Attualità
Strada groviera? La sistemano i cittadini a loro spese
L'intervento su via Falcone, controversa strada privata ad uso pubblico
Corato - lunedì 6 novembre 2017
12.14
Via Falcone, via Borsellino e tutte le strade private ad uso pubblico nei pressi di via Andria versano in uno stato di conservazione che può, senza timore di smentita, essere definito "pericoloso".
Il passaggio continuo di automobili su quelle che sono a tutti gli effetti strade private ma sulla quale possono transitare anche i mezzi di chi non è proprietario di quelle strade, hanno ridotto il manto ad un colabrodo. Non ci si può aspettare l'intervento della pubblica amministrazione per le opere di manutenzione: quelle strade sono private e la manutenzione tocca ai privati.
Da anni è in corso la battaglia del comitato di quartiere per cedere al Comune quelle strade o comunque chiedere un intervento nella manutenzione delle stesse. Una battaglia, purtroppo, ancora senza esito e che vede i residenti della zona manifestare un disagio sempre più forte.
Persino in Consiglio comunale più volte si è parlato della questione. Non ultimo, il consigliere di maggioranza Pasquale Pomodoro aveva citato alcune sentenze della magistratura che prevedevano una collaborazione dei Comuni nella manutenzione di strade che, seppur giuridicamente private, sono in sostanza pubbliche. Pomodoro aveva persino suggerito l'inibizione al traffico di quelle strade, considerato il loro cattivo stato di conservazione che costituisce un autentico pericolo per chi le attraversa, a bordo di mezzi o semplicemente a piedi.
Oggi gli uffici stanno valutando se e quali azioni possa intraprendere il Comune nella gestione di quelle strade. Frattanto la situazione di degrado si è acuita a tal punto che i privati hanno messo mano al portafogli ed incaricato una azienda di rattoppare le voragini che nel tempo si erano create sul manto stradale.
Un modo per rendere più sicura la strada. Una soluzione temporanea e momentanea: si tratta di manutenzioni che non possono essere svolte dai privati in maniera ordinaria, poiché impegnative anche sul piano economico. E, poi, perché pagare a proprie spese la manutenzione di un bene (la strada, appunto) che viene utilizzata da tutta la cittadinanza?
Il nodo è difficile da sciogliere, frattanto rischiano di essere lesi sia i diritti dei proprietari della strada sia quelli dei comuni cittadini che ormai usano quelle strade in maniera diffusa, in ragione del fatto che si tratta di maglie che collegano in maniera rapida due arterie ad intenso traffico.
Il passaggio continuo di automobili su quelle che sono a tutti gli effetti strade private ma sulla quale possono transitare anche i mezzi di chi non è proprietario di quelle strade, hanno ridotto il manto ad un colabrodo. Non ci si può aspettare l'intervento della pubblica amministrazione per le opere di manutenzione: quelle strade sono private e la manutenzione tocca ai privati.
Da anni è in corso la battaglia del comitato di quartiere per cedere al Comune quelle strade o comunque chiedere un intervento nella manutenzione delle stesse. Una battaglia, purtroppo, ancora senza esito e che vede i residenti della zona manifestare un disagio sempre più forte.
Persino in Consiglio comunale più volte si è parlato della questione. Non ultimo, il consigliere di maggioranza Pasquale Pomodoro aveva citato alcune sentenze della magistratura che prevedevano una collaborazione dei Comuni nella manutenzione di strade che, seppur giuridicamente private, sono in sostanza pubbliche. Pomodoro aveva persino suggerito l'inibizione al traffico di quelle strade, considerato il loro cattivo stato di conservazione che costituisce un autentico pericolo per chi le attraversa, a bordo di mezzi o semplicemente a piedi.
Oggi gli uffici stanno valutando se e quali azioni possa intraprendere il Comune nella gestione di quelle strade. Frattanto la situazione di degrado si è acuita a tal punto che i privati hanno messo mano al portafogli ed incaricato una azienda di rattoppare le voragini che nel tempo si erano create sul manto stradale.
Un modo per rendere più sicura la strada. Una soluzione temporanea e momentanea: si tratta di manutenzioni che non possono essere svolte dai privati in maniera ordinaria, poiché impegnative anche sul piano economico. E, poi, perché pagare a proprie spese la manutenzione di un bene (la strada, appunto) che viene utilizzata da tutta la cittadinanza?
Il nodo è difficile da sciogliere, frattanto rischiano di essere lesi sia i diritti dei proprietari della strada sia quelli dei comuni cittadini che ormai usano quelle strade in maniera diffusa, in ragione del fatto che si tratta di maglie che collegano in maniera rapida due arterie ad intenso traffico.