Arti e Professioni
Sapori di Corato in Guinea Equatoriale con lo chef Pasquale Ferrara
Un coratino alla guida delle cucine di uno dei più prestigiosi hotel in Africa
Corato - sabato 30 maggio 2020
Ha imparato i segreti della cucina sin da piccolo fra le mura domestiche e li porta con sé nel mondo, fondendoli con una concezione della cucina che guarda al futuro e con i migliori ingredienti della terra che lo ospita per dare forma e gusto ad autentiche prelibatezze fusion.
Nella cucina di uno dei più prestigiosi alberghi nella terra d'Africa, il Grand hotel Djibloho di Oyala, in Guinea Equatoriale, si parla con un accento coratino: Pasquale Ferrara nato a Corato nel 1970 e cresciuto a Milano, è infatti l'executive chef nell'hotel a cinque stelle luxury gestito da un altro italiano, il manager Vincenzo Presti.
Aveva già aperto cinque ristoranti e mense per una nota catena di ristorazione quando, a 22 anni fu chiamato per lanciare il progetto di sviluppo nazionale Autogrill Ciao Fresco dei Benetton, diventando executive chef di Autogrill alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.
Come ha raccontato lui stesso in una intervista rilasciata all'agenzia Dire e riportato anche sulla testata LaRepubblica, Pasquale Ferrara oggi cucina per ambasciatori, dirigenti, uomini d'affari, politici e capi di Stato sin dal giorno dell'inaugurazione dell'hotel, nel 2016, nella città di Oyala, nota anche come "Città della pace", destinata a diventare la nuova capitale della Guinea Equatoriale, dopo Malabo.
Lo chef coratino, premiato a un prestigioso concorso internazionale in India, nella sua cucina fa convogliare sperimentazione e contaminazione, utilizzando ingredienti e spezie tipiche del territorio, con un richiamo ai sapori del Mediterraneo.
A causa del Coronavirus, l'hotel con le sue 452 stanze e la suite presidenziale da 2mila metri quadrati è stato chiuso, ma Ferrara e il suo team hanno continuato a cucinare per gli studenti internazionali che vivono a Oyala, in attesa della riapertura.
La Guinea Equatoriale è una Repubblica, dal 1979 è governata da Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, salito al potere in seguito ad un colpo di Stato ai danni dello zio. In merito alla gestione della situazione sanitaria, Ferrara dichiara: «Il governo ha gestito la pandemia di Covid-19 con la stessa fermezza ed efficienza con cui ha gestito l'Ebola, tanto che allora si era deciso di spostare proprio in Guinea Equatoriale la Coppa d'Africa di calcio».
Nella cucina di uno dei più prestigiosi alberghi nella terra d'Africa, il Grand hotel Djibloho di Oyala, in Guinea Equatoriale, si parla con un accento coratino: Pasquale Ferrara nato a Corato nel 1970 e cresciuto a Milano, è infatti l'executive chef nell'hotel a cinque stelle luxury gestito da un altro italiano, il manager Vincenzo Presti.
Aveva già aperto cinque ristoranti e mense per una nota catena di ristorazione quando, a 22 anni fu chiamato per lanciare il progetto di sviluppo nazionale Autogrill Ciao Fresco dei Benetton, diventando executive chef di Autogrill alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.
Come ha raccontato lui stesso in una intervista rilasciata all'agenzia Dire e riportato anche sulla testata LaRepubblica, Pasquale Ferrara oggi cucina per ambasciatori, dirigenti, uomini d'affari, politici e capi di Stato sin dal giorno dell'inaugurazione dell'hotel, nel 2016, nella città di Oyala, nota anche come "Città della pace", destinata a diventare la nuova capitale della Guinea Equatoriale, dopo Malabo.
Lo chef coratino, premiato a un prestigioso concorso internazionale in India, nella sua cucina fa convogliare sperimentazione e contaminazione, utilizzando ingredienti e spezie tipiche del territorio, con un richiamo ai sapori del Mediterraneo.
A causa del Coronavirus, l'hotel con le sue 452 stanze e la suite presidenziale da 2mila metri quadrati è stato chiuso, ma Ferrara e il suo team hanno continuato a cucinare per gli studenti internazionali che vivono a Oyala, in attesa della riapertura.
La Guinea Equatoriale è una Repubblica, dal 1979 è governata da Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, salito al potere in seguito ad un colpo di Stato ai danni dello zio. In merito alla gestione della situazione sanitaria, Ferrara dichiara: «Il governo ha gestito la pandemia di Covid-19 con la stessa fermezza ed efficienza con cui ha gestito l'Ebola, tanto che allora si era deciso di spostare proprio in Guinea Equatoriale la Coppa d'Africa di calcio».