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Rotonda sulla San Magno - Rivoluzione: è gara tra politici per attribuirsi i meriti di un'opera non ancora partita

Frecciate sui social e in consiglio comunale

Anni di burocrazia, di immobilismo politico; il dolore di troppe famiglie ed il sangue di altrettante vittime hanno sporcato l'incrocio tra Via San Magno e la "Rivoluzione", prima che - finalmente - si potesse arginare il potenziale distruttivo di quella strada killer attraverso la costruzione di una rotatoria.

Un'opera pubblica di non difficile realizzazione e dai costi relativamente contenuti richiesta a gran voce dalla cittadinanza che l'imprenditore coratino Casillo si era reso disponibile a finanziare di tasca propria pur di risolvere l'annosa questione legata alla pericolosità di quell'incrocio.

È recente la notizia dell'avvio dei lavori per la realizzazione del rondò e subito i politici nostrani fanno a gara per cucire sul loro petto il merito di aver contribuito alla realizzazione dell'opera. Un'opera alla quale, lo ricordiamo, si sta lavorando soltanto da ieri.

Bisogna dare atto, però, che la sollecitazione alla realizzazione dell'opera risale ad almeno un quinquennio fa, quando la competenza sulla strada era dell'allora Provincia di Bari, la cui giunta era presieduta dal prof. Francesco Schittulli.

Ma è il consigliere metropolitano Pasquale Pomodoro a rivendicare il successo con un post su Facebook in cui scrive: «Finalmente la rotatoria sull'incrocio San Magno - Rivoluzione.
Mi sono battuto per ottenere il finanziamento dell'opera. Non mi è mai piaciuto apparire ma, come si dice...unicuique suum».

Un post che ha provocato la reazione di alcuni esponenti del Movimento Schittulli, tra cui il consigliere comunale Massimo Torelli ed il consigliere di amministrazione Asipu Domenico Arbore che hanno rivendicato il ruolo giocato dall'allora consigliere provinciale Mario Matteo Malcangi nell'ottenere il finanziamento dell'opera.

La querelle, però, non si è conclusa sui social, ma è proseguita, seppur in maniera velata, nel corso del consiglio comunale celebratosi il 6 giugno. Oggetto del contendere è la natura dei finanziamento: fondi da alienazione o avanzo di amministrazione?

Una differenza da non sottovalutare. Programmare un'opera da fondi da alienazione significa prevederla, ma non avere la certezza della sua realizzazione, almeno sino a quando l'Ente non riesce a fare cassa vendendo dei beni. Impiegare le somme di avanzo di amministrazione, invece, significa avere già in cassa le somme per poter avviare l'opera.

Già nel maggio 2012 l'allora consigliere provinciale Mario Matteo Malcangi, con una nota stampa, dichiarava: «Nei giorni scorsi è stata deliberata la realizzazione dell'opera con le risorse derivate dall'avanzo di bilancio del 2011».

Pomodoro, dal canto suo, scrive su Facebook: «Il progetto era finanziato con fondi proveniente da alienazioni di beni. Per quattro volte non c'è stata nessuna offerta. Ho chiesto e ottenuto di cambiare le fonti del finanziamento: da proventi da alienazioni a fondi propri della Città Metropolitana».

Qualcosa non torna. Chi dice il vero? Abbiamo lasciato che a risolvere l'enigma fossero le carte, non già per strappare dal petto di alcuni medaglie prematuramente cucite, ma per comprendere quanto prioritaria fosse la realizzazione della rotonda di via San Magno – Rivoluzione da parte della ex Provincia, ora diventata Città Metropolitana.

Il documento che abbiamo esaminato è la deliberazione del consiglio provinciale n. 11 del 29 giugno 2012 relativa alla adozione del piano triennale dei lavori pubblici per il triennio 2012 – 2014.

Effettivamente, nel piano adottato dalla Provincia vi è la realizzazione di ben due rotonde, quella di Piede Piccolo e quella della "Rivoluzione".
I quattrocentomila euro stanziati per la rotonda di Piede Piccolo, più nello specifico "intersezione sp 234 con le ss.pp. 103 – 172 e 174 sono da finanziamento da entrate rivenienti da alienazioni immobiliari. E, infatti, della realizzazione di quella rotonda non abbiamo notizia, anche a distanza di cinque anni.

Per il rondò "San Magno – Rivoluzione", meglio definita come intersezione della sp 234 di Castel del Monte con la sp 19 "Corato – San Magno", i fondi stanziati sono di 300mila euro, rivenienti da avanzo di amministrazione.

Non ci risultano altri atti relativi al finanziamento della rotatoria "San Magno – Rivoluzione".

Ci conforta sapere, però, che il consigliere metropolitano Pasquale Pomodoro abbia «chiesto e ottenuto di cambiare le fonti di finanziamento», verosimilmente per la realizzazione del rondò di Piede Piccolo. Ciò significherebbe la messa in sicurezza di un altro tratto di strada tristemente noto per la sua pericolosità.
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