Attualità
«Multato sul parcheggio dei disabili nonostante il contrassegno»
L'episodio risale al mese di agosto
Corato - mercoledì 4 ottobre 2017
8.50
Quante volte capita di notare la presenza di autovetture non autorizzate che occupano i parcheggi riservati a persone affette da disabilità e quante volte queste autovetture non vengono sanzionate, magari per mancanza o insufficienza di controlli, magari perché sostano per un periodo talmente breve da riuscire ad eluderli. Troppe o almeno abbastanza da diventare un problema che sicuramente necessita di attenzione.
Quello che per molti può rappresentare una banalità o una sottigliezza, come occupare un parcheggio riservato ai disabili, è invece per altri un vero e proprio problema di non facile risoluzione: Si pensi ad una persona disabile che effettivamente necessita di un posto auto per agevolarsi nelle sue faccende e senza il quale tutto sarebbe più complicato, molto più complicato e in alcuni casi quasi impossibile. Ebbene immaginate questa persona a dover fare i conti con un'autovettura non autorizzata in sosta su un posto che le spetta di diritto, e pensate al disagio che questa faccenda può comportare. Sicuramente la persona in questione ha bisogno di quel parcheggio e sicuramente tale situazione comporta una non indifferente perdita di tempo. Se a ciò si aggiunge l'egoismo di chi non è disposto a rinunciare a quel posto anche se illegittimamente occupato e alle conseguenze dovute ad una possibile sanzione su segnalazione della persona interessata, tutto diventa estremamente delicato. Molti infatti accetterebbero la contravvenzione di buon grado riconoscendo l'errore, altri invece, adirati, potrebbero addirittura prendersela con chi ha segnalato l'illegittimità del parcheggio.
Si tratta di ipotesi che, purtroppo, si sono verificate, come nel caso di ciò che è accaduto ad un nostro lettore che si è trovato a doversi battere per far valere le proprie ragioni contro la disattenzione di un pubblico ufficiale.
Secondo quanto riferitoci, il nostro lettore, il 26 agosto scorso, parcheggiò la sua autovettura con a bordo la figlia di appena quattro anni e affetta da grave disabilità cerebrale con notevole disfunzione deambulatoria, in un parcheggio riservato ai disabili in prossimità di Largo Plebiscito. Chiaramente l'auto era munita di apposito tesserino che certifica la presenza a bordo di una persona disabile e che legittima di conseguenza la sosta in tale parcheggio.
Il contrassegno disabili, un tagliando con il simbolo grafico della disabilità che permette alle persone con problemi di deambulazione e ai non vedenti di usufruire di facilitazioni nella circolazione e nella sosta dei veicoli al loro servizio, anche in zone vietate alla generalità dei veicoli, era «palesemente» esposto sul finestrino laterale dell'auto. Ma come spesso accade la disattenzione di chi è preposto ai controlli, può giocare brutti scherzi.
Accadde infatti che quel giorno probabilmente qualcuno segnalò la sosta illecita di un auto su un parcheggio riservato ai disabili in zona Largo Plebiscito. Alla segnalazione seguì il tempestivo intervento di un operatore della Polizia Locale che di fretta si precipitò a compilare la multa. Peccato però che l'auto sanzionata era la stessa del nostro lettore, regolarmente munita dell'apposito contrassegno disabili. «Bastava che l'agente si facesse un giro dell'auto per notare il tesserino» ci ha suggerito il nostro lettore che ha deciso di raccontarci la sua vicenda denunciandola pubblicamente, per far si che situazioni simili non si verifichino ancora.
Probabilmente in quell'occasione l'errata azione del pubblico ufficiale ha creato una situazione delicata alla quale non tutti avrebbero potuto porre rimedio. Molti pur di evitare ulteriori conseguenze, sarebbero stati disposti a pagare una contravvenzione ingiusta. Non è certo il caso del il nostro lettore accortosi dell'ingiustizia subita si affrettò ad esporre l'accaduto riuscendo a far annullare la contravvenzione. Furono infatti i superiori ad esortare l'estensore della multa a porre rimedio a tale situazione.
Una vicenda questa che deve servire a tutti a comprendere quanto importanti siano quei parcheggi per le persone a cui sono destinati, e che è necessario porre più attenzione affinché il diritto di queste persone sia preservato e la loro vita resa un tantino più agevole.
Quello che per molti può rappresentare una banalità o una sottigliezza, come occupare un parcheggio riservato ai disabili, è invece per altri un vero e proprio problema di non facile risoluzione: Si pensi ad una persona disabile che effettivamente necessita di un posto auto per agevolarsi nelle sue faccende e senza il quale tutto sarebbe più complicato, molto più complicato e in alcuni casi quasi impossibile. Ebbene immaginate questa persona a dover fare i conti con un'autovettura non autorizzata in sosta su un posto che le spetta di diritto, e pensate al disagio che questa faccenda può comportare. Sicuramente la persona in questione ha bisogno di quel parcheggio e sicuramente tale situazione comporta una non indifferente perdita di tempo. Se a ciò si aggiunge l'egoismo di chi non è disposto a rinunciare a quel posto anche se illegittimamente occupato e alle conseguenze dovute ad una possibile sanzione su segnalazione della persona interessata, tutto diventa estremamente delicato. Molti infatti accetterebbero la contravvenzione di buon grado riconoscendo l'errore, altri invece, adirati, potrebbero addirittura prendersela con chi ha segnalato l'illegittimità del parcheggio.
Si tratta di ipotesi che, purtroppo, si sono verificate, come nel caso di ciò che è accaduto ad un nostro lettore che si è trovato a doversi battere per far valere le proprie ragioni contro la disattenzione di un pubblico ufficiale.
Secondo quanto riferitoci, il nostro lettore, il 26 agosto scorso, parcheggiò la sua autovettura con a bordo la figlia di appena quattro anni e affetta da grave disabilità cerebrale con notevole disfunzione deambulatoria, in un parcheggio riservato ai disabili in prossimità di Largo Plebiscito. Chiaramente l'auto era munita di apposito tesserino che certifica la presenza a bordo di una persona disabile e che legittima di conseguenza la sosta in tale parcheggio.
Il contrassegno disabili, un tagliando con il simbolo grafico della disabilità che permette alle persone con problemi di deambulazione e ai non vedenti di usufruire di facilitazioni nella circolazione e nella sosta dei veicoli al loro servizio, anche in zone vietate alla generalità dei veicoli, era «palesemente» esposto sul finestrino laterale dell'auto. Ma come spesso accade la disattenzione di chi è preposto ai controlli, può giocare brutti scherzi.
Accadde infatti che quel giorno probabilmente qualcuno segnalò la sosta illecita di un auto su un parcheggio riservato ai disabili in zona Largo Plebiscito. Alla segnalazione seguì il tempestivo intervento di un operatore della Polizia Locale che di fretta si precipitò a compilare la multa. Peccato però che l'auto sanzionata era la stessa del nostro lettore, regolarmente munita dell'apposito contrassegno disabili. «Bastava che l'agente si facesse un giro dell'auto per notare il tesserino» ci ha suggerito il nostro lettore che ha deciso di raccontarci la sua vicenda denunciandola pubblicamente, per far si che situazioni simili non si verifichino ancora.
Probabilmente in quell'occasione l'errata azione del pubblico ufficiale ha creato una situazione delicata alla quale non tutti avrebbero potuto porre rimedio. Molti pur di evitare ulteriori conseguenze, sarebbero stati disposti a pagare una contravvenzione ingiusta. Non è certo il caso del il nostro lettore accortosi dell'ingiustizia subita si affrettò ad esporre l'accaduto riuscendo a far annullare la contravvenzione. Furono infatti i superiori ad esortare l'estensore della multa a porre rimedio a tale situazione.
Una vicenda questa che deve servire a tutti a comprendere quanto importanti siano quei parcheggi per le persone a cui sono destinati, e che è necessario porre più attenzione affinché il diritto di queste persone sia preservato e la loro vita resa un tantino più agevole.