Cronaca
Processo strage treni senza pace, cambia il presidente del collegio dei giudici e slitta l'udienza
Appello alle parti del giudice De Luce di evitare di ricominciare tutto da zero
Corato - giovedì 10 settembre 2020
12.54
Non c'è pace per il processo per il disastro ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta a binario unico di Ferrotramviaria tra Andria-Corato in cui persero la vita 23 persone e che provocò 51 feriti. Cambia il presidente del collegio di giudici nel processo.
Dalla prossima udienza, che slitta dal 16 al 23 settembre, un nuovo giudice prenderà il posto di Antonio De Luce, presidente del Tribunale di Trani, che aveva assunto la presidenza del collegio dopo la ricusazione del primo collegio giudicante. A comunicarlo, ieri, al termine dell'udienza svoltasi ad Andria (nell'auditorium 'Riccardo Baglioni') lo stesso De Luce, che ha invitato le parti a prestare il consenso alla rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, per evitare il rischio che il processo - come previsto per legge in caso di sostituzione di un giudice - possa ripartire da zero.
Per la prossima udienza verrà completato l'esame da parte dei pm dell'investigatrice del Noif (il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer), che nell'udienza odierna ha illustrato i contenuti di alcune delle informative depositate sul caso, soffermandosi in particolare sui ruoli delle figure apicali della società ferroviario coinvolte nel processo. La parola poi passera' alle difese per il controesame.
A processo ci sono 17 persone fisiche più la società Ferrotramviaria. Si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici di Ferrotramviaria, di un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell'Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione), che rispondono, a vario titolo, dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.
Ferrotramviaria è imputata in qualità di persona giuridica per la responsabilità amministrativa nei reati contestati ai suoi dipendenti. Parti civili nel processo (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, alcune associazioni, parenti delle vittime e passeggeri sopravvissuti. Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati in qualità di responsabili civili.
Dalla prossima udienza, che slitta dal 16 al 23 settembre, un nuovo giudice prenderà il posto di Antonio De Luce, presidente del Tribunale di Trani, che aveva assunto la presidenza del collegio dopo la ricusazione del primo collegio giudicante. A comunicarlo, ieri, al termine dell'udienza svoltasi ad Andria (nell'auditorium 'Riccardo Baglioni') lo stesso De Luce, che ha invitato le parti a prestare il consenso alla rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, per evitare il rischio che il processo - come previsto per legge in caso di sostituzione di un giudice - possa ripartire da zero.
Per la prossima udienza verrà completato l'esame da parte dei pm dell'investigatrice del Noif (il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer), che nell'udienza odierna ha illustrato i contenuti di alcune delle informative depositate sul caso, soffermandosi in particolare sui ruoli delle figure apicali della società ferroviario coinvolte nel processo. La parola poi passera' alle difese per il controesame.
A processo ci sono 17 persone fisiche più la società Ferrotramviaria. Si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici di Ferrotramviaria, di un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell'Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione), che rispondono, a vario titolo, dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.
Ferrotramviaria è imputata in qualità di persona giuridica per la responsabilità amministrativa nei reati contestati ai suoi dipendenti. Parti civili nel processo (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, alcune associazioni, parenti delle vittime e passeggeri sopravvissuti. Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati in qualità di responsabili civili.