Politica
Nuova Umanità: «L'assessore Buonasante si deve dimettere»
Sotto accusa la titolare della delega alle politiche giovanili
Corato - mercoledì 4 agosto 2021
13.21
Una discussione nata sui social network che rischia di risucchiare l'amministrazione comunale in un vortice di polemiche e che ha portato alla richiesta di dimissioni dell'assessore alle politiche giovanili Federica Buonsante da parte del gruppo politico di Nuova Umanità.
Nella giornata di ieri, da Palazzo di Città, è stato diffuso un comunicato stampa (poi prontamente pubblicato anche sulla pagina social ufficiale dell'Ente), relativo ad una iniziativa per la realizzazione di poster creativi sulla città del futuro. Ha fatto discutere il popolo dei social il fatto che per ciascuno dei poster valutati positivamente dalla commissione (composta dallo staff del sindaco) fosse attribuita la cifra di cinquanta euro. Una cifra ritenuta troppo esigua per una attività creativa.
Così come ha fatto discutere una risposta ad un commento fornita dall'assessore Federica Buonsante che ha fatto riferimento a presunte «forme alternative di partecipazione». Pungolata sulla mancata richiesta di partecipazione degli addetti ai lavori, la Buonsante ha riferito della presenza di un gruppo whatsapp per le discussioni e dell'avvio di confronti in alcuni non meglio specificati «incontri precedenti». Affermazioni che hanno scatenato una pioggia di commenti e reazioni politiche, tra cui quella del gruppo di Nuova Umanità che ha persino chiesto del dimissioni dell'assessore.
«La Nuova Umanità ha sempre sostenuto la necessità di un cambiamento, anche inteso come maggiore ed effettiva partecipazione delle cittadine e dei cittadini. Tuttavia, ancora una volta, ci ritroviamo a prendere atto, nei commenti che hanno seguito un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Corato, che si stanno "sperimentando forme di partecipazione alternative". A scrivere non è una semplice cittadina ma l'assessore alle politiche giovanili Buonsante, che precisa "Abbiamo organizzato degli incontri, c'è un gruppo whatsapp per le discussioni, ne abbiamo parlato negli incontri precedenti". A quali forme nuove di partecipazione l'Assessore fa riferimento?» si chiede il gruppo capitanato da Vito Bovino.
«Eppure non ci risulta che lo Statuto Comunale vigente nel comune di di Corato preveda queste forme di partecipazione riservata a taluni piuttosto che ad altri. Il nostro Statuto dedica il Titolo III al decentramento e partecipazione, specificando e disciplinando al Capo II gli Istituti di Partecipazione - art.48 partecipazione popolare, 51 Riunioni e assemblee, art 53 Consulte» rileva.
E continua: «Se è vero che, citando sempre l'assessore, "la città del futuro che si immagina è quella che non interpreta ogni azione politica con la logica dello sfruttamento delle risorse pubbliche ma come un'opportunità per creare insieme con quello che c'è a disposizione" perché non considerare come un'opportunità gli strumenti di partecipazione e condivisione previsti dal nostro Statuto Comunale? Perché non attingere a forme di vera democrazia partecipata, non riservate ai soli amici degli amici ma aperte veramente a tutti?».
«Stigmatizzando questo comportamento - concludono- il nostro gruppo politico chiede le dimissioni dell'assessore alle politiche giovanili. Non è questa la politica del cambiamento, quella fatta dalle pagine dei social. La vera politica del cambiamento si pensa, si scrive e si realizza nei luoghi istituzionali e con gli strumenti istituzionali».
Nella giornata di ieri, da Palazzo di Città, è stato diffuso un comunicato stampa (poi prontamente pubblicato anche sulla pagina social ufficiale dell'Ente), relativo ad una iniziativa per la realizzazione di poster creativi sulla città del futuro. Ha fatto discutere il popolo dei social il fatto che per ciascuno dei poster valutati positivamente dalla commissione (composta dallo staff del sindaco) fosse attribuita la cifra di cinquanta euro. Una cifra ritenuta troppo esigua per una attività creativa.
Così come ha fatto discutere una risposta ad un commento fornita dall'assessore Federica Buonsante che ha fatto riferimento a presunte «forme alternative di partecipazione». Pungolata sulla mancata richiesta di partecipazione degli addetti ai lavori, la Buonsante ha riferito della presenza di un gruppo whatsapp per le discussioni e dell'avvio di confronti in alcuni non meglio specificati «incontri precedenti». Affermazioni che hanno scatenato una pioggia di commenti e reazioni politiche, tra cui quella del gruppo di Nuova Umanità che ha persino chiesto del dimissioni dell'assessore.
«La Nuova Umanità ha sempre sostenuto la necessità di un cambiamento, anche inteso come maggiore ed effettiva partecipazione delle cittadine e dei cittadini. Tuttavia, ancora una volta, ci ritroviamo a prendere atto, nei commenti che hanno seguito un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Corato, che si stanno "sperimentando forme di partecipazione alternative". A scrivere non è una semplice cittadina ma l'assessore alle politiche giovanili Buonsante, che precisa "Abbiamo organizzato degli incontri, c'è un gruppo whatsapp per le discussioni, ne abbiamo parlato negli incontri precedenti". A quali forme nuove di partecipazione l'Assessore fa riferimento?» si chiede il gruppo capitanato da Vito Bovino.
«Eppure non ci risulta che lo Statuto Comunale vigente nel comune di di Corato preveda queste forme di partecipazione riservata a taluni piuttosto che ad altri. Il nostro Statuto dedica il Titolo III al decentramento e partecipazione, specificando e disciplinando al Capo II gli Istituti di Partecipazione - art.48 partecipazione popolare, 51 Riunioni e assemblee, art 53 Consulte» rileva.
E continua: «Se è vero che, citando sempre l'assessore, "la città del futuro che si immagina è quella che non interpreta ogni azione politica con la logica dello sfruttamento delle risorse pubbliche ma come un'opportunità per creare insieme con quello che c'è a disposizione" perché non considerare come un'opportunità gli strumenti di partecipazione e condivisione previsti dal nostro Statuto Comunale? Perché non attingere a forme di vera democrazia partecipata, non riservate ai soli amici degli amici ma aperte veramente a tutti?».
«Stigmatizzando questo comportamento - concludono- il nostro gruppo politico chiede le dimissioni dell'assessore alle politiche giovanili. Non è questa la politica del cambiamento, quella fatta dalle pagine dei social. La vera politica del cambiamento si pensa, si scrive e si realizza nei luoghi istituzionali e con gli strumenti istituzionali».