Attualità
Aumenti luce e gas, Coldiretti: «Serre di fiori e piante a rischio»
I rincari delle bollette mettono a dura prova gli imprenditori agricoli. Il peggio è atteso per l'autunno
Corato - martedì 30 agosto 2022
17.31
L'aumento delle bollette energetiche potrebbe mettere a rischio le serre di fiori, piante e ortaggi in Puglia, soprattutto nella stagione autunnale quando il riscaldamento sarà vitale. È l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia nelle ultime ore.
«Se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell'energia elettrica – si legge nella nota - le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività, pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. L'impatto sul settore potrebbe essere devastante: gli imprenditori non hanno certezze circa i costi dell'energia elettrica e del gas».
Il rischio è che le serre, a causa del caro bollette, non vengano attivate, favorendo le importazioni dai Paesi stranieri (che già nel 2021 ha fatto registrare un aumento del 20%) in cui i costi di produzione vengono abbattuti grazie allo sfruttamento di suolo e dipendenti.
Confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore "terra", le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.
«Non c'è tempo da perdere - si conclude la nota - il presidente nazionale Prandini ha chiesto al Governo di intervenire subito sui rincari dell'energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese, e che potrebbero mandare in default interi comparti produttivi dell'agricoltura e dell'agroalimentare Made in Italy»
«Se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell'energia elettrica – si legge nella nota - le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività, pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. L'impatto sul settore potrebbe essere devastante: gli imprenditori non hanno certezze circa i costi dell'energia elettrica e del gas».
Il rischio è che le serre, a causa del caro bollette, non vengano attivate, favorendo le importazioni dai Paesi stranieri (che già nel 2021 ha fatto registrare un aumento del 20%) in cui i costi di produzione vengono abbattuti grazie allo sfruttamento di suolo e dipendenti.
Confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore "terra", le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.
«Non c'è tempo da perdere - si conclude la nota - il presidente nazionale Prandini ha chiesto al Governo di intervenire subito sui rincari dell'energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese, e che potrebbero mandare in default interi comparti produttivi dell'agricoltura e dell'agroalimentare Made in Italy»