Ambiente
Scorie nucleari in Puglia, De Benedittis esprime totale dissenso
La nota di Palazzo di Città
Corato - mercoledì 6 gennaio 2021
Comunicato Stampa
Il sindaco De Benedittis dichiara il totale dissenso per l'individuazione di siti, tra Puglia e Basilicata, finalizzati all'eventuale realizzazione del Deposito Nazionale di scorie nucleari. A tal proposito esprime piena solidarietà ai sindaci di Gravina, Alesio Valente, di Altamura, Rosa Melodia e di Laterza, Francesco Frigiola.
L'idea stessa di realizzare un Deposito Unico Nazionale è, secondo i maggiori esperti della materia, ormai obsoleta.
Peraltro l'Italia, essendo ormai, con convinzione, un Paese denuclearizzato, non ha più centrali nucleari attive e non produce più quantitativi significativi di scorie: quelle esistenti potrebbero essere stoccate all'estero in siti già utilizzati a tal fine da paesi nuclearisti.
Già diciotto anni fa, Corrado De Benedittis, insieme ai comitati Alta Murgia e al Centro Studi Torre di Nebbia, fu tra i promotori delle manifestazioni di protesta, svoltesi in Puglia e Basilicata, contro l'ipotesi di realizzare il Deposito Nazionale a Scanzano Jonico.
I movimenti ambientalisti e pacifisti dell'epoca, di cui De Benedittis faceva parte, organizzarono la Marcia No Nuclear che unì in modo solidale le comunità pugliesi dell'area murgiana, dell'istituendo Parco delle Gravine di Laterza e dell'area Lucano-Materana.
Lo scorso anno, in qualità di consigliere comunale, De Benedittis lanciò l'allarme, circa le voci che il Governo centrale, d'intesa con la Sogin, stesse individuando, ancora una volta, tra Puglia e Basilicata, il luogo in cui ubicare il Deposito Nazionale.
In qualità di Sindaco di Corato, De Benedittis dichiara che metterà in campo tutte le proprie energie e poteri che la legge gli conferisce, per organizzare, d'intesa con i Comuni direttamente coinvolti, i rispettivi Consigli Comunali e con il Presidente della Regione Puglia, una ferma opposizione a tale nefasta eventualità.
La realizzazione del Deposito Nazionale, a soli 50 km dalla città di Corato, significherebbe lo stravolgimento delle prospettive di crescita e di sviluppo di tutto il territorio murgiano e del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Il futuro delle nostre comunità è legato, infatti, alla riqualificazione ambientale dei nostri luoghi, nell'ottica di promuovere una economia centrata sulle produzioni di qualità in campo agricolo e sulla ricerca tecnico-scientifica nel settore della meccanica di qualità. In un'epoca in cui il Recovery Plan orienta gli investimenti verso la Green Economy e la transizione ecologica, Corato e la Puglia non possono lasciarsi affondare da scelte miopi e passatiste ma rivendicano il diritto di guardare avanti in un'ottica Europea e Mediterranea.
L'idea stessa di realizzare un Deposito Unico Nazionale è, secondo i maggiori esperti della materia, ormai obsoleta.
Peraltro l'Italia, essendo ormai, con convinzione, un Paese denuclearizzato, non ha più centrali nucleari attive e non produce più quantitativi significativi di scorie: quelle esistenti potrebbero essere stoccate all'estero in siti già utilizzati a tal fine da paesi nuclearisti.
Già diciotto anni fa, Corrado De Benedittis, insieme ai comitati Alta Murgia e al Centro Studi Torre di Nebbia, fu tra i promotori delle manifestazioni di protesta, svoltesi in Puglia e Basilicata, contro l'ipotesi di realizzare il Deposito Nazionale a Scanzano Jonico.
I movimenti ambientalisti e pacifisti dell'epoca, di cui De Benedittis faceva parte, organizzarono la Marcia No Nuclear che unì in modo solidale le comunità pugliesi dell'area murgiana, dell'istituendo Parco delle Gravine di Laterza e dell'area Lucano-Materana.
Lo scorso anno, in qualità di consigliere comunale, De Benedittis lanciò l'allarme, circa le voci che il Governo centrale, d'intesa con la Sogin, stesse individuando, ancora una volta, tra Puglia e Basilicata, il luogo in cui ubicare il Deposito Nazionale.
In qualità di Sindaco di Corato, De Benedittis dichiara che metterà in campo tutte le proprie energie e poteri che la legge gli conferisce, per organizzare, d'intesa con i Comuni direttamente coinvolti, i rispettivi Consigli Comunali e con il Presidente della Regione Puglia, una ferma opposizione a tale nefasta eventualità.
La realizzazione del Deposito Nazionale, a soli 50 km dalla città di Corato, significherebbe lo stravolgimento delle prospettive di crescita e di sviluppo di tutto il territorio murgiano e del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Il futuro delle nostre comunità è legato, infatti, alla riqualificazione ambientale dei nostri luoghi, nell'ottica di promuovere una economia centrata sulle produzioni di qualità in campo agricolo e sulla ricerca tecnico-scientifica nel settore della meccanica di qualità. In un'epoca in cui il Recovery Plan orienta gli investimenti verso la Green Economy e la transizione ecologica, Corato e la Puglia non possono lasciarsi affondare da scelte miopi e passatiste ma rivendicano il diritto di guardare avanti in un'ottica Europea e Mediterranea.