Politica
Ospedale del Nord Barese, Conca (M5S): «Una presa in giro»
Continuano le polemiche sul piano di riordino ospedaliero
Corato - venerdì 20 gennaio 2017
12.04
Continua la scia di polemiche sul piano di riordino ospedaliero bocciato in commissione sanità per la seconda volta.
Le forze di opposizione hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Emiliano da assessore regionale alla sanità; all'interno della maggioranza si è creato un caso politico dopo il voto contrario in commissione del consigliere Campo, dello stesso partito del presidente della Regione. Il presidente della commissione Pino Romano (PD) si è dimesso ed Emiliano, dal canto suo, fa appello alla normativa nazionale per rivendicare la bontà del piano e bolla il voto contrario del consigliere Campo come «scelta incomprensibile».
Tra le forze di opposizione che hanno chiesto le dimissioni da assessore alla sanità di Michele Emiliano vi è il Movimento Cinque Stelle che si sofferma anche sulla questione legata all'istituzione dell'ospedale del Nord Barese, struttura di primo livello dalla definizione incerta.
« Il nord Barese non merita di essere emarginato nella delibera 1933 con una postilla temporanea che non detta tempi e fondi, una presa in giro. Le complicanze, i tagli e le ingiustizie di questo piano sono immediate, le prospettive, le promesse e gli specchietti per le allodole sono eventuali e futuri." scrive Mario Conca.
"E' il giusto esito - prosegue Conca - per un piano pensato male e progettato peggio che non andava semplicemente rivisto ma totalmente modificato. Noi ci abbiamo provato depositando mesi addietro 25 emendamenti, che la Giunta ha completamente disatteso. Un piano che ha privilegiato la salute dei bilanci regionali rispetto a quella dei cittadini pugliesi. Questa bocciatura e le dimissioni del presidente Romano, dimostrano ancora una volta la debolezza di questa maggioranza, puntualmente spaccata quando si tratta di prendere decisioni di fondamentale importanza per la Regione, semplicemente inadeguata."
«Il piano riduce l'assistenza ospedaliera per malati acuti nell'area nord barese a 154 p.l. ( 76 a Molfetta e 80 a Corato) di Medicina, Chirurgia e Ortopedia, prevedendo peraltro la chiusura dell'Ospedale di Terlizzi, dei reparti di Cardiologia e Urologia e dei posti letto di Nefrologia a Molfetta, di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria e Neonatologia a Corato. L'ostetricia di Corato nel 2016 ha totalizzato quasi mille parti, e non è pensabile che si possa lasciare sguarnita una comunità, costringendola a migrare in mobilità intraziendale a Bisceglie o nel barese. L'assetto complessivo degli ospedali nel territorio Barese vede quindi un numero di posti letto pari a soli 0.86/1000 abitanti nella zona di Molfetta-Terlizzi Corato e Bisceglie, a fronte di posti letto 4,38/1000 abitanti per il Comune di Bari e l'hinterland, con forte penalizzazione dei reparti di Ginecologia, Pediatria e Cardiologia, tutti in realtà efficienti» commenta il consigliere pentastellato.
Le forze di opposizione hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Emiliano da assessore regionale alla sanità; all'interno della maggioranza si è creato un caso politico dopo il voto contrario in commissione del consigliere Campo, dello stesso partito del presidente della Regione. Il presidente della commissione Pino Romano (PD) si è dimesso ed Emiliano, dal canto suo, fa appello alla normativa nazionale per rivendicare la bontà del piano e bolla il voto contrario del consigliere Campo come «scelta incomprensibile».
Tra le forze di opposizione che hanno chiesto le dimissioni da assessore alla sanità di Michele Emiliano vi è il Movimento Cinque Stelle che si sofferma anche sulla questione legata all'istituzione dell'ospedale del Nord Barese, struttura di primo livello dalla definizione incerta.
« Il nord Barese non merita di essere emarginato nella delibera 1933 con una postilla temporanea che non detta tempi e fondi, una presa in giro. Le complicanze, i tagli e le ingiustizie di questo piano sono immediate, le prospettive, le promesse e gli specchietti per le allodole sono eventuali e futuri." scrive Mario Conca.
"E' il giusto esito - prosegue Conca - per un piano pensato male e progettato peggio che non andava semplicemente rivisto ma totalmente modificato. Noi ci abbiamo provato depositando mesi addietro 25 emendamenti, che la Giunta ha completamente disatteso. Un piano che ha privilegiato la salute dei bilanci regionali rispetto a quella dei cittadini pugliesi. Questa bocciatura e le dimissioni del presidente Romano, dimostrano ancora una volta la debolezza di questa maggioranza, puntualmente spaccata quando si tratta di prendere decisioni di fondamentale importanza per la Regione, semplicemente inadeguata."
«Il piano riduce l'assistenza ospedaliera per malati acuti nell'area nord barese a 154 p.l. ( 76 a Molfetta e 80 a Corato) di Medicina, Chirurgia e Ortopedia, prevedendo peraltro la chiusura dell'Ospedale di Terlizzi, dei reparti di Cardiologia e Urologia e dei posti letto di Nefrologia a Molfetta, di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria e Neonatologia a Corato. L'ostetricia di Corato nel 2016 ha totalizzato quasi mille parti, e non è pensabile che si possa lasciare sguarnita una comunità, costringendola a migrare in mobilità intraziendale a Bisceglie o nel barese. L'assetto complessivo degli ospedali nel territorio Barese vede quindi un numero di posti letto pari a soli 0.86/1000 abitanti nella zona di Molfetta-Terlizzi Corato e Bisceglie, a fronte di posti letto 4,38/1000 abitanti per il Comune di Bari e l'hinterland, con forte penalizzazione dei reparti di Ginecologia, Pediatria e Cardiologia, tutti in realtà efficienti» commenta il consigliere pentastellato.