Attualità
Spettacolo teatrale, Piccarreta: «Chiediamo scusa ai genitori per le nostre mancanze»
Il presidente dell'associazione "Lavorare stanca" sulla vicenda: «Nessun bambino ha pianto di paura»
Corato - lunedì 26 dicembre 2022
20.06
Luigi Piccarreta, presidente dell'associazione di promozione sociale "Lavorare stanca" e artefice del progetto "Verso Sud", ha diffuso una nota in relazione alla vicenda delle polemiche provocate dallo spettacolo "La cattedrale vivente" di e con Roberto Corradino, che non accennano a placarsi.
«Cari genitori, vi chiediamo scusa per le nostre mancanze: di attenzione, di cura, forse di umiltà.
Non siamo stati capaci di fermarci, di aspettare: lo spettacolo che è andato in scena non aveva ancora respiro, consistenza, bellezza.
Noi pensiamo che l'arte abbia anche il compito di sintetizzare nella bellezza, di trasformare le complessità e i conflitti in un miracolo di comprensione, in una rivelazione capace di arrivare a chiunque anche quando non tutto è perfettamente decifrabile. È un compito a cui noi di "Verso Sud" lavoriamo con dedizione e con buoni risultati da anni, ma che stavolta non siamo riusciti a onorare» ha affermato.
«Abbiamo sbagliato. Ci dispiace.
Ci è dispiaciuto anche che il confronto si sia sviluppato prima sui social e sui comunicati piuttosto che nell'incontro, nel dialogo di persona.
Ci preme ricordare che la collaborazione con la scuola "Fornelli" non nasce con questo lavoro, ma viene da lontano, ha coinvolto insegnanti e bambini.
Si pensi al progetto Hub.bazia, con più di 200 ore di laboratori gratuiti e aperti, di cui tutti i bambini partecipanti sono stati entusiasti.
Lo spettacolo "Capuleti Montecchi" di Roberto Corradino, realizzato proprio in collaborazione con la scuola, ha raccolto entusiasmi unanimi e belle emozioni, tanto nei giorni di laboratorio, quanto nella performance finale» ha aggiunto.
«Con i titoli acchiappa-clic, la ricerca della sensazione, le speculazioni e le strumentazioni in malafede di qualcuno ci togliamo il privilegio di essere comunità, di tenere al centro le persone, i rapporti, le relazioni, la possibilità di guardarsi negli occhi e di chiarirsi.
Riconosciamo le nostre responsabilità per il turbamento recato ad alcuni di voi, ci rammarica però che il dibattito sia diventato pubblico senza essere stato prima privato, intimo.
Noi non vogliamo perdere l'occasione del dialogo, pensiamo che ci sia ancora spazio per una discussione; per questo rinnoviamo l'invito a incontarci di persona» ha osservato.
«Nessun bambino ha pianto di paura. Qualcuno ha pianto per essere stato portato via prima della fine e per non aver potuto partecipare al festoso coro finale. La maggior parte di chi ha commentato sui social non era presente allo spettacolo; molti hanno scritto riferendo fatti imprecisi qualche volta senza verificare. Anche questo è stato un brutto spettacolo.
Lavoriamo in questo territorio da molti anni con serietà, impegno, fantasia e professionalità. In passato le testate nazionali hanno usato il nostro lavoro per descrivere Corato come città culturalmente viva. Abbiamo portato in città artisti internazionali e lo faremo ancora. Abbiamo riempito di opere d'arte piazze e strade. Tutti esperimenti, tutti riusciti. Abbiamo dato e ricevuto. E poi mercoledì scorso abbiamo fatto un errore» hanno evidenziato dall'associazione.
«Chiediamo scusa anche all'amministrazione comunale e in particolare all'assessore Beniamino Marcone, che ci ha dato fiducia per le progettualità di dicembre. Non poteva conoscere le parole precise che sarebbero state usate nello spettacolo. Ci spiace vedere come un nostro errore venga biecamente strumentalizzato a livello politico contro di lui, che non ha alcuna responsabilità dell'accaduto.
"Cattedrale Vivente" è stato un parto prematuro, un esperimento non riuscito. Ma un errore è possibile solo per chi fa, per chi cerca nuove strade, in un'erranza, un viaggio di ricerca nella vita.
Per questo Natale auguriamo a tutti noi di far tesoro delle nostre erranze e dei nostri errori, sperando che possano portarci a una comprensione migliore, ci auguriamo il silenzio necessario a imparare ad ascoltare, prima di ripartire più consapevoli» ha concluso Piccarreta.
«Cari genitori, vi chiediamo scusa per le nostre mancanze: di attenzione, di cura, forse di umiltà.
Non siamo stati capaci di fermarci, di aspettare: lo spettacolo che è andato in scena non aveva ancora respiro, consistenza, bellezza.
Noi pensiamo che l'arte abbia anche il compito di sintetizzare nella bellezza, di trasformare le complessità e i conflitti in un miracolo di comprensione, in una rivelazione capace di arrivare a chiunque anche quando non tutto è perfettamente decifrabile. È un compito a cui noi di "Verso Sud" lavoriamo con dedizione e con buoni risultati da anni, ma che stavolta non siamo riusciti a onorare» ha affermato.
«Abbiamo sbagliato. Ci dispiace.
Ci è dispiaciuto anche che il confronto si sia sviluppato prima sui social e sui comunicati piuttosto che nell'incontro, nel dialogo di persona.
Ci preme ricordare che la collaborazione con la scuola "Fornelli" non nasce con questo lavoro, ma viene da lontano, ha coinvolto insegnanti e bambini.
Si pensi al progetto Hub.bazia, con più di 200 ore di laboratori gratuiti e aperti, di cui tutti i bambini partecipanti sono stati entusiasti.
Lo spettacolo "Capuleti Montecchi" di Roberto Corradino, realizzato proprio in collaborazione con la scuola, ha raccolto entusiasmi unanimi e belle emozioni, tanto nei giorni di laboratorio, quanto nella performance finale» ha aggiunto.
«Con i titoli acchiappa-clic, la ricerca della sensazione, le speculazioni e le strumentazioni in malafede di qualcuno ci togliamo il privilegio di essere comunità, di tenere al centro le persone, i rapporti, le relazioni, la possibilità di guardarsi negli occhi e di chiarirsi.
Riconosciamo le nostre responsabilità per il turbamento recato ad alcuni di voi, ci rammarica però che il dibattito sia diventato pubblico senza essere stato prima privato, intimo.
Noi non vogliamo perdere l'occasione del dialogo, pensiamo che ci sia ancora spazio per una discussione; per questo rinnoviamo l'invito a incontarci di persona» ha osservato.
«Nessun bambino ha pianto di paura. Qualcuno ha pianto per essere stato portato via prima della fine e per non aver potuto partecipare al festoso coro finale. La maggior parte di chi ha commentato sui social non era presente allo spettacolo; molti hanno scritto riferendo fatti imprecisi qualche volta senza verificare. Anche questo è stato un brutto spettacolo.
Lavoriamo in questo territorio da molti anni con serietà, impegno, fantasia e professionalità. In passato le testate nazionali hanno usato il nostro lavoro per descrivere Corato come città culturalmente viva. Abbiamo portato in città artisti internazionali e lo faremo ancora. Abbiamo riempito di opere d'arte piazze e strade. Tutti esperimenti, tutti riusciti. Abbiamo dato e ricevuto. E poi mercoledì scorso abbiamo fatto un errore» hanno evidenziato dall'associazione.
«Chiediamo scusa anche all'amministrazione comunale e in particolare all'assessore Beniamino Marcone, che ci ha dato fiducia per le progettualità di dicembre. Non poteva conoscere le parole precise che sarebbero state usate nello spettacolo. Ci spiace vedere come un nostro errore venga biecamente strumentalizzato a livello politico contro di lui, che non ha alcuna responsabilità dell'accaduto.
"Cattedrale Vivente" è stato un parto prematuro, un esperimento non riuscito. Ma un errore è possibile solo per chi fa, per chi cerca nuove strade, in un'erranza, un viaggio di ricerca nella vita.
Per questo Natale auguriamo a tutti noi di far tesoro delle nostre erranze e dei nostri errori, sperando che possano portarci a una comprensione migliore, ci auguriamo il silenzio necessario a imparare ad ascoltare, prima di ripartire più consapevoli» ha concluso Piccarreta.