Politica
Sanità ai margini dei programmi elettorali, la denuncia della Ugl Salute
Il segretario nazionale, Giuliano: «La valorizzazione degli operatori deve essere una certezza non trattabile»
Corato - sabato 3 settembre 2022
Le elezioni politiche 2022 stanno entrando sempre più nel vivo, e sono sempre più i soggetti, politici e non che stanno esprimendo la propria posizione sui temi della campagna elettorale e sui programmi presentati dalle diverse liste.
In particolare, il tema della salute sembra non riscuotere molto successo in nessuno dei progetti politici fino ad ora presentati, cosa che ha richiamato l'attenzione dell'Unione Generale del Lavoro: «Tra gli operatori sanitari c'è una profonda preoccupazione che si mischia ad un senso di frustrazione per essere ancora una volta dei dimenticati. Non può esserci altra analisi attualmente del poco o nulla che, nei programmi dei partiti e dei candidati che si approcciano alle prossime elezioni, è dedicato alla sanità. Questo non è assolutamente accettabile» ha sottolineato il segretario nazionale della Ugl Salute, Gianluca Giuliano.
«Chi si dedica all'assistenza e alla salute degli italiani è stanco di vedere la propria professionalità svilita quasi annullata. Mancano medici negli ospedali e i pronto soccorso sono ormai trincee. Gli infermieri, i tecnici, gli oss e gli altri operatori, quelli che dallo scoppio della pandemia si sono spesi senza alcuna remora per il bene comune ricevendo in cambio solo parole, rivendicano a ragione il diritto a vedere le proprie retribuzioni in linea con la media europea - ha precisato - Oggi l'Italia è desolatamente tra le nazioni che occupano il fondo di una classifica che violenta dignità e professionalità. Cosa propone oggi la politica per rifondare un sistema sanitario nazionale non in grado di rispondere più alle esigenze dei cittadini?».
La richiesta è piuttosto chiara: «Chiediamo di dare certezze a chi oggi è impegnato in prima linea riconoscendo stipendi adeguati, rafforzando le garanzie contrattuali e puntando sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché, lo ribadiamo, bisogna lavorare per vivere e non si può essere abbandonati in balia di aggressioni fisiche e verbali mentre si svolge diligentemente il proprio compito. Per tutte le categorie di operatori, nessuna esclusa, chiediamo di dare slancio alla formazione investendo risorse per qualificare sempre di più i professionisti e dotarli di conoscenze e strumenti di alto livello. Solo così si potrà pensare di rendere nuovamente attrattive le professioni sanitarie che invece troppi giovani ormai non considerano più guardando al loro ingresso futuro nel mondo del lavoro. La Ugl Salute è pronta a fare la sua parte per restituire all'Italia una sanità migliore con le proprie idee e tenendo alta l'attenzione su quanto verrà proposto ed attuato. Con una certezza assoluta e non trattabile: il sistema sanitario nazionale andrà rifondato partendo dagli operatori sanitari» ha concluso Giuliano.
In particolare, il tema della salute sembra non riscuotere molto successo in nessuno dei progetti politici fino ad ora presentati, cosa che ha richiamato l'attenzione dell'Unione Generale del Lavoro: «Tra gli operatori sanitari c'è una profonda preoccupazione che si mischia ad un senso di frustrazione per essere ancora una volta dei dimenticati. Non può esserci altra analisi attualmente del poco o nulla che, nei programmi dei partiti e dei candidati che si approcciano alle prossime elezioni, è dedicato alla sanità. Questo non è assolutamente accettabile» ha sottolineato il segretario nazionale della Ugl Salute, Gianluca Giuliano.
«Chi si dedica all'assistenza e alla salute degli italiani è stanco di vedere la propria professionalità svilita quasi annullata. Mancano medici negli ospedali e i pronto soccorso sono ormai trincee. Gli infermieri, i tecnici, gli oss e gli altri operatori, quelli che dallo scoppio della pandemia si sono spesi senza alcuna remora per il bene comune ricevendo in cambio solo parole, rivendicano a ragione il diritto a vedere le proprie retribuzioni in linea con la media europea - ha precisato - Oggi l'Italia è desolatamente tra le nazioni che occupano il fondo di una classifica che violenta dignità e professionalità. Cosa propone oggi la politica per rifondare un sistema sanitario nazionale non in grado di rispondere più alle esigenze dei cittadini?».
La richiesta è piuttosto chiara: «Chiediamo di dare certezze a chi oggi è impegnato in prima linea riconoscendo stipendi adeguati, rafforzando le garanzie contrattuali e puntando sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché, lo ribadiamo, bisogna lavorare per vivere e non si può essere abbandonati in balia di aggressioni fisiche e verbali mentre si svolge diligentemente il proprio compito. Per tutte le categorie di operatori, nessuna esclusa, chiediamo di dare slancio alla formazione investendo risorse per qualificare sempre di più i professionisti e dotarli di conoscenze e strumenti di alto livello. Solo così si potrà pensare di rendere nuovamente attrattive le professioni sanitarie che invece troppi giovani ormai non considerano più guardando al loro ingresso futuro nel mondo del lavoro. La Ugl Salute è pronta a fare la sua parte per restituire all'Italia una sanità migliore con le proprie idee e tenendo alta l'attenzione su quanto verrà proposto ed attuato. Con una certezza assoluta e non trattabile: il sistema sanitario nazionale andrà rifondato partendo dagli operatori sanitari» ha concluso Giuliano.