Cronaca
Giornali pirata su Telegram, in corso perquisizioni della Guardia di Finanza
Continua l'inchiesta barese che ha portato alla chiusura di diversi canali di scambio illegale di file
Corato - lunedì 8 giugno 2020
12.29
Non si ferma l'operazione avviata dalla Procura di Bari, denominata "#cheguaio!", finalizzata a reprimere la diffusione illegale sulla rete di Telegram di musica e giornali e comunque di opere protette.
L'inchiesta, avviata lo scorso aprile, ha portato al sequestro preventivo d'urgenza di alcuni canali Telegram per i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d'autore (L. 633/41).
Nel corso della mattinata di oggi, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, nell'ambito dell'indagine coordinata dal Dott. Roberto Rossi - Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Bari, stanno dando esecuzione a perquisizioni in Veneto e in Sicilia ove risiedono i gestori di alcuni canali Telegram su cui vengono illecitamente divulgati giornali, riviste e brani musicali, in violazione della normativa a tutela del diritto d'autore.
L'attività d'indagine, avviata lo scorso mese di aprile, ha finora condotto al blocco di oltre duecento canali Telegram, scoperti grazie al minuzioso e assiduo monitoraggio della Guardia di Finanza.
L'inchiesta, avviata lo scorso aprile, ha portato al sequestro preventivo d'urgenza di alcuni canali Telegram per i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d'autore (L. 633/41).
Nel corso della mattinata di oggi, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, nell'ambito dell'indagine coordinata dal Dott. Roberto Rossi - Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Bari, stanno dando esecuzione a perquisizioni in Veneto e in Sicilia ove risiedono i gestori di alcuni canali Telegram su cui vengono illecitamente divulgati giornali, riviste e brani musicali, in violazione della normativa a tutela del diritto d'autore.
L'attività d'indagine, avviata lo scorso mese di aprile, ha finora condotto al blocco di oltre duecento canali Telegram, scoperti grazie al minuzioso e assiduo monitoraggio della Guardia di Finanza.