Politica
Querelle ASIPU, il consigliere Mascoli risponde alle accuse del resto della maggioranza
Il capogruppo del gruppo misto: «Notizie infondate, mendaci e tendenziose sul mio conto, al fine di screditarmi»
Corato - venerdì 12 maggio 2023
15.25
L'annosa querelle ASIPU si arricchisce di un altro capitolo: il leader del gruppo misto Salvatore Mascoli, dopo le accuse ricevute per mezzo social, risponde sulla propria pagina Facebook con un duro messaggio, rispedendole al mittente.
«Diffido chiunque dal diffondere notizie false, infondate, mendaci e tendeziose, che mi attribuiscono azioni politiche che non ho compiuto, ribadendo che quanto sino ad ora fatto e quanto farò, sarà sempre come prerogativa di consigliere comunale indipendente. Le falsità artatamente messe in atto per deflettere e coartare l'opinione pubblica e conseguenzialmente minare la mia condotta etica e dignità ontologica di uomo libero, le rimando ai mittenti meschini e ignomignosi, un oscurantismo con il solo fine di screditarmi davanti all'opinione pubblica e dare di me un immagine negativa, con dileggio della mia moralità ed interesse per la città tutta.
Continuerò con correttezza, ma anche con caparbietà nel mio ruolo, teso a fornire un utile servizio alla comunità scevra e avulsa da interessi personali. Cari concittadini, ponetevi degli interrogativi legittimi: a chi giova occultare i fatti, gli atti che con vile protervia e cupidigia vuol trarre profitti per restare inchiodati alla speculare carica? Personalmente ho sempre anelato una politica senza padroni, padrini, aguzzini e strozzini».
«Diffido chiunque dal diffondere notizie false, infondate, mendaci e tendeziose, che mi attribuiscono azioni politiche che non ho compiuto, ribadendo che quanto sino ad ora fatto e quanto farò, sarà sempre come prerogativa di consigliere comunale indipendente. Le falsità artatamente messe in atto per deflettere e coartare l'opinione pubblica e conseguenzialmente minare la mia condotta etica e dignità ontologica di uomo libero, le rimando ai mittenti meschini e ignomignosi, un oscurantismo con il solo fine di screditarmi davanti all'opinione pubblica e dare di me un immagine negativa, con dileggio della mia moralità ed interesse per la città tutta.
Continuerò con correttezza, ma anche con caparbietà nel mio ruolo, teso a fornire un utile servizio alla comunità scevra e avulsa da interessi personali. Cari concittadini, ponetevi degli interrogativi legittimi: a chi giova occultare i fatti, gli atti che con vile protervia e cupidigia vuol trarre profitti per restare inchiodati alla speculare carica? Personalmente ho sempre anelato una politica senza padroni, padrini, aguzzini e strozzini».