Politica
Primo consiglio comunale, D'Introno in aula senza giunta?
Prime difficoltà per il sindaco. Troppi malumori in coalizione
Corato - lunedì 22 luglio 2019
1.35
L'aria nel centrodestra è irrespirabile. Pesante per via delle innumerevoli riunioni che si sono susseguite per assegnare i posti in Giunta e nelle partecipate.
Riunioni fiume, come quelle tenutesi ancora ieri, in cui all'ordine del giorno non vi sono state strategie di governo ma solo e soltanto i criteri di spartizione delle poltrone. Quasi quaranta giorni per decidere come dividere la torta, pochissimi giorni per capire ed individuare chi dovesse far parte della squadra di governo.
Se il centrodestra non si è frantumato nel dividersi gli incarichi, rischia invece di farlo in ragione di alcuni veti nell'indicazione degli assessori.
In particolare la Lega non è riuscita a trovare una figura femminile capace di fare sintesi tra le due correnti interne al partito, protagoniste di una lotta intestina molto aspra. Non c'è ancora il nome benché negli ultimi giorni qualcuno si sia avventurato in ipotesi bizzarre. Gli unici nomi sul tavolo sono quelli di Antonella Muggeo e Tina Leo. Entrambi i nomi, per una serie di veti incrociati, non sarebbero spendibili. Oggi la Lega cerca col lanternino il suo possibile assessore.
Così come non c'è più il nome di Forza Italia. Il nome di Lorena Mangione non piacerebbe al sindaco in quanto già impegnata in passato nella prima giunta Mazzilli. Un nome, quello della Mangione, che al contrario di quanto accade in Lega, trova il favore dell'intero partito. Il veto del sindaco pertanto potrebbe incrinare i rapporti tra Forza Italia e la coalizione di maggioranza. Fatto grave anche in vista delle regionali.
D'Introno dunque si ritroverebbe ad arrivare in consiglio con una giunta monca di due elementi per cui è molto probabile che scelga di arrivare in aula da solo e di rimandare ancora di una settimana la nomina degli assessori. Una settimana in cui potrebbe accadere di tutto.
Dall'elezione del presidente del consiglio comunale si potrà vedere lo stato di salute della maggioranza. Se compatta non avrà problemi ad eleggere il presidente al primo scrutinio.
Eventuali intoppi potrebbero compromettere ulteriormente l'avvio dell'amministrazione.
Staremo a vedere.
Riunioni fiume, come quelle tenutesi ancora ieri, in cui all'ordine del giorno non vi sono state strategie di governo ma solo e soltanto i criteri di spartizione delle poltrone. Quasi quaranta giorni per decidere come dividere la torta, pochissimi giorni per capire ed individuare chi dovesse far parte della squadra di governo.
Se il centrodestra non si è frantumato nel dividersi gli incarichi, rischia invece di farlo in ragione di alcuni veti nell'indicazione degli assessori.
In particolare la Lega non è riuscita a trovare una figura femminile capace di fare sintesi tra le due correnti interne al partito, protagoniste di una lotta intestina molto aspra. Non c'è ancora il nome benché negli ultimi giorni qualcuno si sia avventurato in ipotesi bizzarre. Gli unici nomi sul tavolo sono quelli di Antonella Muggeo e Tina Leo. Entrambi i nomi, per una serie di veti incrociati, non sarebbero spendibili. Oggi la Lega cerca col lanternino il suo possibile assessore.
Così come non c'è più il nome di Forza Italia. Il nome di Lorena Mangione non piacerebbe al sindaco in quanto già impegnata in passato nella prima giunta Mazzilli. Un nome, quello della Mangione, che al contrario di quanto accade in Lega, trova il favore dell'intero partito. Il veto del sindaco pertanto potrebbe incrinare i rapporti tra Forza Italia e la coalizione di maggioranza. Fatto grave anche in vista delle regionali.
D'Introno dunque si ritroverebbe ad arrivare in consiglio con una giunta monca di due elementi per cui è molto probabile che scelga di arrivare in aula da solo e di rimandare ancora di una settimana la nomina degli assessori. Una settimana in cui potrebbe accadere di tutto.
Dall'elezione del presidente del consiglio comunale si potrà vedere lo stato di salute della maggioranza. Se compatta non avrà problemi ad eleggere il presidente al primo scrutinio.
Eventuali intoppi potrebbero compromettere ulteriormente l'avvio dell'amministrazione.
Staremo a vedere.