Politica
Questione Dehors, il PD: «Il sindaco impari a saper ascoltare e a volte anche a saper tacere»
La secca risposta dei democratici al post "verità" del primo cittadino
Corato - martedì 29 maggio 2018
10.42
La questione legata al ritardo nell'approvazione del regolamento relativo ai dehors continua a tenere banco.
Se da un lato il sindaco Massimo Mazzilli, attraverso un suo post su facebook, raccontava la sua "verità" in merito ai vari step relativi allo studio e alla discussione del regolamento, dall'altro registravamo un duro malcontento degli esercenti che si definivano danneggiati dal grave ritardo col quale il Comune iniziava a recepire le istanze di installazione dei dehors.
Oggi arriva la secca replica del Partito Democratico che contesta la "verità" espressa dal sindaco e prova a rispondere ad ogni passaggio, raccontando interessanti retroscena non rivelati dal primo cittadino.
Di seguito il testo integrale della nota diffusa dal Partito Democratico.
Ancora una volta il Sindaco ha perso un'occasione ghiotta per tacere.
Intanto ha una concezione tutta personale delle istituzioni allorquando con narcisistico orgoglio dice "la mia amministrazione" quasi fosse un bene proprio, ma questo spiegherebbe tante cose rispetto ai continui colpi di scena di questa a dir poco inconsistente pseudo maggioranza così ballerina e altalenante che qualche settimana fa ci ha regalato l'ennesimo valzer di assessori: lei signor sindaco non sa minimamente cosa significhi fare gioco di squadra e rispettare le sensibilità oltre che le ragioni dei singoli.
Perché non dice quale è il vero problema della mancata approvazione del regolamento dei dehors? E cioè che di fattoi consiglieri comunali dopo aver profuso un approfondito e proficuo lavoro nelle competenti commissioni consiliari nel 2016, si sono ritrovati poco più di un mese fa con un regolamento completamente stravolto che di fatto, come affermato anche dagli stessi consiglieri di maggioranza, rinnegava quei concetti di sviluppo che si vogliono e si devono garantire ai nostri esercenti.
Cosa era accaduto? Sig. Sindaco non le garba dire che la prima versione del regolamento era tornato dalla sovraintendenza con delle osservazioni e che a tali osservazioni si era provveduto a dare risposta coinvolgendo solo il dirigente e un consigliere della sua maggioranza, senza interpellare gli altri consiglieri?
E in quella occasione come mai ha dimenticato di invitare i presidenti della 2^ 5^ e 7^ commissione ad ascoltare lasovraintendenza?
Sia ben chiaro, se il risultato finale fosse stata una revisione del regolamento che non andasse a penalizzare le attività commerciali, per il bene delle stesse avremmo sorvolato su questo suo modo di fare.
Il vero dramma, cosa che non dice ai nostri concittadini e agli esercenti, è che lei ha tentato di propinare al consiglio comunale un regolamento che oggi ha anche scontato il secondo passaggio dalla sovraintendenza con parere favorevole della stessa, senza rendersi conto che le nuove regole sono così restrittive da creare danni economici alle attività oltre che fermarne lo sviluppo. In altri termini il suo approccio iniziale è stato nei termini "o prendete questa minestra o vi buttate dalla finestra", forse perché pensava che la sua maggioranza fosse stata allineata e coperta verso il suicidio.
Ecco perché il 4 maggio in commissione venne fuori l'esigenza di reincontrare la sovraintendenza per ridiscutere le prescrizioni, solo dopo aver ascoltato non solo le forze politiche ma anche e soprattutto i diretti attori, i nostri esercenti.
Sindaco, dimentica, inoltre, che già il 3 maggio sera i membri della commissione si erano interrogati su come superare l'impasse e il nostro capogruppo ricordando che l'indirizzo politico spetta all'organo politico, anche per andare incontro alle giuste esigenze del dirigente, suggeriva di procedere con una delibera di giunta che desse un indirizzo transitorio, in attesa dell'approvazione del regolamento definitivo (rivisto e corretto), per fronteggiare l'urgenza della ormai imminente stagione estiva.
In quella occasione il Pd chiedeva alle altre forze politiche di minoranza di evitare speculazioni politiche, per il bene degli esercenti, impegnandosi con tutti i presenti.
Le vorremmo inoltre ricordare signor Sindaco che lei non si è prodigato in un bel niente, il 4 maggio ancora una volta si presentò in commissione con il suo solito modo di fare arrogante e solo quando si rese conto che anche i consiglieri di maggioranza non avrebbero approvato quel regolamento così come era e il Pd la mise alle strette dicendo che se non si fosse trovato un rimedio il giorno dopo sarebbe sceso in piazza con gli operatori del settore, lei accettò il nostro suggerimento.
DAL 4 AL 23 MAGGIO SONO PASSATI BEN 19 GIORNI, le attività, in un momento di crisi come questo che stiamo vivendo non si possono fermare.
Il 21 maggio siamo usciti con il post che anticipava il comunicato, non possiamo che dedurre che solo a seguito del nostro post l'argomento sia stato iscritto all'ordine del giorno della giunta.
Ora ci auguriamo che IL FOLLE RITARDO DELLA SUA GIUNTA non aggravi la situazione e che una volta per tutte impari a saper ascoltare e a volte anche a saper tacere.
Se da un lato il sindaco Massimo Mazzilli, attraverso un suo post su facebook, raccontava la sua "verità" in merito ai vari step relativi allo studio e alla discussione del regolamento, dall'altro registravamo un duro malcontento degli esercenti che si definivano danneggiati dal grave ritardo col quale il Comune iniziava a recepire le istanze di installazione dei dehors.
Oggi arriva la secca replica del Partito Democratico che contesta la "verità" espressa dal sindaco e prova a rispondere ad ogni passaggio, raccontando interessanti retroscena non rivelati dal primo cittadino.
Di seguito il testo integrale della nota diffusa dal Partito Democratico.
Ancora una volta il Sindaco ha perso un'occasione ghiotta per tacere.
Intanto ha una concezione tutta personale delle istituzioni allorquando con narcisistico orgoglio dice "la mia amministrazione" quasi fosse un bene proprio, ma questo spiegherebbe tante cose rispetto ai continui colpi di scena di questa a dir poco inconsistente pseudo maggioranza così ballerina e altalenante che qualche settimana fa ci ha regalato l'ennesimo valzer di assessori: lei signor sindaco non sa minimamente cosa significhi fare gioco di squadra e rispettare le sensibilità oltre che le ragioni dei singoli.
Perché non dice quale è il vero problema della mancata approvazione del regolamento dei dehors? E cioè che di fattoi consiglieri comunali dopo aver profuso un approfondito e proficuo lavoro nelle competenti commissioni consiliari nel 2016, si sono ritrovati poco più di un mese fa con un regolamento completamente stravolto che di fatto, come affermato anche dagli stessi consiglieri di maggioranza, rinnegava quei concetti di sviluppo che si vogliono e si devono garantire ai nostri esercenti.
Cosa era accaduto? Sig. Sindaco non le garba dire che la prima versione del regolamento era tornato dalla sovraintendenza con delle osservazioni e che a tali osservazioni si era provveduto a dare risposta coinvolgendo solo il dirigente e un consigliere della sua maggioranza, senza interpellare gli altri consiglieri?
E in quella occasione come mai ha dimenticato di invitare i presidenti della 2^ 5^ e 7^ commissione ad ascoltare lasovraintendenza?
Sia ben chiaro, se il risultato finale fosse stata una revisione del regolamento che non andasse a penalizzare le attività commerciali, per il bene delle stesse avremmo sorvolato su questo suo modo di fare.
Il vero dramma, cosa che non dice ai nostri concittadini e agli esercenti, è che lei ha tentato di propinare al consiglio comunale un regolamento che oggi ha anche scontato il secondo passaggio dalla sovraintendenza con parere favorevole della stessa, senza rendersi conto che le nuove regole sono così restrittive da creare danni economici alle attività oltre che fermarne lo sviluppo. In altri termini il suo approccio iniziale è stato nei termini "o prendete questa minestra o vi buttate dalla finestra", forse perché pensava che la sua maggioranza fosse stata allineata e coperta verso il suicidio.
Ecco perché il 4 maggio in commissione venne fuori l'esigenza di reincontrare la sovraintendenza per ridiscutere le prescrizioni, solo dopo aver ascoltato non solo le forze politiche ma anche e soprattutto i diretti attori, i nostri esercenti.
Sindaco, dimentica, inoltre, che già il 3 maggio sera i membri della commissione si erano interrogati su come superare l'impasse e il nostro capogruppo ricordando che l'indirizzo politico spetta all'organo politico, anche per andare incontro alle giuste esigenze del dirigente, suggeriva di procedere con una delibera di giunta che desse un indirizzo transitorio, in attesa dell'approvazione del regolamento definitivo (rivisto e corretto), per fronteggiare l'urgenza della ormai imminente stagione estiva.
In quella occasione il Pd chiedeva alle altre forze politiche di minoranza di evitare speculazioni politiche, per il bene degli esercenti, impegnandosi con tutti i presenti.
Le vorremmo inoltre ricordare signor Sindaco che lei non si è prodigato in un bel niente, il 4 maggio ancora una volta si presentò in commissione con il suo solito modo di fare arrogante e solo quando si rese conto che anche i consiglieri di maggioranza non avrebbero approvato quel regolamento così come era e il Pd la mise alle strette dicendo che se non si fosse trovato un rimedio il giorno dopo sarebbe sceso in piazza con gli operatori del settore, lei accettò il nostro suggerimento.
DAL 4 AL 23 MAGGIO SONO PASSATI BEN 19 GIORNI, le attività, in un momento di crisi come questo che stiamo vivendo non si possono fermare.
Il 21 maggio siamo usciti con il post che anticipava il comunicato, non possiamo che dedurre che solo a seguito del nostro post l'argomento sia stato iscritto all'ordine del giorno della giunta.
Ora ci auguriamo che IL FOLLE RITARDO DELLA SUA GIUNTA non aggravi la situazione e che una volta per tutte impari a saper ascoltare e a volte anche a saper tacere.