Corrado De Benedittis incontra il Comitato di Via Bagnatoio
Corrado De Benedittis incontra il Comitato di Via Bagnatoio
Attualità

Passaggio a livello di Via Bagnatoio, a che punto siamo?

Continuano i disagi nella zona, ieri summit tra il sindaco De Benedittis e comitato di Via Bagnatoio

Continua a tenere banco la vicenda via Bagnatoio nelle cronache cittadine. Dal 3 aprile infatti, giorno in cui è stata inaugurata la fermata Corato Sud e i treni sono tornati a viaggiare sino ad Andria Sud, il conseguente aumento del traffico ferroviario ha causato non pochi disagi, non solo ai pendolari (i convogli viaggiano con una media di 15 minuti di ritardo), ma anche ai tanti residenti di Via Bagnatoio, che abitano al di là del passaggio a livello.


LA VICENDA

Oltre la famigerata sbarra della discordia vivono circa 600 persone, più tanti agricoltori che quotidianamente raggiungono i terreni della zona. Spesso essi sono veri e propri ostaggi del traffico ferroviario, in quanto a passaggio a livello chiuso, non esiste un'immediata via di fuga per raggiungere la città in auto. Da una parte vi è Viale Giardino, ma la strettissima strada (adatta solo ai pedoni) si interrompe bruscamente poco prima di Via Lago Baione; dall'altra Via Lama Inglese, strada angusta e dissestata, praticamente impercorribile su due corsie, che sbocca addirittura nei pressi di Via Francavilla.

Nel corso della giornata, il passaggio a livello resta abbassato per svariate ore, con tempi medi di 20-25 minuti ogni ora, rendendo praticamente impossibile a chi vive "dall'altra parte" di condurre una vita regolare. Le code che poi si vengono a creare sono lunghissime e spesso causano disagi anche agli abitanti dei popolosi residence della zona, che si vedono i passaggi ostruiti dai serpentoni di automezzi.


LA REAZIONE DEI CITTADINI

Sin dai primissimi giorni molti abitanti della cosiddetta Lama Inglese hanno riversato il proprio malcontento, prima sui social, successivamente per strada e negli uffici preposti, per far sentire la propria voce. A tale scopo, a tutela di questa fetta di popolazione, è nato un comitato spontaneo, costituito ufficialmente assieme all'avvocato Cataldo Procacci. Giorno dopo giorno si moltiplicano le segnalazioni di disagi e la situazione sta diventando insostenibile.


LA DIFFICILE VITA IN ZONA LAMA INGLESE

Nonostante sia acclarata sul catasto comunale come zona residenziale, quella di Lama Inglese presenta non poche problematiche: non passano i servizi dell'Acquedotto Pugliese, le strade sono poco o per nulla illuminate (fuorché il breve tratto iniziale) e dissestate, non c'è il gas, né la fibra internet. Il disagio del passaggio a livello dunque è solo la ciliegina su una torta davvero difficile da mandare giù per centinaia di persone.


LA PROTESTA PACIFICA IN TV A "BARCONDICIO"

La massiccia ondata di proteste, nella giornata di martedì ha anche preso la via del tubo catodico. Durante l'approfondimento politico di Start Tv 96 "Bar Condicio", una rappresentanza del suddetto comitato, si è espresso pubblicamente circa la situazione ed ha fatto emergere numerose criticità collaterali al fatto. «È chiaro che al momento della costruzione non siamo stati presi in considerazione - tuona Alessandra, che aggiunge - i problemi non sono partiti il 3 Aprile, prima però la situazione era più accettabile, con le sbarre che restavano chiuse per pochissimi minuti. Ora invece il tutto è insostenibile».

Molti rischiano di perdere il lavoro, in quanto trovare la sbarra chiusa significa sistematicamente far tardi al lavoro, anche mettendosi in auto con largo anticipo. Da non sottovalutare la vicenda nemmeno dal punto di vista sanitario: cosa accadrebbe in caso di malore e passaggio a livello chiuso? Di chi sarebbe la colpa dell'eventuale omissione involontaria di soccorso da parte degli addetti ai lavori, impossibilitati a raggiungere fisicamente l'altra parte della sbarra? La vicenda tocca anche la questione sicurezza: cosa accadrebbe in caso di furto a passaggio a livello abbassato? Le forze dell'ordine non riuscirebbero ad intervenire per tempo per scongiurare eventuali crimini nella zona.

Le beffe non finiscono qui però: come denuncia la cittadina Mariateresa «molti di noi sono stati anche multati. Le sbarre spesso non sono coordinate tra loro, dunque è capitato talvolta di restare incastrati nel mezzo, tra una sbarra e l'altra. Inoltre il suono della campana che dovrebbe avvertire dell'imminente chiusura del passaggio è molto flebile e non si sente da lontano e di mattina è impossibile vedere il semaforo lampeggiante. Oltre al danno anche la beffa».

Percorrere Viale Sinni non è una soluzione fattibile, come racconta Antonio: «La strada è molto dissestata, è semplicissimo che danneggi le nostre auto e in caso di maltempo diventa ancora più complesso. Allungare il tragitto di quasi tre chilometri inoltre, con quella strada lì, non è affatto possibile in tempi brevi, dunque è davvero un'opzione da scartare».


LA REAZIONE DELLE FORZE POLITICHE

Dinanzi alla situazione disperata e all'irritante silenzio di Ferrotramviaria, le forze politiche coratine, all'unanimità, hanno fatto fronte comune e si stanno attivando affinché si possa trovare una soluzione in tempi brevi. «Il disagio è grande e palese. Si spera che si vada oltre il "politichese" e si individui al più presto un percorso alternativo che riesca a deviare il traffico». Così Vito Bovino, consigliere d'opposizione, che continua: «i fatti purtroppo scarseggiano, come prerogativa di questa amministrazione. Queste persone sono in ostaggio. Perché non abbiamo avuto accesso ai fondi europei per creare un sottopasso?».

Il consigliere di maggioranza Mascoli replica: «La situazione è grave, l'abbiamo ereditata e dobbiamo risolverla ora. Il problema è umano e risolvibile. La Ferrotramviaria ha delle gravissime colpe, non avendo previsto questo disagio al momento della costruzione del secondo binario e della fermata Corato Sud - Ospedale. La vita umana è primaria e non ha prezzo. Dobbiamo unire le forze per far sì che questa situazione evolva in maniera positiva al più presto».

La politica cittadina ha messo la questione Via Bagnatoio in cima alla lista di emergenze da risolvere e continuano gli incontri con i cittadini per far fronte a tutte le succitate problematiche. Proprio ieri pomeriggio il sindaco Corrado De Benedittis ha incontrato una rappresentanza del Comitato Via Bagnatoio per un confronto, che si spera porti presto a qualcosa di concreto.

La strada verso la risoluzione del problema sembra ancora purtroppo tortuosa e irta d'ostacoli. Tanti errori e negligenze certamente sono state commesse in corso di progettazione ed opera, piangere sul cemento versato serve a poco. Quel che invece serve è una soluzione immediata, anche estrema, come l'interruzione del servizio ferroviario tra Corato ed Andria. Almeno finché non si troverà una soluzione per "liberare" questi centinaia di cittadini dietro le sbarre. Anzi, dietro la sbarra.
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