Politica
Prove tecniche di amministrazione ma ancora si discute sui nomi
A quattro giorni dal consiglio comunale non c'è ancora la quadra sugli assessori
Corato - mercoledì 17 luglio 2019
18.13
Alcuni dei neoeletti consiglieri comunali e qualche assessore in pectore, in attesa di iniziare a svolgere il loro compito istituzionale, hanno iniziato con le prove tecniche di amministrazione partecipando alla prima processione dopo le elezioni, quella della madonna del Carmine.
A simili appuntamenti, il sindaco, i consiglieri di maggioranza e qualche segretario politico/aspirante assessore hanno scelto di non mancare. Così come hanno scelto di non comunicare assolutamente nulla in merito allo stato della "contrattazione" dei posti in giunta. Quasi fosse faccenda privata. Quasi non si debba rendere conto ai cittadini della fase di stallo che blocca l'effettiva amministrazione della città.
E allora non ci resta che dare credito alle voci di corridoio per provare a rimediare a questo assurdo silenzio in merito ad un ritardo che, come giustamente riferisce Roberto Straniero in un servizio andato in onda su Telesveva, è un pessimo biglietto da visita per la nuova amministrazione comunale.
Sappiamo per vie traverse che questa sera ci sarà un'ulteriore riunione. Quale sia l'ordine del giorno possiamo solo immaginarlo: una volta terminata la lunghissima fase della "contrattazione" in stile mercato si deve passare a mettere sul tavolo dei nominativi di aspiranti assessori.
I bene informati danno per certa la nomina a vice sindaco del "giovane" Pasquale Pomodoro. Del resto, benché da 3 decenni in amministrazione, farebbe l'esperienza da assessore per la prima volta.
Si parla anche di un ruolo assessorile per l'ex assessore, ex assessore, ex presidente del consiglio comunale Ignazio Salerno, attualmente eletto consigliere comunale. Salerno si appresterebbe a vivere il suo terzo lustro in giunta. New entry, invece, sarebbe Pasqua Sergio, eletta per la prima volta in consiglio.
Per ottemperare alla legge Del Rio sulle quote rosa occorrerà individuare altre due donne come assessori. Un vero e proprio problema che dovranno risolvere Forza Italia e Lega, i due partiti senza consiglieri. Se per Forza Italia il nome proposto è quello dell'ex assessore Lorena Mangione, defenestrata da Massimo Mazzilli dopo il primo rimpasto di giunta, più complessa è la situazione nella Lega. Le innumerevoli correnti del piccolo partito, nel quale sono confluite anime già presenti nella vita politica cittadina sotto le più disparate bandiere e improvvisamente convertite al verbo di Salvini, rendono difficile la contesa. Il posto è uno, le correnti molte di più. La rosa dei nomi che verrà portata al tavolo di coalizione potrebbe non mettere d'accordo tutti.
L'unico ad essere certo della sua nomina ad assessore è Luigi Di Ciommo in quota IDEA. Il non ancora assessore, infatti, ha già partecipato attivamente alla processione affiancando sindaco e consiglieri comunali. In un tale clima di incertezza, quello di Di Ciommo ha il sapore di un vigoroso atto politico.
Sfuma il desiderio di Fratelli d'Italia di esprimere il vicesindaco. Per loro un solo assessore e un presidente di partecipata. Un posto per il segretario Cannillo è assicurato; più probabile quello da presidente. Chi sarà l'assessore? È ancora mistero.
L'unico dato politico che emerge da queste frammentarie e non confermate notizie è che il sindaco abbia un ruolo marginale nella scelta degli assessori la cui nomina è sua esclusiva prerogativa. Invece l'impressione che si ha è che D'Introno sia stato stretto nella stessa morsa che piegò Massimo Mazzilli, obbligato sin dall'inizio del suo mandato a intervallare l'attività amministrativa con quella di distribuzione di poltrone, a seconda degli smottamenti interni ai partiti.
Inutile dire che ci saremmo aspettati una giunta che non rispondesse alla regola del manuale Cencelli ma che fosse espressione delle migliori competenze della città. Speriamo ancora di essere smentiti.
A simili appuntamenti, il sindaco, i consiglieri di maggioranza e qualche segretario politico/aspirante assessore hanno scelto di non mancare. Così come hanno scelto di non comunicare assolutamente nulla in merito allo stato della "contrattazione" dei posti in giunta. Quasi fosse faccenda privata. Quasi non si debba rendere conto ai cittadini della fase di stallo che blocca l'effettiva amministrazione della città.
E allora non ci resta che dare credito alle voci di corridoio per provare a rimediare a questo assurdo silenzio in merito ad un ritardo che, come giustamente riferisce Roberto Straniero in un servizio andato in onda su Telesveva, è un pessimo biglietto da visita per la nuova amministrazione comunale.
Sappiamo per vie traverse che questa sera ci sarà un'ulteriore riunione. Quale sia l'ordine del giorno possiamo solo immaginarlo: una volta terminata la lunghissima fase della "contrattazione" in stile mercato si deve passare a mettere sul tavolo dei nominativi di aspiranti assessori.
I bene informati danno per certa la nomina a vice sindaco del "giovane" Pasquale Pomodoro. Del resto, benché da 3 decenni in amministrazione, farebbe l'esperienza da assessore per la prima volta.
Si parla anche di un ruolo assessorile per l'ex assessore, ex assessore, ex presidente del consiglio comunale Ignazio Salerno, attualmente eletto consigliere comunale. Salerno si appresterebbe a vivere il suo terzo lustro in giunta. New entry, invece, sarebbe Pasqua Sergio, eletta per la prima volta in consiglio.
Per ottemperare alla legge Del Rio sulle quote rosa occorrerà individuare altre due donne come assessori. Un vero e proprio problema che dovranno risolvere Forza Italia e Lega, i due partiti senza consiglieri. Se per Forza Italia il nome proposto è quello dell'ex assessore Lorena Mangione, defenestrata da Massimo Mazzilli dopo il primo rimpasto di giunta, più complessa è la situazione nella Lega. Le innumerevoli correnti del piccolo partito, nel quale sono confluite anime già presenti nella vita politica cittadina sotto le più disparate bandiere e improvvisamente convertite al verbo di Salvini, rendono difficile la contesa. Il posto è uno, le correnti molte di più. La rosa dei nomi che verrà portata al tavolo di coalizione potrebbe non mettere d'accordo tutti.
L'unico ad essere certo della sua nomina ad assessore è Luigi Di Ciommo in quota IDEA. Il non ancora assessore, infatti, ha già partecipato attivamente alla processione affiancando sindaco e consiglieri comunali. In un tale clima di incertezza, quello di Di Ciommo ha il sapore di un vigoroso atto politico.
Sfuma il desiderio di Fratelli d'Italia di esprimere il vicesindaco. Per loro un solo assessore e un presidente di partecipata. Un posto per il segretario Cannillo è assicurato; più probabile quello da presidente. Chi sarà l'assessore? È ancora mistero.
L'unico dato politico che emerge da queste frammentarie e non confermate notizie è che il sindaco abbia un ruolo marginale nella scelta degli assessori la cui nomina è sua esclusiva prerogativa. Invece l'impressione che si ha è che D'Introno sia stato stretto nella stessa morsa che piegò Massimo Mazzilli, obbligato sin dall'inizio del suo mandato a intervallare l'attività amministrativa con quella di distribuzione di poltrone, a seconda degli smottamenti interni ai partiti.
Inutile dire che ci saremmo aspettati una giunta che non rispondesse alla regola del manuale Cencelli ma che fosse espressione delle migliori competenze della città. Speriamo ancora di essere smentiti.