Economia
Premio Biol 2024: vince la coratina pugliese di un frantoio modugnese
La ventinovesima edizione ha visto in gara 483 oli biologici provenienti da tutto il mondo
Corato - domenica 24 marzo 2024
9.46 Comunicato Stampa
Nessun frantoio coratino tra i premiati di Biol 2024, il miglior olio extravergine di oliva biologico nel mondo, è di un frantoio delle campagne modugnese.
lo ha stabilito la giuria del premio internazionale 'Biol 2024', istituito nel 1996 ad Andria (Bat) per iniziativa del Ci.Bi. (Consorzio Italiano per il Biologico).
Sul podio rispettivamente al secondo e terzo posto, un' azienda spagnola e una sarda.
La ventinovesima edizione di Biol, organizzata in collaborazione con Biolitalia, associazione di produttori e con i patrocini del MASAF, dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, della Camera di Commercio di Bari e del Comune di Bari, ha visto in gara 483 oli: 53 extraeuropei, 130 europei e 300 italiani.
Entusiasta per la riuscita della manifestazione, Nino Paparella, presidente del Comitato organizzatore del Premio Biol e del C.I.Bi. Consorzio Italiano per il Biologico. "A 29 anni dalla prima edizione, il premio Biol – ha detto Paparella - è sicuramente la più prestigiosa e affidabile manifestazione del settore. Valore che è accresciuto dalla espansione dell'applicazione del metodo di agricoltura biologica in olivicoltura. Diffusione sempre più necessaria e utile oggi per rendere l'agricoltura più sostenibile e per contrastare i cambiamenti climatici".
A giudicare i prodotti in gara, coordinati dai capi panel Alfredo Marasciulo e Anna Neglia 30 giurati provenienti da Canada, Regno Unito, Grecia, Portogallo, Tunisia, Svizzera, Spagna, Taiwan, Germania, Slovenia e da molte regioni italiane. A loro è spettato il compito di valutare gli oli con assaggi, analisi quali-quantitative e sensoriali.
"In un'annata complicatissima, caratterizzata prima da temperature estive estreme, piovosità ridotta e da immancabili attacchi di mosca in tutto il bacino del Mediterraneo – ha affermato Marasciulo - i produttori che hanno partecipato al premio BIOL hanno dimostrato grande competenza e capacità di reagire alle condizioni avverse producendo degli oli di straordinaria qualità indipendentemente dall'area geografica di provenienza e dalle varietà di olive utilizzate".
lo ha stabilito la giuria del premio internazionale 'Biol 2024', istituito nel 1996 ad Andria (Bat) per iniziativa del Ci.Bi. (Consorzio Italiano per il Biologico).
Sul podio rispettivamente al secondo e terzo posto, un' azienda spagnola e una sarda.
La ventinovesima edizione di Biol, organizzata in collaborazione con Biolitalia, associazione di produttori e con i patrocini del MASAF, dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, della Camera di Commercio di Bari e del Comune di Bari, ha visto in gara 483 oli: 53 extraeuropei, 130 europei e 300 italiani.
Entusiasta per la riuscita della manifestazione, Nino Paparella, presidente del Comitato organizzatore del Premio Biol e del C.I.Bi. Consorzio Italiano per il Biologico. "A 29 anni dalla prima edizione, il premio Biol – ha detto Paparella - è sicuramente la più prestigiosa e affidabile manifestazione del settore. Valore che è accresciuto dalla espansione dell'applicazione del metodo di agricoltura biologica in olivicoltura. Diffusione sempre più necessaria e utile oggi per rendere l'agricoltura più sostenibile e per contrastare i cambiamenti climatici".
A giudicare i prodotti in gara, coordinati dai capi panel Alfredo Marasciulo e Anna Neglia 30 giurati provenienti da Canada, Regno Unito, Grecia, Portogallo, Tunisia, Svizzera, Spagna, Taiwan, Germania, Slovenia e da molte regioni italiane. A loro è spettato il compito di valutare gli oli con assaggi, analisi quali-quantitative e sensoriali.
"In un'annata complicatissima, caratterizzata prima da temperature estive estreme, piovosità ridotta e da immancabili attacchi di mosca in tutto il bacino del Mediterraneo – ha affermato Marasciulo - i produttori che hanno partecipato al premio BIOL hanno dimostrato grande competenza e capacità di reagire alle condizioni avverse producendo degli oli di straordinaria qualità indipendentemente dall'area geografica di provenienza e dalle varietà di olive utilizzate".