Nicola Gratteri a Corato: un incontro storico sull’evoluzione della mafia
Il Procuratore di Napoli ha presentato davanti a una folta platea il suo libro "Il Grifone"
Un deficit di fiducia nei confronti dello Stato
La serata è stata aperta dal padrone di casa, il preside del Liceo, Savino Gallo, che ha sottolineato il deficit di fiducia nei confronti dello Stato da parte della cittadinanza, paragonando il lavoro dei magistrati a quello svolto dalla scuola, entrambi fondamentali per la crescita e la formazione civica dei cittadini.
Il discorso di Gratteri: tra saggezza popolare e nuove forme di criminalità
Nicola Gratteri, considerato un paladino dei valori e della saggezza popolare, ha presentato il suo libro "La Fenice" e ha offerto una profonda analisi delle mafie contemporanee. «Le mafie si sono evolute e oggi utilizzano il dark web, operano con hacker e realizzano transazioni sofisticatissime», ha spiegato Gratteri, evidenziando come la criminalità organizzata si adatti rapidamente ai cambiamenti della società. «In Italia siamo indietro rispetto alle mafie, non solo per il numero insufficiente di personale nelle forze dell'ordine, ma anche per la mancanza di ingegneri informatici che dovrebbero combattere le mafie stesse con Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri», sottolinea amaramente Gratteri. «Non possiamo più limitarci ai pedinamenti, le intercettazioni invece restano fondamentali» ha aggiunto, lamentando però la mancanza di volontà politica nel fare emendamenti sulle intercettazioni non utilizzabili ed una certa istruzione da parte dello Stato nell'utilizzo e nei permessi delle stesse.
Le mafie come aziende: strategie e pubblicità
Gratteri ha illustrato come le mafie si comportino ormai come aziende, facendo pubblicità e investendo in attività che attraggono i giovani. «In passato, le mafie italiane come la Camorra e la 'Ndrangheta hanno comprato squadre di calcio e fatto donazioni alle chiese. Oggi, con i social media, vediamo i cartelli messicani mostrare la loro ricchezza per adescare giovani su Facebook ed Instagram», ha detto. Ha criticato inoltre l'immaginario creato dalle fiction e dai film come "Il Padrino", che pur essendo capolavori, hanno contribuito a diffondere un'immagine distorta della mafia.
La fiducia e la responsabilità dei magistrati
Gratteri ha affrontato anche il tema della fiducia dei cittadini nelle istituzioni, riconoscendo che «la gente non denuncia perché non sa di chi fidarsi. Noi magistrati dobbiamo fare di più per recuperare la credibilità». Ha raccontato della sua abitudine di ricevere settimanalmente persone che hanno subito problemi, cercando di convincerle a denunciare e indirizzarle correttamente. «Le caserme dovrebbero essere più aperte all'ascolto», ha sottolineato, aggiungendo che la credibilità delle istituzioni passa anche dalla severità con cui si giudicano i magistrati che sbagliano.
Il Dark Web: la nuova "strada" delle mafie
Nicola Gratteri, esplora come punto focale del suo libro "Il Grifone", il legame tra le organizzazioni mafiose e il dark web. Il magistrato analizza come le mafie utilizzino le tecnologie avanzate e le piattaforme del dark web per perpetrare i loro crimini, eludere le forze dell'ordine e mantenere l'anonimato. L'impatto devastante di queste attività illecite sulla società, dall'inquinamento del mercato legale alla corruzione delle istituzioni, sono una piaga sempre più reale. L'uso del dark web amplifica il potere delle mafie, rendendo ancora più difficile il lavoro delle forze dell'ordine. Gratteri pone come soluzioni tre capisaldi: la Cooperazione Internazionale, rafforzando la cooperazione tra le forze dell'ordine a livello globale; Tecnologie Avanzate: Sviluppando e implementando tecnologie avanzate per tracciare le attività sul dark web; Legislazione, adattando e aggiornando le leggi per affrontare le nuove sfide poste dal cybercrime.
Un messaggio di speranza e impegno
L'incontro con Nicola Gratteri ha lasciato un segno profondo nei partecipanti, offrendo una riflessione critica ma anche un messaggio di speranza e impegno. La presenza massiccia del pubblico e l'interesse suscitato testimoniano l'importanza di continuare a discutere e affrontare con serietà il fenomeno mafioso, nella speranza di costruire una società più giusta e consapevole.