Religione
Sant'Annibale di Francia ritrova Luisa Piccarreta
Le reliquie del santo giunte alla casa della "Serva di Dio"
Corato - domenica 4 febbraio 2018
12.19
Due grandi personalità, due persone legate da un amore incondizionato verso Dio, ad unirli un sorprendente rapporto spirituale. Un incontro destinato a cambiare la storia di entrambi.
Corato, 1910. Quello che era allora un piccolo paesino pugliese, si preparava ad accogliere una figura di spicco della Chiesa Cattolica, Padre Annibale Maria Di Francia giunto in visita della nostra concittadina Luisa Piccarreta la "serva della Divina Volontà".
Nato a Messina e fondatore dei PP.Rogazionisti del Cuore di Gesù e delle Figlie del Divino zelo, Padre Annibale ebbe il permesso di trattare intimamente Luisa Piccarreta durante gli ultimi 17 anni della sua vita fino al 1927, anno in cui il santo morì.
Padre Annibale fu per Luisa, il confessore straordinario e, per ordine dell'arcivescovo mons. Giuseppe Maria Leo, dal 1926 fu per lei, esaminatore e censore degli scritti, un'opportunità che gli permise di conoscere da vicino quella che tutti a Corato chiamavano "La santa", con la quale maturò un rapporto intenso destinato a perdurare negli anni.
Fu questo, un incontro che travolse entrambi, un incontro che segnò un passo importante per la storia di queste due figure sorprendenti, un incontro che segnò la vinta del santo messinese.
Padre Annibale rimase folgorato dalle parole della "serva di Dio" tanto da tralasciare le sue precedenti attività per dedicarsi quasi interamente a Luisa. Cominciò sin da subito a diffondere ovunque i suoi messaggi: "Sappiate che io già non mi occupo quasi più di nulla di altre cose dei miei istituti, dacché mi sono tutto dedicato per la grande opera della Divina Volontà. Ne parlo con persone di spirito, m'intrattengo su questo argomento con chi meglio posso, ne faccio propaganda quanto più mi è possibile, anche ai miei istituti" scrisse il santo in una lettera destinata a Luisa Piccarreta.
Forte era la fiducia che padre Annibale ripose nella mistica coratina, una fiducia reciproca testimoniata dalla continua corrispondenza epistolare intercorsa tra i due. "Padre d'immensa prole", questo l'appellativo che Luisa affidò al suo confessore, alludendo al suo ruolo di fondatore e padre per la moltitudine di poveri ed orfani.
Entrambi si influenzarono a vicenda ed entrambi nutrivano affetto e stima reciproca. Si legge sul sito ufficiale "luisapiccarretaofficial.org" tra le note biografiche di Luisa, che fu proprio Padre Annibale ad intraprendere la stampa de "L'Orologio della Passione", scritto da luisa Piccarreta nel 1913 e 1914. Il titolo fu lui a darlo. Ne fece quattro edizioni (1915, 1916,1917 e 1921), tutte quattro col Nulla Osta e con Imprimatur.
Sempre sul sito si fa accenno alla volontà del Padre, di iniziare la pubblicazione dei Volumi di Luisa Piccarreta per cui ottenne dall'Arcivescovo la promessa dell'Imprimatur. Un desiderio forte tanto che da parte sua si apprestò a preparare la stampa. Ma le cose non andarono secondo i piani: la morte del Padre sopraggiunse prima che i Volumi fossero pubblicati.
Quell'incontro dal quale siamo partiti e che ha segnato l'inizio di questa storia così intensa, si è riproposto questa mattina sempre a Corato, chiaramente in una veste simbolica. Nella Casa-Museo Luisa Piccarreta in Via L. Piccarreta 25, luogo in cui venne alla luce la piccola Luisa, sono state portate le reliquie di S. Annibale Maria Di Francia giunte a Corato in occasione della preparazione al 90° anno dell'apertura della Casa delle Figlie del Divino Zelo avvenuta il 7 ottobre 1928.
Ricordare l'intenso rapporto tra il Padre fondatore e la Serva di Dio, questo il senso della riproposizione di quell'incontro straordinario che si è rinnovato oggi nello stesso luogo, tra le stesse mura, a 107 anni di distanza.
Si è respirata un'atmosfera magica, quasi surreale nell'ingresso di quella piccola abitazione le cui pareti trasudano di storia, di vicende e suggestioni. Un momento a tratti toccante, considerando ciò che questo gesto a voluto rappresentare. Il presbitero siciliano che venne a Corato per conoscere un umile donna che di li a poco gli avrebbe travolto la vita affascinandolo con il suo modo originale di meditare la Passione di Cristo, simbolicamente è oggi tornato e ha percorso quel viottolo che conduce al civico 25.
Un folto seguito di fedeli, per la maggior parte membri dell'Associazione Luisa Piccarreta - Piccoli figli della divina volontà, ha accolto le reliquie del santo nella casa in cui questi, più di un secolo fa si imbattette nella nostra Luisa. Le reliquie portate fin qui da P. Angelo Sardone, sono state poi condotte in processione fino alla chiesa di Santa Maria Greca dove poi si è celebrata la Santa messa.
Corato, 1910. Quello che era allora un piccolo paesino pugliese, si preparava ad accogliere una figura di spicco della Chiesa Cattolica, Padre Annibale Maria Di Francia giunto in visita della nostra concittadina Luisa Piccarreta la "serva della Divina Volontà".
Nato a Messina e fondatore dei PP.Rogazionisti del Cuore di Gesù e delle Figlie del Divino zelo, Padre Annibale ebbe il permesso di trattare intimamente Luisa Piccarreta durante gli ultimi 17 anni della sua vita fino al 1927, anno in cui il santo morì.
Padre Annibale fu per Luisa, il confessore straordinario e, per ordine dell'arcivescovo mons. Giuseppe Maria Leo, dal 1926 fu per lei, esaminatore e censore degli scritti, un'opportunità che gli permise di conoscere da vicino quella che tutti a Corato chiamavano "La santa", con la quale maturò un rapporto intenso destinato a perdurare negli anni.
Fu questo, un incontro che travolse entrambi, un incontro che segnò un passo importante per la storia di queste due figure sorprendenti, un incontro che segnò la vinta del santo messinese.
Padre Annibale rimase folgorato dalle parole della "serva di Dio" tanto da tralasciare le sue precedenti attività per dedicarsi quasi interamente a Luisa. Cominciò sin da subito a diffondere ovunque i suoi messaggi: "Sappiate che io già non mi occupo quasi più di nulla di altre cose dei miei istituti, dacché mi sono tutto dedicato per la grande opera della Divina Volontà. Ne parlo con persone di spirito, m'intrattengo su questo argomento con chi meglio posso, ne faccio propaganda quanto più mi è possibile, anche ai miei istituti" scrisse il santo in una lettera destinata a Luisa Piccarreta.
Forte era la fiducia che padre Annibale ripose nella mistica coratina, una fiducia reciproca testimoniata dalla continua corrispondenza epistolare intercorsa tra i due. "Padre d'immensa prole", questo l'appellativo che Luisa affidò al suo confessore, alludendo al suo ruolo di fondatore e padre per la moltitudine di poveri ed orfani.
Entrambi si influenzarono a vicenda ed entrambi nutrivano affetto e stima reciproca. Si legge sul sito ufficiale "luisapiccarretaofficial.org" tra le note biografiche di Luisa, che fu proprio Padre Annibale ad intraprendere la stampa de "L'Orologio della Passione", scritto da luisa Piccarreta nel 1913 e 1914. Il titolo fu lui a darlo. Ne fece quattro edizioni (1915, 1916,1917 e 1921), tutte quattro col Nulla Osta e con Imprimatur.
Sempre sul sito si fa accenno alla volontà del Padre, di iniziare la pubblicazione dei Volumi di Luisa Piccarreta per cui ottenne dall'Arcivescovo la promessa dell'Imprimatur. Un desiderio forte tanto che da parte sua si apprestò a preparare la stampa. Ma le cose non andarono secondo i piani: la morte del Padre sopraggiunse prima che i Volumi fossero pubblicati.
Quell'incontro dal quale siamo partiti e che ha segnato l'inizio di questa storia così intensa, si è riproposto questa mattina sempre a Corato, chiaramente in una veste simbolica. Nella Casa-Museo Luisa Piccarreta in Via L. Piccarreta 25, luogo in cui venne alla luce la piccola Luisa, sono state portate le reliquie di S. Annibale Maria Di Francia giunte a Corato in occasione della preparazione al 90° anno dell'apertura della Casa delle Figlie del Divino Zelo avvenuta il 7 ottobre 1928.
Ricordare l'intenso rapporto tra il Padre fondatore e la Serva di Dio, questo il senso della riproposizione di quell'incontro straordinario che si è rinnovato oggi nello stesso luogo, tra le stesse mura, a 107 anni di distanza.
Si è respirata un'atmosfera magica, quasi surreale nell'ingresso di quella piccola abitazione le cui pareti trasudano di storia, di vicende e suggestioni. Un momento a tratti toccante, considerando ciò che questo gesto a voluto rappresentare. Il presbitero siciliano che venne a Corato per conoscere un umile donna che di li a poco gli avrebbe travolto la vita affascinandolo con il suo modo originale di meditare la Passione di Cristo, simbolicamente è oggi tornato e ha percorso quel viottolo che conduce al civico 25.
Un folto seguito di fedeli, per la maggior parte membri dell'Associazione Luisa Piccarreta - Piccoli figli della divina volontà, ha accolto le reliquie del santo nella casa in cui questi, più di un secolo fa si imbattette nella nostra Luisa. Le reliquie portate fin qui da P. Angelo Sardone, sono state poi condotte in processione fino alla chiesa di Santa Maria Greca dove poi si è celebrata la Santa messa.