Cronaca
Sicurezza sulla tratta ferroviaria, le famiglie delle vittime: «Si è attesa la morte di 23 persone»
L'amarezza dei familiari delle vittime del disastro ferroviario
Corato - lunedì 12 marzo 2018
17.14
12 luglio 2016 - 12 marzo 2018. Ad un anno e otto mesi dal tragico incidente ferroviario sulla tratta Corato - Andria, costato la vita a 23 viaggiatori, la Ferrotramviaria ha annunciato l'attivazione del Sistema Controllo Marcia Treni, il «massimo sistema di sicurezza richiesto dalle norme».
Certamente un passo in avanti verso la garanzia di sicurezza di coloro che viaggiano sui treni, ma le famiglie delle vittime del disastro ferroviario si chiedono: «Senza il sacrificio di 23 vite umane quel sistema di sicurezza sarebbe stato installato?»
In particolare ad esprimersi è la famiglia di una delle vittime più giovani del disastro ferroviario, la famiglia di Francesco Ludovico Tedone, attraverso la voce di suo padre Vincenzo.
«Il comunicato stampa diffuso da Ferrotramviaria oggi 12 marzo 2018 celebra l'attivazione del Sistema di Controllo Marcia Treno che consente la marcia dei treni al massimo livello di sicurezza richiesto dalle norme. Sembrerebbe trattarsi di una notizia positiva, diffusa proprio in un giorno, il 12 del mese, che per 23 famiglie rappresenta il ricordo di un evento luttuoso. Il sacrificio di 23 innocenti viaggiatori è servito, seppur con imperdonabile ritardo, a far sì che sulla tratta ferroviaria venisse installato un sistema di sicurezza che sarebbe dovuto essere installato nel 2014» riferisce Vincenzo Tedone.
E continua "Ferrotramviaria tiene ad evidenziare che la ferrovia Bari Nord è «la prima ferrovia regionale a doppio binario attrezzata nelle tratte operative con il Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT) attivato». Ci venga concesso, però, di chiederci: senza il sacrificio di 23 vite umane quel sistema di sicurezza sarebbe stato installato?"
Vincenzo Tedone, così come i familiari di tutte le vittime di quel triste incidente, attendono che venga fatta giustizia per la morte dei loro cari: «Nel comunicato stampa diffuso da Ferrotramviaria, inoltre, si fa accenno ad «oggettive lungaggini burocratiche che si ripercuotono sui tempi di realizzazione delle opere stesse», ma si dimentica di accennare al ritardo col quale si è dato avvio ai lavori di adeguamento della tratta agli standard di sicurezza prescritti» continua Tedone.
E conclude: «Questo "passo in avanti" nella garanzia della sicurezza dei viaggiatori non ripara la gravità del ritardo col quale si è proceduto all'adozione del sistema SCMT e non placa l'esigenza dei familiari delle vittime di veder riconosciuta giustizia per la morte dei propri cari».
Dello stesso tenore l'intervento dei parenti delle vittime aderenti all'ASTIP.
In una nota diffusa dall'ASTIP si legge: «I parenti delle vittime facenti parte dell'Associazione Astip e non, aspettano che giustizia sia fatta per la morte dei loro cari avvenuta il 12Luglio2016 durante lo scontro treni sulla tratta Ferrotramviaria Andria-Corato che ha portato la morte di 23 persone.
Oggi, 12 Marzo 2018, Ferrotramviaria, che gestisce il trasporto ferroviario da Bari a Barletta, emette un comunicato stampa privo di firma, nel quale scrive: "totalmente attrezzata con i sistemi di sicurezza indicati dall'ANSF, dal 26 Febbraio, ha la marcia dei treni al livello massimo di sicurezza richiesto dalle norme".
Ferrotramviaria dimentica che si è proceduto a mettere in sicurezza il sistema ferroviario solo dopo la Strage del 12 Luglio 2016 in cui sono state uccise 23 persone che aspettando ancora oggi una giustizia terrena.
Noi, parenti delle vittime, continuiamo a chiedere giustizia nonostante la lunghezza dei tempi burocratici che stiamo subendo e continueremo a vigilare affinché i responsabili siano processati e condannati per quanto commesso.
Oggi, 12 Marzo 2018, a distanza di 20 mesi dal triste e doloroso avvenimento, le famiglie si stringono per ricordare i defunti, morti sui binari gestiti dalla suddetta 'Ferrotramviaria SpA'».
Certamente un passo in avanti verso la garanzia di sicurezza di coloro che viaggiano sui treni, ma le famiglie delle vittime del disastro ferroviario si chiedono: «Senza il sacrificio di 23 vite umane quel sistema di sicurezza sarebbe stato installato?»
In particolare ad esprimersi è la famiglia di una delle vittime più giovani del disastro ferroviario, la famiglia di Francesco Ludovico Tedone, attraverso la voce di suo padre Vincenzo.
«Il comunicato stampa diffuso da Ferrotramviaria oggi 12 marzo 2018 celebra l'attivazione del Sistema di Controllo Marcia Treno che consente la marcia dei treni al massimo livello di sicurezza richiesto dalle norme. Sembrerebbe trattarsi di una notizia positiva, diffusa proprio in un giorno, il 12 del mese, che per 23 famiglie rappresenta il ricordo di un evento luttuoso. Il sacrificio di 23 innocenti viaggiatori è servito, seppur con imperdonabile ritardo, a far sì che sulla tratta ferroviaria venisse installato un sistema di sicurezza che sarebbe dovuto essere installato nel 2014» riferisce Vincenzo Tedone.
E continua "Ferrotramviaria tiene ad evidenziare che la ferrovia Bari Nord è «la prima ferrovia regionale a doppio binario attrezzata nelle tratte operative con il Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT) attivato». Ci venga concesso, però, di chiederci: senza il sacrificio di 23 vite umane quel sistema di sicurezza sarebbe stato installato?"
Vincenzo Tedone, così come i familiari di tutte le vittime di quel triste incidente, attendono che venga fatta giustizia per la morte dei loro cari: «Nel comunicato stampa diffuso da Ferrotramviaria, inoltre, si fa accenno ad «oggettive lungaggini burocratiche che si ripercuotono sui tempi di realizzazione delle opere stesse», ma si dimentica di accennare al ritardo col quale si è dato avvio ai lavori di adeguamento della tratta agli standard di sicurezza prescritti» continua Tedone.
E conclude: «Questo "passo in avanti" nella garanzia della sicurezza dei viaggiatori non ripara la gravità del ritardo col quale si è proceduto all'adozione del sistema SCMT e non placa l'esigenza dei familiari delle vittime di veder riconosciuta giustizia per la morte dei propri cari».
Dello stesso tenore l'intervento dei parenti delle vittime aderenti all'ASTIP.
In una nota diffusa dall'ASTIP si legge: «I parenti delle vittime facenti parte dell'Associazione Astip e non, aspettano che giustizia sia fatta per la morte dei loro cari avvenuta il 12Luglio2016 durante lo scontro treni sulla tratta Ferrotramviaria Andria-Corato che ha portato la morte di 23 persone.
Oggi, 12 Marzo 2018, Ferrotramviaria, che gestisce il trasporto ferroviario da Bari a Barletta, emette un comunicato stampa privo di firma, nel quale scrive: "totalmente attrezzata con i sistemi di sicurezza indicati dall'ANSF, dal 26 Febbraio, ha la marcia dei treni al livello massimo di sicurezza richiesto dalle norme".
Ferrotramviaria dimentica che si è proceduto a mettere in sicurezza il sistema ferroviario solo dopo la Strage del 12 Luglio 2016 in cui sono state uccise 23 persone che aspettando ancora oggi una giustizia terrena.
Noi, parenti delle vittime, continuiamo a chiedere giustizia nonostante la lunghezza dei tempi burocratici che stiamo subendo e continueremo a vigilare affinché i responsabili siano processati e condannati per quanto commesso.
Oggi, 12 Marzo 2018, a distanza di 20 mesi dal triste e doloroso avvenimento, le famiglie si stringono per ricordare i defunti, morti sui binari gestiti dalla suddetta 'Ferrotramviaria SpA'».