Attualità
Pace e sviluppo di relazioni tra le popolazioni del Mediterraneo: Corato c'è
L'associazione locale "Teatri Di versi", assieme al Comune, ha vinto un bando con il progetto "Un ponte di parole"
Corato - lunedì 5 agosto 2024
10.01 Comunicato Stampa
Un altro risultato per la città di Corato. L'associazione coratina Teatri Di. Versi, in partenariato con il Comune di Corato, si posiziona al nono posto nella graduatoria per il bando "Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo". L'avviso della Regione Puglia, nell'ambito delle linee di indirizzo della Sezione Ricerca e Relazioni Internazionali, intende sostenere azioni che promuovano il dialogo interculturale, della pace e della convivenza pacifica nel segno della non discriminazione, delle pari opportunità, del riconoscimento dei diritti fondamentali di cittadinanza e del rispetto dei diritti umani attraverso iniziative, realizzate sul territorio regionale, volte allo scambio ed il confronto con le popolazioni del bacino del Mediterraneo.
"Un ponte di parole" , titolo che dà il nome al progetto vincitore, nasce dalla consapevolezza che l'unica cosa che può costruire ponti tra le persone o distruggere barriere, è la conoscenza e che, il teatro, è una delle strade più brevi ed efficaci per permette un contatto profondo con l'alterità. Per dirla con il maestro Grotowsky: "Il teatro serve ad abbattere le frontiere tra me e te ".
Teatri Di.Versi, insieme al Comune di Corato, vuole quindi costruire " un ponte, in questo nostro bellissimo mare abbracciato dalle terre, un ponte di parole verso la Palestina " connettendosi con il teatro palestinese Ashtar, che, in questi mesi di conflitto, è stato molto importante nell'amplificare, con il solo mezzo del teatro, la voce degli oppressi.
A concretizzare la sinergia ci sarà, da una parte, il mediatore culturale italo palestinese Iyas Jubeh che sarà il conduttore dei laboratori in Palestina insieme ai docenti del teatro Ashtar e, dall'altra, specularmente, Claudia Lerro con la compagnia di Teatri Di.versi.
All'interno di entrambe queste realtà, verranno condotti parallelamente dei laboratori, destinati a bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni e di adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni sulle parole: memoria, verità, giustizia e cura, parole pilastro su cui si edifica una cultura di pace. I laboratori, guidati con strumenti di pedagogia teatrale, esploreranno queste parole in arabo e in italiano, attraverso i loro significati denotativi e connotati, biografici, emotivi e culturali. Al termine si chiederà agli studenti, attraverso esercizi di scrittura creativa, di elaborare delle lettere, immaginando come destinatari i ragazzi dell'altra sponda del Mediterraneo, che saranno quindi consegnate ai destinatari sia fisicamente che sotto forma di video, attraverso anche una serata durante la quale, si proverà un collegamento in diretta.
Il punto finale del percorso in Italia, sarà " Il Giardino delle Parole " uno spettacolo per ragazzi sul tema dell'importanza delle parole nella costruzione di una cultura della pace e di una relazione sana con l'altro. Mettendo in metafora la violenza dell'occupazione e della guerra, lo spettacolo educa lo sguardo bambino alla ricerca della verità e della giustizia attraverso figure favolistiche e poetiche.
"Un ponte di parole" , titolo che dà il nome al progetto vincitore, nasce dalla consapevolezza che l'unica cosa che può costruire ponti tra le persone o distruggere barriere, è la conoscenza e che, il teatro, è una delle strade più brevi ed efficaci per permette un contatto profondo con l'alterità. Per dirla con il maestro Grotowsky: "Il teatro serve ad abbattere le frontiere tra me e te ".
Teatri Di.Versi, insieme al Comune di Corato, vuole quindi costruire " un ponte, in questo nostro bellissimo mare abbracciato dalle terre, un ponte di parole verso la Palestina " connettendosi con il teatro palestinese Ashtar, che, in questi mesi di conflitto, è stato molto importante nell'amplificare, con il solo mezzo del teatro, la voce degli oppressi.
A concretizzare la sinergia ci sarà, da una parte, il mediatore culturale italo palestinese Iyas Jubeh che sarà il conduttore dei laboratori in Palestina insieme ai docenti del teatro Ashtar e, dall'altra, specularmente, Claudia Lerro con la compagnia di Teatri Di.versi.
All'interno di entrambe queste realtà, verranno condotti parallelamente dei laboratori, destinati a bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni e di adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni sulle parole: memoria, verità, giustizia e cura, parole pilastro su cui si edifica una cultura di pace. I laboratori, guidati con strumenti di pedagogia teatrale, esploreranno queste parole in arabo e in italiano, attraverso i loro significati denotativi e connotati, biografici, emotivi e culturali. Al termine si chiederà agli studenti, attraverso esercizi di scrittura creativa, di elaborare delle lettere, immaginando come destinatari i ragazzi dell'altra sponda del Mediterraneo, che saranno quindi consegnate ai destinatari sia fisicamente che sotto forma di video, attraverso anche una serata durante la quale, si proverà un collegamento in diretta.
Il punto finale del percorso in Italia, sarà " Il Giardino delle Parole " uno spettacolo per ragazzi sul tema dell'importanza delle parole nella costruzione di una cultura della pace e di una relazione sana con l'altro. Mettendo in metafora la violenza dell'occupazione e della guerra, lo spettacolo educa lo sguardo bambino alla ricerca della verità e della giustizia attraverso figure favolistiche e poetiche.