Politica
PD Corato: «Grave la situazione politica in Venezuela, invitiamo alla riflessione»
La nota stampa diramata dal gruppo politico cittadino
Corato - mercoledì 13 novembre 2024
9.37 Comunicato Stampa
«Il Partito Democratico circolo di Corato, attraverso l'intervento preliminare del consigliere comunale Aldo Addario nell'ultima assise, ha espresso preoccupazione e invito alla riflessione sulla grave situazione politica del Venezuela, terra a cui la nostra città è molto legata».
Inizia così la nota stampa diramata alla stampa dal gruppo politico cittadino.
«Da tempo l'attenzione dei mass media è spesso concentrata sul dramma del popolo palestinese e della guerra in Ucraina, che frequentemente sono stati argomenti di commossa e condivisa riflessione in questo contesto consiliare, e su cui dobbiamo continuare a rivolgere il nostro doveroso interesse.
Riteniamo che analoga attenzione vada riservata alle sofferenze che hanno investito anche il popolo venezuelano, tra cui si annoverano molti nostri concittadini emigrati, che da tempo stanno vivendo una difficile situazione economica, sociale e politica.
Non possiamo dimenticare il grande debito di riconoscenza che Corato deve avere nei confronti dei nostri concittadini emigrati in Venezuela, già manifestato nel passato con l'intitolazione di piazze e con il monumento all'eroe nazionale Simòn Bolìvar, nonchè con importanti visite istituzionali.
Il Venezuela infatti ha rappresentato motivo di riscatto sociale per i circa 2000 coratini emigrati a partire dall'immediato dopoguerra e fino agli anni 70, a causa del grande disagio economico in cui in quegli anni si viveva a Corato.
Si trattava prevalentemente di una emigrazione di genere maschile i cui protagonisti erano soprattutto giovani con sogni e speranze, alla ricerca di un lavoro così da mettere da parte risparmi e tornare nel proprio paese per intraprendere una nuova attività economica e conseguire per loro e le proprie famiglie il ricercato benessere sociale.
Proprio il loro sacrificio ha rappresentato anche motivo di rilancio economico e sociale dell'intera comunità cittadina in virtù delle consistenti risorse economiche trasferite sul nostro territorio nonchè delle pregevoli competenze professionali acquisite.
Ma oggi dal Venezuela ci giungono notizie sempre più allarmanti.
All'esito delle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, sulla cui trasparenza e regolarità molti stati democratici e varie organizzazioni non governative per la tutela dei diritti umani hanno espresso forti dubbi, il Venezuela è stato segnato dalla repressione e da molteplici violazioni dei diritti umani tra cui le incarcerazioni e rapimenti di dissidenti per motivi politici, tra cui figurano molti cittadini italo-venezuelani, la limitazione alla libertà di stampa e l'accesso ad internet.
Ora il Venezuela sta vivendo un'emigrazione al contrario. Circa 8 milioni sono gli esuli dal Venezuela per ragioni economiche e politiche, rifugiati anche in Europa, prevalentemente in Italia e Spagna.
Il Partito democratico chiede di porre termine alle repressioni, di rispristinare le garanzie democratiche e il rispetto della reale volontà del popolo venezuelano.
Esprime inoltre vicinanza e solidarietà al popolo venezuelano e alla comunità italo-venezuelana, oltre che al candidato dell'opposizione Edmundo Gonzales Urrutia, costretto all'esilio in Spagna a causa di un mandato di arresto nei suoi confronti, e alla leader dell'opposizione Maria Corina Machado, illegittimamente esclusa dalla competizione elettorale, entrambi beneficiari del prestigioso premio Sacharov 2024, assegnato dal Parlamento europeo per la loro coraggiosa lotta per il ripristino della libertà e la democrazia in Venezuela.
Questo intervento, oltre a voler esprimere un segno di riconoscenza alla comunità locale italo-venezuelana, partecipe delle sofferenze del popolo venezuelano, è volto a promuovere in città riflessioni sull'importanza della tutela della democrazia, che sempre più nel mondo è insidiata da forme di dittatura o da degenerazione della democrazia, la cosiddetta democraturaIl Partito Democratico circolo di Corato, attraverso l'intervento preliminare del consigliere comunale Aldo Addario nell'ultima assise, ha espresso preoccupazione e invito alla riflessione sulla grave situazione politico economica del Venezuela.
Da tempo l'attenzione dei mass media è spesso concentrata sul dramma del popolo palestinese e della guerra in Ucraina, che frequentemente sono stati argomenti di commossa e condivisa riflessione in questo contesto consiliare, e su cui dobbiamo continuare a rivolgere il nostro doveroso interesse.
Riteniamo che analoga attenzione vada riservata alle sofferenze che hanno investito anche il popolo venezuelano, tra cui si annoverano molti nostri concittadini emigrati, che da tempo stanno vivendo una difficile situazione economica, sociale e politica.
Non possiamo dimenticare il grande debito di riconoscenza che Corato deve avere nei confronti dei nostri concittadini emigrati in Venezuela, già manifestato nel passato con l'intitolazione di piazze e con il monumento all'eroe nazionale Simòn Bolìvar, nonchè con importanti visite istituzionali.
Il Venezuela infatti ha rappresentato motivo di riscatto sociale per i circa 2000 coratini emigrati a partire dall'immediato dopoguerra e fino agli anni 70, a causa del grande disagio economico in cui in quegli anni si viveva a Corato.
Si trattava prevalentemente di una emigrazione di genere maschile i cui protagonisti erano soprattutto giovani con sogni e speranze, alla ricerca di un lavoro così da mettere da parte risparmi e tornare nel proprio paese per intraprendere una nuova attività economica e conseguire per loro e le proprie famiglie il ricercato benessere sociale.
Proprio il loro sacrificio ha rappresentato anche motivo di rilancio economico e sociale dell'intera comunità cittadina in virtù delle consistenti risorse economiche trasferite sul nostro territorio nonchè delle pregevoli competenze professionali acquisite.
Ma oggi dal Venezuela ci giungono notizie sempre più allarmanti.
All'esito delle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, sulla cui trasparenza e regolarità molti stati democratici e varie organizzazioni non governative per la tutela dei diritti umani hanno espresso forti dubbi, il Venezuela è stato segnato dalla repressione e da molteplici violazioni dei diritti umani tra cui le incarcerazioni e rapimenti di dissidenti per motivi politici, tra cui figurano molti cittadini italo-venezuelani, la limitazione alla libertà di stampa e l'accesso ad internet.
Ora il Venezuela sta vivendo un'emigrazione al contrario. Circa 8 milioni sono gli esuli dal Venezuela per ragioni economiche e politiche, rifugiati anche in Europa, prevalentemente in Italia e Spagna.
Il Partito democratico chiede di porre termine alle repressioni, di rispristinare le garanzie democratiche e il rispetto della reale volontà del popolo venezuelano.
Esprime inoltre vicinanza e solidarietà al popolo venezuelano e alla comunità italo-venezuelana, oltre che al candidato dell'opposizione Edmundo Gonzales Urrutia, costretto all'esilio in Spagna a causa di un mandato di arresto nei suoi confronti, e alla leader dell'opposizione Maria Corina Machado, illegittimamente esclusa dalla competizione elettorale, entrambi beneficiari del prestigioso premio Sacharov 2024, assegnato dal Parlamento europeo per la loro coraggiosa lotta per il ripristino della libertà e la democrazia in Venezuela.
Questo intervento, oltre a voler esprimere un segno di riconoscenza alla comunità locale italo-venezuelana, partecipe delle sofferenze del popolo venezuelano, è volto a promuovere in città riflessioni sull'importanza della tutela della democrazia, che sempre più nel mondo è insidiata da forme di dittatura o da degenerazione della democrazia, la cosiddetta democratura».
Inizia così la nota stampa diramata alla stampa dal gruppo politico cittadino.
«Da tempo l'attenzione dei mass media è spesso concentrata sul dramma del popolo palestinese e della guerra in Ucraina, che frequentemente sono stati argomenti di commossa e condivisa riflessione in questo contesto consiliare, e su cui dobbiamo continuare a rivolgere il nostro doveroso interesse.
Riteniamo che analoga attenzione vada riservata alle sofferenze che hanno investito anche il popolo venezuelano, tra cui si annoverano molti nostri concittadini emigrati, che da tempo stanno vivendo una difficile situazione economica, sociale e politica.
Non possiamo dimenticare il grande debito di riconoscenza che Corato deve avere nei confronti dei nostri concittadini emigrati in Venezuela, già manifestato nel passato con l'intitolazione di piazze e con il monumento all'eroe nazionale Simòn Bolìvar, nonchè con importanti visite istituzionali.
Il Venezuela infatti ha rappresentato motivo di riscatto sociale per i circa 2000 coratini emigrati a partire dall'immediato dopoguerra e fino agli anni 70, a causa del grande disagio economico in cui in quegli anni si viveva a Corato.
Si trattava prevalentemente di una emigrazione di genere maschile i cui protagonisti erano soprattutto giovani con sogni e speranze, alla ricerca di un lavoro così da mettere da parte risparmi e tornare nel proprio paese per intraprendere una nuova attività economica e conseguire per loro e le proprie famiglie il ricercato benessere sociale.
Proprio il loro sacrificio ha rappresentato anche motivo di rilancio economico e sociale dell'intera comunità cittadina in virtù delle consistenti risorse economiche trasferite sul nostro territorio nonchè delle pregevoli competenze professionali acquisite.
Ma oggi dal Venezuela ci giungono notizie sempre più allarmanti.
All'esito delle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, sulla cui trasparenza e regolarità molti stati democratici e varie organizzazioni non governative per la tutela dei diritti umani hanno espresso forti dubbi, il Venezuela è stato segnato dalla repressione e da molteplici violazioni dei diritti umani tra cui le incarcerazioni e rapimenti di dissidenti per motivi politici, tra cui figurano molti cittadini italo-venezuelani, la limitazione alla libertà di stampa e l'accesso ad internet.
Ora il Venezuela sta vivendo un'emigrazione al contrario. Circa 8 milioni sono gli esuli dal Venezuela per ragioni economiche e politiche, rifugiati anche in Europa, prevalentemente in Italia e Spagna.
Il Partito democratico chiede di porre termine alle repressioni, di rispristinare le garanzie democratiche e il rispetto della reale volontà del popolo venezuelano.
Esprime inoltre vicinanza e solidarietà al popolo venezuelano e alla comunità italo-venezuelana, oltre che al candidato dell'opposizione Edmundo Gonzales Urrutia, costretto all'esilio in Spagna a causa di un mandato di arresto nei suoi confronti, e alla leader dell'opposizione Maria Corina Machado, illegittimamente esclusa dalla competizione elettorale, entrambi beneficiari del prestigioso premio Sacharov 2024, assegnato dal Parlamento europeo per la loro coraggiosa lotta per il ripristino della libertà e la democrazia in Venezuela.
Questo intervento, oltre a voler esprimere un segno di riconoscenza alla comunità locale italo-venezuelana, partecipe delle sofferenze del popolo venezuelano, è volto a promuovere in città riflessioni sull'importanza della tutela della democrazia, che sempre più nel mondo è insidiata da forme di dittatura o da degenerazione della democrazia, la cosiddetta democraturaIl Partito Democratico circolo di Corato, attraverso l'intervento preliminare del consigliere comunale Aldo Addario nell'ultima assise, ha espresso preoccupazione e invito alla riflessione sulla grave situazione politico economica del Venezuela.
Da tempo l'attenzione dei mass media è spesso concentrata sul dramma del popolo palestinese e della guerra in Ucraina, che frequentemente sono stati argomenti di commossa e condivisa riflessione in questo contesto consiliare, e su cui dobbiamo continuare a rivolgere il nostro doveroso interesse.
Riteniamo che analoga attenzione vada riservata alle sofferenze che hanno investito anche il popolo venezuelano, tra cui si annoverano molti nostri concittadini emigrati, che da tempo stanno vivendo una difficile situazione economica, sociale e politica.
Non possiamo dimenticare il grande debito di riconoscenza che Corato deve avere nei confronti dei nostri concittadini emigrati in Venezuela, già manifestato nel passato con l'intitolazione di piazze e con il monumento all'eroe nazionale Simòn Bolìvar, nonchè con importanti visite istituzionali.
Il Venezuela infatti ha rappresentato motivo di riscatto sociale per i circa 2000 coratini emigrati a partire dall'immediato dopoguerra e fino agli anni 70, a causa del grande disagio economico in cui in quegli anni si viveva a Corato.
Si trattava prevalentemente di una emigrazione di genere maschile i cui protagonisti erano soprattutto giovani con sogni e speranze, alla ricerca di un lavoro così da mettere da parte risparmi e tornare nel proprio paese per intraprendere una nuova attività economica e conseguire per loro e le proprie famiglie il ricercato benessere sociale.
Proprio il loro sacrificio ha rappresentato anche motivo di rilancio economico e sociale dell'intera comunità cittadina in virtù delle consistenti risorse economiche trasferite sul nostro territorio nonchè delle pregevoli competenze professionali acquisite.
Ma oggi dal Venezuela ci giungono notizie sempre più allarmanti.
All'esito delle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, sulla cui trasparenza e regolarità molti stati democratici e varie organizzazioni non governative per la tutela dei diritti umani hanno espresso forti dubbi, il Venezuela è stato segnato dalla repressione e da molteplici violazioni dei diritti umani tra cui le incarcerazioni e rapimenti di dissidenti per motivi politici, tra cui figurano molti cittadini italo-venezuelani, la limitazione alla libertà di stampa e l'accesso ad internet.
Ora il Venezuela sta vivendo un'emigrazione al contrario. Circa 8 milioni sono gli esuli dal Venezuela per ragioni economiche e politiche, rifugiati anche in Europa, prevalentemente in Italia e Spagna.
Il Partito democratico chiede di porre termine alle repressioni, di rispristinare le garanzie democratiche e il rispetto della reale volontà del popolo venezuelano.
Esprime inoltre vicinanza e solidarietà al popolo venezuelano e alla comunità italo-venezuelana, oltre che al candidato dell'opposizione Edmundo Gonzales Urrutia, costretto all'esilio in Spagna a causa di un mandato di arresto nei suoi confronti, e alla leader dell'opposizione Maria Corina Machado, illegittimamente esclusa dalla competizione elettorale, entrambi beneficiari del prestigioso premio Sacharov 2024, assegnato dal Parlamento europeo per la loro coraggiosa lotta per il ripristino della libertà e la democrazia in Venezuela.
Questo intervento, oltre a voler esprimere un segno di riconoscenza alla comunità locale italo-venezuelana, partecipe delle sofferenze del popolo venezuelano, è volto a promuovere in città riflessioni sull'importanza della tutela della democrazia, che sempre più nel mondo è insidiata da forme di dittatura o da degenerazione della democrazia, la cosiddetta democratura».