Attualità
Prestazioni sanitarie arretrate, Amati: «Task force per azzerare liste d'attesa»
La proposta per ogni Asl del presidente della Commissione bilancio
Corato - lunedì 8 giugno 2020
Comunicato Stampa
«Una task force per ogni Asl, organizzata con le regole delle visite a pagamento intramoenia (Alpi), in attività 24 ore su 24 e composta di medici e personale sanitario entusiasti, è l'unico Piano che si possa elaborare per recuperare le migliaia di prestazioni sanitarie sospese. Altrimenti sarà strage di persone non curate». Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale bilancio.
«Sono migliaia (allo stato nemmeno contabilizzate con precisione) - prosegue Amati – le prestazioni con classe di priorità breve, differita e programmata che attendono ancora di essere eseguite, a causa della sospensione Covid. A queste si aggiungono centinaia di prestazioni che si rendono necessarie ogni giorno. Il dramma – spiega Amati – è che, se non si mette mano a un programma di lavoro senza precedenti, ci ritroveremo a commentare una strage di persone morte per mancanza di diagnosi tempestiva o di cura.
Perciò, è necessario evitare montagne di carte da una scrivania all'altra, magari alla ricerca di un Piano quanto più burocraticamente quadrato, e quindi tanto meno efficace, scegliendo di costituire per ogni Asl un gruppo d'emergenza h 24 di personale disponibile entusiasta, con le regole dell'attività libero-professionale a pagamento, messa però a disposizione dell'amministrazione d'appartenenza. Tutto ciò, accompagnato da un monitoraggio in tempo reale dell'andamento del programma di recupero – conclude –, è l'unico sistema per venire a capo di una situazione ben più grave di quanto possa addirittura apparire».
«Sono migliaia (allo stato nemmeno contabilizzate con precisione) - prosegue Amati – le prestazioni con classe di priorità breve, differita e programmata che attendono ancora di essere eseguite, a causa della sospensione Covid. A queste si aggiungono centinaia di prestazioni che si rendono necessarie ogni giorno. Il dramma – spiega Amati – è che, se non si mette mano a un programma di lavoro senza precedenti, ci ritroveremo a commentare una strage di persone morte per mancanza di diagnosi tempestiva o di cura.
Perciò, è necessario evitare montagne di carte da una scrivania all'altra, magari alla ricerca di un Piano quanto più burocraticamente quadrato, e quindi tanto meno efficace, scegliendo di costituire per ogni Asl un gruppo d'emergenza h 24 di personale disponibile entusiasta, con le regole dell'attività libero-professionale a pagamento, messa però a disposizione dell'amministrazione d'appartenenza. Tutto ciò, accompagnato da un monitoraggio in tempo reale dell'andamento del programma di recupero – conclude –, è l'unico sistema per venire a capo di una situazione ben più grave di quanto possa addirittura apparire».