Cronaca
Omicidio Manzi, nuovi dettagli potrebbero emergere dagli interrogatori
Davanti al gip Zeno i due fratelli Pilato e il padre, in carcere per il delitto del 50enne di Corato. Resta grave il fratello Michele
Corato - venerdì 20 dicembre 2024
7.56
Si presenteranno in mattinata alle ore 09.00 davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, Nicola, Savino e Gabriele Pilato, padre e figli, di 52, 22 e 18 anni, accusati di aver ucciso il 52enne Nicola Manzi, provocandone la morte, e di aver ferito il fratello di quest'ultimo, Michele, 41 anni.
I due principali indagati per omicidio e per porto illecito d'arma comune da sparo - fra cui Gabriele, che avrebbe imbracciato un fucile sparando e uccidendo suo zio Nicola -, in stato di fermo da lunedì sera hanno già sostenuto un interrogatorio con il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, e i Carabinieri della Compagnia di Molfetta. Alla presenza del loro legale, Giovanni Battista Pavone, si sono però avvalsi della facoltà di non rispondere.
Non è ancora chiaro quale sia stata la causa scatenante della vicenda finita con la morte di Manzi, arrestato nel 2021 nel blitz "Logos" che consentì di chiudere il cerchio sul clan Loiudice di Altamura, e l'arresto della moglie di quest'ultimo, Marianna Balducci, di 48 anni, per tentato omicidio e porto illecito d'arma comune da sparo. Non erano ancora le ore 19.00 di lunedì sera, quando Nicola Manzi si trovava sotto casa, lungo via Salvi, con la moglie e suo fratello Michele, 41enne.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti in strada sarebbe andata in scena una vera e propria sparatoria. Ad agire sarebbero stati i due fratelli Pilato che, a bordo di una Volkswagen Golf condotta dal padre, avrebbero avvicinato i fratelli Manzi: il primo a scendere e sparare sarebbe stato il 52enne che però avrebbe mancato cognato e suo fratello. A quel punto, dall'auto, sarebbe sceso il figlio 18enne che avrebbe imbracciato un fucile sparando ed uccidendo uno zio e ferendo l'altro.
Nicola, «attinto da un colpo di arma lunga da sparo», è deceduto sul colpo, mentre suo fratello Michele, anche lui centrato da un proiettile, è rimasto ferito ed è ricoverato in prognosi riservata al Di Venere di Carbonara: operato ad un rene, è intubato. È rimasta invece illesa la donna che dopo avere raccolto la pistola che il marito aveva addosso «ha inseguito i tre assassini sparando a sua volta». L'ipotesi al vaglio è sempre quella del litigio in famiglia, ma si indaga a tutto campo.
E nuovi dettagli potrebbero emergere dal faccia a faccia che si terrà oggi e dall'autopsia. Tre ore dopo l'interrogatorio, alle ore 12.00, il pm assegnerà al medico legale Antonio De Donno dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari l'incarico di svolgere l'esame. L'autopsia dovrebbe poi essere svolta entro sabato.
I due principali indagati per omicidio e per porto illecito d'arma comune da sparo - fra cui Gabriele, che avrebbe imbracciato un fucile sparando e uccidendo suo zio Nicola -, in stato di fermo da lunedì sera hanno già sostenuto un interrogatorio con il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, e i Carabinieri della Compagnia di Molfetta. Alla presenza del loro legale, Giovanni Battista Pavone, si sono però avvalsi della facoltà di non rispondere.
Non è ancora chiaro quale sia stata la causa scatenante della vicenda finita con la morte di Manzi, arrestato nel 2021 nel blitz "Logos" che consentì di chiudere il cerchio sul clan Loiudice di Altamura, e l'arresto della moglie di quest'ultimo, Marianna Balducci, di 48 anni, per tentato omicidio e porto illecito d'arma comune da sparo. Non erano ancora le ore 19.00 di lunedì sera, quando Nicola Manzi si trovava sotto casa, lungo via Salvi, con la moglie e suo fratello Michele, 41enne.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti in strada sarebbe andata in scena una vera e propria sparatoria. Ad agire sarebbero stati i due fratelli Pilato che, a bordo di una Volkswagen Golf condotta dal padre, avrebbero avvicinato i fratelli Manzi: il primo a scendere e sparare sarebbe stato il 52enne che però avrebbe mancato cognato e suo fratello. A quel punto, dall'auto, sarebbe sceso il figlio 18enne che avrebbe imbracciato un fucile sparando ed uccidendo uno zio e ferendo l'altro.
Nicola, «attinto da un colpo di arma lunga da sparo», è deceduto sul colpo, mentre suo fratello Michele, anche lui centrato da un proiettile, è rimasto ferito ed è ricoverato in prognosi riservata al Di Venere di Carbonara: operato ad un rene, è intubato. È rimasta invece illesa la donna che dopo avere raccolto la pistola che il marito aveva addosso «ha inseguito i tre assassini sparando a sua volta». L'ipotesi al vaglio è sempre quella del litigio in famiglia, ma si indaga a tutto campo.
E nuovi dettagli potrebbero emergere dal faccia a faccia che si terrà oggi e dall'autopsia. Tre ore dopo l'interrogatorio, alle ore 12.00, il pm assegnerà al medico legale Antonio De Donno dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari l'incarico di svolgere l'esame. L'autopsia dovrebbe poi essere svolta entro sabato.