
Cultura
Presentazione del libro Bona Sforza regina e duchessa tra studi e documenti
Scritto da Chiara Manchisi venerdì 7 marzo 2025 alle ore 18:30 in Via San Benedetto
Corato - mercoledì 5 marzo 2025
14.59 Comunicato Stampa
Si tratta di un'occasione imperdibile per approfondire la figura di Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari, attraverso un'accurata analisi di documenti storici, cronache dell'epoca e nuove ricerche. Il volume offre una prospettiva inedita sulla sovrana, mettendo in luce il suo ruolo politico, il suo mecenatismo e l'impatto che ebbe sui territori del Ducato di Bari.
Grazie alla sua lunga esperienza nel settore archivistico, l'autrice ha condotto un approfondito studio sulle fonti documentarie legate a Bona Sforza, riuscendo a restituire un ritratto dettagliato e rigoroso della sovrana, ponendo in risalto aspetti poco conosciuti della sua vita e del suo operato politico.
Il libro ripercorre la vita di Bona Sforza, figlia di Isabella d'Aragona, mettendo in luce il suo ruolo centrale nel panorama politico del Cinquecento. Il volume si apre con il racconto del grandioso matrimonio tra Bona e Sigismondo Jagellone, celebrato per procura a Napoli. Le cronache dell'epoca, come quelle di Giuliano Passero, descrivono con minuzia di particolari il sontuoso corteo nuziale, che attraversò la città tra abiti sfarzosi, ricami d'oro e feste memorabili.
Bona indossava un abito d'oro "a martello fatta a palme de Vittoria", mentre la madre Isabella sfoggiava un elegante raso turchino veneziano con ricami di api e mele d'oro. Il banchetto, servito tra canti, balli e rappresentazioni teatrali, offrì agli ospiti ben 200 cimere di zucchero, spettacolari sculture dolciarie realizzate secondo la tradizione veneziana, simbolo di lusso e magnificenza.
Ma il volume non si ferma agli sfarzi della corte: approfondisce il ruolo politico e amministrativo di Bona Sforza, che, dopo la morte della madre nel 1524, ereditò il Ducato di Bari. Il ducato comprendeva territori strategici come Modugno, Palo, Rossano, Grottaglie, Ostuni e Monteserico. Qui Bona applicò politiche fiscali innovative, recuperò antichi diritti feudali e incentivò l'economia attraverso nuove acquisizioni terriere.
Uno degli aspetti più interessanti del volume è l'analisi delle lettere autografe della sovrana, conservate nell'archivio della chiesa matrice Maria Ss. Annunziata di Modugno. Attraverso queste missive, Bona si relazionava con il clero locale e con il Capitolo, affrontando temi di grande rilevanza amministrativa e religiosa. Le lettere documentano le riforme fiscali per finanziare opere pubbliche e il mantenimento del ducato, gli interventi sull'urbanistica, come il contributo per l'ampliamento della chiesa matrice, gli ordini diretti alla nobiltà e al clero e momenti personali e politici.
Tra ricerca e nuove prospettive storiche, il volume rappresenta un importante contributo alla conoscenza della figura di Bona Sforza, con un approccio rigoroso che unisce analisi storica e fonti documentarie inedite.
Grazie alla sua lunga esperienza nel settore archivistico, l'autrice ha condotto un approfondito studio sulle fonti documentarie legate a Bona Sforza, riuscendo a restituire un ritratto dettagliato e rigoroso della sovrana, ponendo in risalto aspetti poco conosciuti della sua vita e del suo operato politico.
Il libro ripercorre la vita di Bona Sforza, figlia di Isabella d'Aragona, mettendo in luce il suo ruolo centrale nel panorama politico del Cinquecento. Il volume si apre con il racconto del grandioso matrimonio tra Bona e Sigismondo Jagellone, celebrato per procura a Napoli. Le cronache dell'epoca, come quelle di Giuliano Passero, descrivono con minuzia di particolari il sontuoso corteo nuziale, che attraversò la città tra abiti sfarzosi, ricami d'oro e feste memorabili.
Bona indossava un abito d'oro "a martello fatta a palme de Vittoria", mentre la madre Isabella sfoggiava un elegante raso turchino veneziano con ricami di api e mele d'oro. Il banchetto, servito tra canti, balli e rappresentazioni teatrali, offrì agli ospiti ben 200 cimere di zucchero, spettacolari sculture dolciarie realizzate secondo la tradizione veneziana, simbolo di lusso e magnificenza.
Ma il volume non si ferma agli sfarzi della corte: approfondisce il ruolo politico e amministrativo di Bona Sforza, che, dopo la morte della madre nel 1524, ereditò il Ducato di Bari. Il ducato comprendeva territori strategici come Modugno, Palo, Rossano, Grottaglie, Ostuni e Monteserico. Qui Bona applicò politiche fiscali innovative, recuperò antichi diritti feudali e incentivò l'economia attraverso nuove acquisizioni terriere.
Uno degli aspetti più interessanti del volume è l'analisi delle lettere autografe della sovrana, conservate nell'archivio della chiesa matrice Maria Ss. Annunziata di Modugno. Attraverso queste missive, Bona si relazionava con il clero locale e con il Capitolo, affrontando temi di grande rilevanza amministrativa e religiosa. Le lettere documentano le riforme fiscali per finanziare opere pubbliche e il mantenimento del ducato, gli interventi sull'urbanistica, come il contributo per l'ampliamento della chiesa matrice, gli ordini diretti alla nobiltà e al clero e momenti personali e politici.
Tra ricerca e nuove prospettive storiche, il volume rappresenta un importante contributo alla conoscenza della figura di Bona Sforza, con un approccio rigoroso che unisce analisi storica e fonti documentarie inedite.