Politica
Rete idrico-fognaria di viale delle margherite, il Tar ordina al Comune di procedere entro 60 giorni
Articolo 49: «Ci auguriamo che la Corte dei Conti accerti eventuali responsabilità della mancata applicazione delle precedenti pronunce del Tar»
Corato - giovedì 6 ottobre 2022
13.17
«Nel dicembre del 2020 una sentenza del Tar ha obbligato il Comune di Corato a realizzare la rete idrico fognaria nel viale delle margherite. Nel 2015 alcuni concittadini residenti nel viale avevano intentato causa in quanto, dopo aver versato gli oneri previsti, si erano visti negare la realizzazione delle opere. Tuttavia, l'amministrazione comunale dal dicembre 2020 ha ignorato la sentenza, nonostante un'ulteriore diffida ad adempiere, protocollata nel febbraio 2022, anch'essa clamorosamente ignorata». Questa la ricostruzione del movimento politico coratino Articolo 49 in merito alla questione di viale delle margherite.
«I residenti, dopo aver pagato per la realizzazione delle opere, aver atteso invano per anni, sostenuto le spese processuali, aver ascoltato promesse e sostenuto ancora spese per diffidare il comune, hanno dovuto sborsare ulteriore denaro al fine di ricorrere ancora una volta al Tar per ottenere quanto già disposto dalla sentenza del 2020» hanno sottolineato dall'organizzazione.
«Con la sentenza registrata il 4 ottobre, il Tribunale amministrativo regionale ha condannato il Comune ad adempiere entro 60 giorni nominando un commissario ad acta per garantire questa volta l'esecuzione perentoria dei lavori, con la speranza che nel bilancio siano stati accantonati i fondi necessari.
Imprevisti prevedibili ma questa volta all'inefficienza e al non rispetto della legge si aggiunge l'evitabile sperpero di denaro pubblico in quanto ora il Comune, oltre a dover realizzare le opere, dovrà risarcire i residenti delle spese sostenute, sotto l'occhio vigile della Prefettura.
A pagare i danni causati dall'inefficienza dell'ente saremo come sempre noi cittadini con i nostri tributi ma ci auguriamo che la procura della Corte dei Conti accerti le eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto applicare quanto disposto dal Tar e non lo ha fatto» hanno concluso da Articolo 49.
«I residenti, dopo aver pagato per la realizzazione delle opere, aver atteso invano per anni, sostenuto le spese processuali, aver ascoltato promesse e sostenuto ancora spese per diffidare il comune, hanno dovuto sborsare ulteriore denaro al fine di ricorrere ancora una volta al Tar per ottenere quanto già disposto dalla sentenza del 2020» hanno sottolineato dall'organizzazione.
«Con la sentenza registrata il 4 ottobre, il Tribunale amministrativo regionale ha condannato il Comune ad adempiere entro 60 giorni nominando un commissario ad acta per garantire questa volta l'esecuzione perentoria dei lavori, con la speranza che nel bilancio siano stati accantonati i fondi necessari.
Imprevisti prevedibili ma questa volta all'inefficienza e al non rispetto della legge si aggiunge l'evitabile sperpero di denaro pubblico in quanto ora il Comune, oltre a dover realizzare le opere, dovrà risarcire i residenti delle spese sostenute, sotto l'occhio vigile della Prefettura.
A pagare i danni causati dall'inefficienza dell'ente saremo come sempre noi cittadini con i nostri tributi ma ci auguriamo che la procura della Corte dei Conti accerti le eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto applicare quanto disposto dal Tar e non lo ha fatto» hanno concluso da Articolo 49.