel tragico evento, il dolore è ancora vivo e il pensiero non può che essere orientato alle vittime, al dramma delle loro famiglie e al cuore di chi, in quel drammatico giorno, non risparmiò alcuna delle proprie energie.