Politica
Mazzilli, il giorno dopo le dimissioni: «Tutto si è consumato nelle segreterie di partito»
Il sindaco è un fiume in piena, ospite di due trasmissioni televisive
Corato - venerdì 21 settembre 2018
16.35
Il giorno dopo le sue dimissioni, Massimo Mazzilli torna a commentare la difficile situazione politica cittadina e a riflettere sul clamoroso atto politico che fa concludere con qualche mese di anticipo il suo mandato amministrativo.
Il sindaco torna a parlare davanti alle telecamere di Amica9, intervistato da Michela Alicino e negli studi di Teleregione, intervistato dal direttore Salvatore Petrarolo.
Due occasioni che hanno consentito al sindaco dimissionario di rilasciare alcune interessanti dichiarazioni e di "sbottonarsi" un po' di più rispetto alla concitata fase post dimissioni.
Il suo primo bersaglio è l'ex presidente del consiglio comunale Ignazio Salerno. «Per ben 2 volte, a partire dalla prima seduta di consiglio comunale io ho messo la mia testa sul ceppo per la sua» ha ricordato Mazzilli passando in rassegna il momento della mancata elezione nel primo consiglio comunale e la mozione di sfiducia a suo carico. «Da parte di chi per più volte è stato non messo in discussione non doveva essere fatto questo atto. Si è assunto tutte le responsabilità, per conto anche del suo gruppo, che portano l'amministrazione a terminare prima della fine naturale del mandato» ha continuato il primo cittadino parlando delle dimissioni di Salerno come di «un atto studiato nelle segreterie e di grandissima irresponsabilità».
Inevitabile la domanda: quali sono le reali motivazioni delle dimissioni?
«Nel momento in cui si è fatta convergenza sul mio nome per la candidatura a sindaco, ho chiesto di poter esprimere una lista civica per essere il più neutrale possibile. Io ho fatto il sindaco mantenendomi equidistante ed equilibrato rispetto a tutti quanti. Evidentemente questo mio modo di fare non è andato bene a "Noi con l'Italia", di cui non condivido il percorso politico, che evidentemente richiedeva una via privilegiata a scapito di altri. Io mi sono sempre rifiutato di avviare un percorso privilegiato» ha detto Mazzilli, ricordando che «la mia candidatura è stata fortemente voluta dall'ex senatore Perrone e dal gruppo. Io ho fatto un patto con tutte le forze che mi chiedevano la candidatura: ho chiesto di fare il sindaco mettendo a disposizione le mie competenze ma di rimanere fuori dai giochi politici perché non li so fare, combino guai». Nel suo discorso Mazzilli ha ribadito di non essere «condizionabile, perché la legge e il popolo prevedono che il sindaco abbia un ruolo e non sia una leva che si aziona».
Cosa è accaduto nel corso dell'estate?
«Mi aspettavo una ripresa calda, ma con un percorso che presupponeva il dialogo. Ad un certo punto il dialogo si è interrotto. Forza Italia e Noi con l'Italia avevano iniziato a non venire più ai tavoli per prendere le distanze da alcuni gruppi presenti nella coalizione. Io posi la condizione: "o venite a quei tavoli o non possiamo dialogare". Chi ha fatto mancare il dialogo non sono stato io» ha voluto chiarie Mazzilli.
A un certo punto dell'intervista, Mazzilli ha affermato: «Ho capito che l'attacco studiato bene fatto dal consigliere Pomodoro, travalicando e strappando un rapporto prima che politico di amicizia, era un modo per scaricare responsabilità. A questo punto ho rigettato la palla nell'altro campo. Doveva emergere chiaro chi voleva staccare la spina: io nelle segreterie non ci sono entrato, ma è chiaro che quanto accaduto è fermentato all'interno delle segreterie di Noi con l'Italia e Forza Italia che, tramite l'atto dell'ex presidente del consiglio, hanno detto che non interessa più niente».
Quale dunque i sentimenti provati a seguito dell'accaduto? «Amarezza per la perdita dei rapporti umani che mai potranno essere come prima. Sono presuntuoso? No. Sono presuntuoso con chi è ignorante o in malafede» ha detto il sindaco amareggiato per non aver mai ricevuto una dichiarazione pubblica a suo favore o più semplicemente un like su Facebook dai suoi ex compagni di squadra. Anzi, ha riferito Mazzilli, qualcuno era stato persino invitato a non manifestare troppo l'approvazione verso il sindaco.
Che succede adesso?
«Continuerò a fare politica con Città Nuova non necessariamente rivestendo un ruolo. Vedremo il da farsi, io mi sento libero». E ribadisce: «Non ho mai preteso la mia ricandidatura. Non avevo questa grande esigenza, il tema era assolutamente marginale».
E in merito ai suoi ex amici di "Noi con l'Italia" afferma: «Quella è una pagina che dolorosamente si è chiusa».
E conclude con il grande rimpianto di non aver potuto approvare il Piano Urbanistico Generale.
C'è una telefonata che avrebbe voluto ricevere e che non è mai arrivata? «Sì, quella dell'ex Senatore Perrone»
Il sindaco torna a parlare davanti alle telecamere di Amica9, intervistato da Michela Alicino e negli studi di Teleregione, intervistato dal direttore Salvatore Petrarolo.
Due occasioni che hanno consentito al sindaco dimissionario di rilasciare alcune interessanti dichiarazioni e di "sbottonarsi" un po' di più rispetto alla concitata fase post dimissioni.
Il suo primo bersaglio è l'ex presidente del consiglio comunale Ignazio Salerno. «Per ben 2 volte, a partire dalla prima seduta di consiglio comunale io ho messo la mia testa sul ceppo per la sua» ha ricordato Mazzilli passando in rassegna il momento della mancata elezione nel primo consiglio comunale e la mozione di sfiducia a suo carico. «Da parte di chi per più volte è stato non messo in discussione non doveva essere fatto questo atto. Si è assunto tutte le responsabilità, per conto anche del suo gruppo, che portano l'amministrazione a terminare prima della fine naturale del mandato» ha continuato il primo cittadino parlando delle dimissioni di Salerno come di «un atto studiato nelle segreterie e di grandissima irresponsabilità».
Inevitabile la domanda: quali sono le reali motivazioni delle dimissioni?
«Nel momento in cui si è fatta convergenza sul mio nome per la candidatura a sindaco, ho chiesto di poter esprimere una lista civica per essere il più neutrale possibile. Io ho fatto il sindaco mantenendomi equidistante ed equilibrato rispetto a tutti quanti. Evidentemente questo mio modo di fare non è andato bene a "Noi con l'Italia", di cui non condivido il percorso politico, che evidentemente richiedeva una via privilegiata a scapito di altri. Io mi sono sempre rifiutato di avviare un percorso privilegiato» ha detto Mazzilli, ricordando che «la mia candidatura è stata fortemente voluta dall'ex senatore Perrone e dal gruppo. Io ho fatto un patto con tutte le forze che mi chiedevano la candidatura: ho chiesto di fare il sindaco mettendo a disposizione le mie competenze ma di rimanere fuori dai giochi politici perché non li so fare, combino guai». Nel suo discorso Mazzilli ha ribadito di non essere «condizionabile, perché la legge e il popolo prevedono che il sindaco abbia un ruolo e non sia una leva che si aziona».
Cosa è accaduto nel corso dell'estate?
«Mi aspettavo una ripresa calda, ma con un percorso che presupponeva il dialogo. Ad un certo punto il dialogo si è interrotto. Forza Italia e Noi con l'Italia avevano iniziato a non venire più ai tavoli per prendere le distanze da alcuni gruppi presenti nella coalizione. Io posi la condizione: "o venite a quei tavoli o non possiamo dialogare". Chi ha fatto mancare il dialogo non sono stato io» ha voluto chiarie Mazzilli.
A un certo punto dell'intervista, Mazzilli ha affermato: «Ho capito che l'attacco studiato bene fatto dal consigliere Pomodoro, travalicando e strappando un rapporto prima che politico di amicizia, era un modo per scaricare responsabilità. A questo punto ho rigettato la palla nell'altro campo. Doveva emergere chiaro chi voleva staccare la spina: io nelle segreterie non ci sono entrato, ma è chiaro che quanto accaduto è fermentato all'interno delle segreterie di Noi con l'Italia e Forza Italia che, tramite l'atto dell'ex presidente del consiglio, hanno detto che non interessa più niente».
Quale dunque i sentimenti provati a seguito dell'accaduto? «Amarezza per la perdita dei rapporti umani che mai potranno essere come prima. Sono presuntuoso? No. Sono presuntuoso con chi è ignorante o in malafede» ha detto il sindaco amareggiato per non aver mai ricevuto una dichiarazione pubblica a suo favore o più semplicemente un like su Facebook dai suoi ex compagni di squadra. Anzi, ha riferito Mazzilli, qualcuno era stato persino invitato a non manifestare troppo l'approvazione verso il sindaco.
Che succede adesso?
«Continuerò a fare politica con Città Nuova non necessariamente rivestendo un ruolo. Vedremo il da farsi, io mi sento libero». E ribadisce: «Non ho mai preteso la mia ricandidatura. Non avevo questa grande esigenza, il tema era assolutamente marginale».
E in merito ai suoi ex amici di "Noi con l'Italia" afferma: «Quella è una pagina che dolorosamente si è chiusa».
E conclude con il grande rimpianto di non aver potuto approvare il Piano Urbanistico Generale.
C'è una telefonata che avrebbe voluto ricevere e che non è mai arrivata? «Sì, quella dell'ex Senatore Perrone»