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Cronaca

Processo disastro ferroviario, respinta richiesta di patteggiamento di Piccarreta

I PM non l'hanno reputata congrua alla gravità dei fatti

È appena terminata l'udienza preliminare nell'ambito del processo sul disastro ferroviario sulla tratta Andria-Corato del 12 luglio 2018, gestita da Ferrotramviaria Spa. Filtrano le prime conferme sull'udienza, che si sta svolgendo nell'aula giudiziaria del carcere di Trani. I difensori di Vito Piccarreta, uno dei due capitreno coinvolti, hanno chiesto il patteggiamento a 4 anni e 6 mesi di reclusione per il loro assistito; richiesta respinta dai PM in quanto giudicata non congrua alla gravità dei fatti.

I legali di Elena Molinaro, su cui pende l'accusa di non aver "compiuto verifiche periodiche" e di non aver adottato "provvedimenti urgenti" per eliminare il sistema del blocco telefonico adottato sulla linea a binario unico, hanno richiesto un processo con rito abbreviato secco.

«Il dibattimento è andato avanti - spiega Daniela Castellano, presidente di Astip (Associazione strage treni in Puglia) che ha assistito all'udienza. Il PM Pesce ha confermato che l'indagine su Regione Puglia e Ferrotramviaria per la deviazione di fondi pubblici è ancora in essere ed è stata stralciata presso altra Procura. Il pubblico ministero ha confermato come Regione Puglia non abbia mai riscosso il canone da parte di Ferrotramviaria. Confermato anche rinvio a giudizio per il direttore generale della sezione ferrovie regionali del MIT Di Giambattista, più i due ex direttori dell'Ustif. Successivamente la parola è passata al PM Catalano, che ha chiesto conferma nuovamente del rinvio a giudizio per i 18 imputati più la società Ferrotramviaria».

Le discussione è stata aggiornata a martedì prossimo, 30 ottobre, sempre presso l'aula bunker del carcere di Trani: «Si attende l'intervento delle parti civili - prosegue Castellano - degli avvocati dei responsabili civili, la difesa e, se lo riterranno opportuno, gli imputati».

In calendario ci sono cinque udienze: «La nostra speranza che si arrivi entro fine novembre ai rinvii a giudizio - conclude Castellano - e che si acceleri il percorso per dare giustizia ai nostri cari».
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