Cronaca
Non a Lecce ma a Potenza, Di Chiaro sarà nuovamente giudicato
Riconosciuta l'incompetenza territoriale del Tribunale salentino, accolta l'eccezione presentata dal difensore di Nardi
Corato - venerdì 1 aprile 2022
15.40
Una questione di competenza territoriale. Il processo di primo grado relativo all'inchiesta "Giustizia svenduta" è nullo perché non si sarebbe dovuto celebrare a Lecce ma a Potenza. Questa la motivazione con cui i giudici della Corte d'Appello salentina hanno reso inefficaci gli effetti della precedente sentenza, per i quali erano state formulate condanne piuttosto pesanti (clic per saperne di più). Le eccezioni presentate dall'avvocato Domenico Mariani, legale difensore dell'ex giudice per le indagini preliminari della Procura di Trani Michele Nardi, sono state accolte dal presidente della Corte leccese Vincenzo Scardia, che ha riscontrato l'incompetenza del suo Tribunale sulla questione.
Mariani ha chiesto lo spostamento del procedimento a Potenza sostenendo la tesi che l'inchiesta sarebbe strettamente collegata a quella che riguarda le funzioni di Carlo Maria Capristo, già procuratore capo della repubblica di Trani (dov'era superiore di Nardi) e Taranto, indagato nel capoluogo lucano. Una ricostruzione fortemente contrastata dai legali dell'accusa che ora dovranno ricominciare tutto dal principio nel dibattimento che si terrà a Potenza, davanti ai giudici di primo grado. Vincenzo Di Chiaro, ispettore della Polizia di Stato in servizio al commissariato di Corato, sarà a sua volta nuovamente giudicato: la condanna a 9 anni e 7 mesi con interdizione perpetua dai pubblici uffici non è più valida.
Mariani ha chiesto lo spostamento del procedimento a Potenza sostenendo la tesi che l'inchiesta sarebbe strettamente collegata a quella che riguarda le funzioni di Carlo Maria Capristo, già procuratore capo della repubblica di Trani (dov'era superiore di Nardi) e Taranto, indagato nel capoluogo lucano. Una ricostruzione fortemente contrastata dai legali dell'accusa che ora dovranno ricominciare tutto dal principio nel dibattimento che si terrà a Potenza, davanti ai giudici di primo grado. Vincenzo Di Chiaro, ispettore della Polizia di Stato in servizio al commissariato di Corato, sarà a sua volta nuovamente giudicato: la condanna a 9 anni e 7 mesi con interdizione perpetua dai pubblici uffici non è più valida.