Politica
Nucleare in Puglia, Gemmato: «Chiederò al Governo di rivedere la posizione»
In campo anche Gioventù Nazionale: «Non lo consentiremo, Puglia e Basilicata non sono la discarica d’Italia»
Corato - giovedì 7 gennaio 2021
La pubblicazione da parte della Sogin della CNAPI, la mappa delle aree potenzialmente idonee a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, che coinvolge i territori di Gravina e Altamura tra le 67 individuate, sta ricadendo inevitabilmente su tutta la nostra regione che vede preso di mira il patrimonio dell'Alta Murgia.
Fra le tante voci scese in campo, ad iniziare dai sindaci dei comuni coinvolti, al Presidente Emiliano, al Presidente Tarantini del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, insieme ad associazioni ed esponenti politici, anche il deputato pugliese di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato. «Chiederò al governo Conte, con un'interrogazione parlamentare urgente, le motivazioni ed i criteri per cui diciassette di sessantasette siti di stoccaggio di rifiuti nucleari siano stati individuati tra Basilicata e Puglia e rientrano nell'elenco presentato dalla Sogin (società dello Stato che si occupa di smaltimento rifiuti radioattivi)» - le dichiarazioni di Gemmato, che aggiunge - «Chiederò, inoltre, di rivedere immediatamente la posizione aprendo un tavolo di concertazione con gli amministratori della Basilicata e della Puglia poiché scelte di questa portata vanno condivise con il territorio.
Allo stesso tempo mi rivolgo al presidente Michele Emiliano affinché, oltre al comunicato di rito, esca dal gioco delle parti e chieda al suo amico e sponsor politico Giuseppe Conte di porre rimedio a questo ennesimo potenziale scempio che si sta consumando ai danni delle popolazioni pugliesi e lucane.
I tre siti pugliesi di Altamura, Gravina e Laterza ricadono nei perimetri del Parco dell'alta Murgia e del Parco della Terra delle Gravine, zone caratterizzate da un rilevante profilo ambientale, turistico e paesaggistico, sottoposte a vincoli strettissimi. Per questo non è chiaro come possano essere stoccati rifiuti in una zona dove con difficoltà, in ossequio ai succitati vincoli, si riesce a spostare una pietra o a piantumare un albero».
Ferma posizione di contrarietà al deposito di rifiuti nucleari in Puglia è espressa anche da Gioventù nazionale di Puglia e Basilicata, rappresentate dai presidenti Andrea Piepoli e Michele Giordano.
«Le nostre sono terre belle ma fragili. Ancora oggi facciamo i conti con la violenta attività dell'uomo e con le scelte sbagliate della politica che hanno strozzato lo sviluppo economico e danneggiato la bellezza naturale di diverse zone delle nostre regioni. Tutte le promesse che da anni ruotano attorno alla "svolta green" vanno oggi in frantumi difronte la proposta della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) di accogliere 17 depositi di rifiuti radioattivi tra Puglia e Basilicata, 17 strutture di cemento e acciaio che conterranno scorie nucleari di bassa e media attività. Migliaia di metri cubi di rifiuti in una ristretta area che comprende diverse località turistiche lucane e pugliesi, e diversi siti che fanno parte del patrimonio artistico e paesaggistico delle nostre regioni, come il Parco Nazionale dell'Alta Murgia e le meraviglie della già capitale della cultura, Matera, e il Parco dei Calanchi di Montalbano Jonico.
Non siamo disposti a osservare ulteriori azioni che danneggiano i nostri territori, luoghi che ospitano generazioni che affrontano con coraggio le difficoltà del nostro tempo, generazioni spesso costrette a reinventarsi in termini lavorativi per sopperire alla carenza di opportunità: le nostre sono terre dedite all'ospitalità per via della loro bellezza. Su questo si deve indirizzare il nostro futuro. Non permetteremo allo Stato di intossicare noi e le nostre regioni con i veleni del resto d'Italia. Vogliamo, piuttosto, infrastrutture e opportunità di sviluppo. Puglia e Basilicata non sono la discarica d'Italia» - scrivono i presidenti GN Puglia e Basilicata.
Fra le tante voci scese in campo, ad iniziare dai sindaci dei comuni coinvolti, al Presidente Emiliano, al Presidente Tarantini del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, insieme ad associazioni ed esponenti politici, anche il deputato pugliese di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato. «Chiederò al governo Conte, con un'interrogazione parlamentare urgente, le motivazioni ed i criteri per cui diciassette di sessantasette siti di stoccaggio di rifiuti nucleari siano stati individuati tra Basilicata e Puglia e rientrano nell'elenco presentato dalla Sogin (società dello Stato che si occupa di smaltimento rifiuti radioattivi)» - le dichiarazioni di Gemmato, che aggiunge - «Chiederò, inoltre, di rivedere immediatamente la posizione aprendo un tavolo di concertazione con gli amministratori della Basilicata e della Puglia poiché scelte di questa portata vanno condivise con il territorio.
Allo stesso tempo mi rivolgo al presidente Michele Emiliano affinché, oltre al comunicato di rito, esca dal gioco delle parti e chieda al suo amico e sponsor politico Giuseppe Conte di porre rimedio a questo ennesimo potenziale scempio che si sta consumando ai danni delle popolazioni pugliesi e lucane.
I tre siti pugliesi di Altamura, Gravina e Laterza ricadono nei perimetri del Parco dell'alta Murgia e del Parco della Terra delle Gravine, zone caratterizzate da un rilevante profilo ambientale, turistico e paesaggistico, sottoposte a vincoli strettissimi. Per questo non è chiaro come possano essere stoccati rifiuti in una zona dove con difficoltà, in ossequio ai succitati vincoli, si riesce a spostare una pietra o a piantumare un albero».
Ferma posizione di contrarietà al deposito di rifiuti nucleari in Puglia è espressa anche da Gioventù nazionale di Puglia e Basilicata, rappresentate dai presidenti Andrea Piepoli e Michele Giordano.
«Le nostre sono terre belle ma fragili. Ancora oggi facciamo i conti con la violenta attività dell'uomo e con le scelte sbagliate della politica che hanno strozzato lo sviluppo economico e danneggiato la bellezza naturale di diverse zone delle nostre regioni. Tutte le promesse che da anni ruotano attorno alla "svolta green" vanno oggi in frantumi difronte la proposta della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) di accogliere 17 depositi di rifiuti radioattivi tra Puglia e Basilicata, 17 strutture di cemento e acciaio che conterranno scorie nucleari di bassa e media attività. Migliaia di metri cubi di rifiuti in una ristretta area che comprende diverse località turistiche lucane e pugliesi, e diversi siti che fanno parte del patrimonio artistico e paesaggistico delle nostre regioni, come il Parco Nazionale dell'Alta Murgia e le meraviglie della già capitale della cultura, Matera, e il Parco dei Calanchi di Montalbano Jonico.
Non siamo disposti a osservare ulteriori azioni che danneggiano i nostri territori, luoghi che ospitano generazioni che affrontano con coraggio le difficoltà del nostro tempo, generazioni spesso costrette a reinventarsi in termini lavorativi per sopperire alla carenza di opportunità: le nostre sono terre dedite all'ospitalità per via della loro bellezza. Su questo si deve indirizzare il nostro futuro. Non permetteremo allo Stato di intossicare noi e le nostre regioni con i veleni del resto d'Italia. Vogliamo, piuttosto, infrastrutture e opportunità di sviluppo. Puglia e Basilicata non sono la discarica d'Italia» - scrivono i presidenti GN Puglia e Basilicata.